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Messerschmitt Bf.110C-3 del cap. A. Ammannato

Marco Vergani




Aramis Ammannato fu un ufficiale della Regia Aeronautica, decorato al valor militare; opo la morte del fratello, il capitano Athos avvenuta nel 1941, gli succedette nel comando della 235ª squadriglia Caccia Notturna.
Aramis Ammannato perse la vista nel 1945 durante la bonifica di ordigni inesplosi nell'aeroporto di Frosinone.



Il Capitano Aramis Ammannato con il Messerschmitt Bf. 110 C-3 (dal sito Aerei della Regia Aeronautica)


Il Bf. 110 nella Regia Aeronautica
Durante il secondo conflitto mondiale la Regia Aeronautica ricevette dalla Luftwaffe alcuni suoi aerei, tre Bf. 110 C-3, sei Do.217J usati per la caccia notturna, oltre agli Stuka usati nel bombardamento a tuffo.
Nella maggior parte dei casi erano aerei logori, provenienti da reparti di 2º linea oppure di addestramento della Luftwaffe.
Inquadrati nella 235ª Squadriglia, dipendente dal 60º Gruppo Caccia notturna solo pochi aerei, fra 2 e 4, erano disponibili, oltre agli altri incidentati per azioni di difesa del territorio nord occidentale italiano.
L’unico abbattimento venne effettuato con un Do217J, al comando del cap. Aramis Ammannato contro un Lancaster la notte tra il 16 e 17 Luglio 1943 nei cieli di Cislago senza l'ausilio di radiolocalizzatore ma solo perché il bombardiere si presentò "contro la luna".
La conversione verso i velivoli tedeschi non si materializzò mai in quanto i nostri piloti avevano a disposizione Cr.42CN e gli Re. 2001CN.
E’ interessante precisare, da un punto di vista storico, che i tedeschi rifiutarono una ulteriore fornitura di Bf. 110 facendo presente che questo tipo di aereo era fuori produzione, rifilandoci i Dornier Do 217 J1 e J2.
Comunque i 110 ricevuti erano ormai abbastanza usurati e tutti concordano nel riportare che furono usati solo per voli di addestramento presso la 235ª Squadriglia.
Una piccola curiosità, un Bristol Beaufighter atterrato intatto per errore in Sicilia nel gennaio 1942 venne utilizzato dal 41º stormo per azioni da caccia notturna ma sfortunatamente distrutto in atterraggio nel 1943.
Per metterlo in condizione di volare fu necessario "rubare" i pezzi di ricambio dai Bristol distrutti in Africa occidentale (apparso su questo sito e costruito dal mio amico Ezio).


F4U Corsair

Il kit
Nella scatola sono inclusi:

  1. nove alberi di stampate in plastica color oliva chiaro;
  2. due alberi di trasparenti per il tettuccio per un totale di dodici pezzi (con la possibilità di lasciarlo aperto);
  3. Due lastrine foto incise per interni abitacolo ed esterni;
  4. Un foglio mask per il tettuccio;
  5. Un foglio di decal per cinque marking, comprensivo di stencil;
  6. un libretto istruzioni di 21 pagine, con tavole a colori dei cinque esemplari da riprodurre;
  7. 2 coppie di ruote in resina della Brassin.
  8. 2 filtri antisabbia (non utilizzati) in resina sempre della Brassin.




La cabina del pilota è eccezionale, con il cruscotto e la console laterali composti da molte parti a colori foto incise, completo delle cinture di sicurezza anche queste già colorate.
Bellissima è la parte posteriore dell’abitacolo! Eduard ha fatto veramente un ottimo lavoro, replicando al meglio la gondola delle doppie mitragliatrici da 20 millimetri, che si trova proprio dietro e sotto la cabina di guida anteriore, riprodotte anche le numerose munizioni di cui erano dotate le armi.
Dietro la paratia anteriore del pilota sono montati una serie di apparecchiature radio molto ben riprodotte.
Molto ben dettagliata anche la gondola contenente le quattro mitragliatrici da 7,92 mm. installate nel muso del velivolo, complete di caricatori e bombole accessorie.
Tutto questo può essere lasciato a vista oppure coperto con il pezzo della capotte.
Gli alettoni sono modellati separatamente, mentre i timoni direzionali posteriori e i flaps sono stampati fissi in posizione.
Tutti gli accessi all’abitacolo possono essere lasciati aperti lasciando intravedere tutta la parte interna dello stesso.
La parte posteriore della cabina dispone di due diversi tipi di tettuccio da usare, in base al tipo di velivolo da riprodurre.




Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è stupendo e pertanto non c’è stato bisogno di nessun dettaglio in resina anche perche nella scatola c’era tutto di più.
L’unico after market acquistato sono stati gli scarichi motore della Quickboost art. QBT-48321 in quanto quelli del kit erano fatti da ben sette pezzi cadauno... un vero delirio montarli, senza contare che avrei dovuto anche riprodurne i fori.
L’intero abitacolo (pareti laterali, pavimento) è stato colorato in RLM 02 usando l’acrilico Lifecolor UA071, mentre per il cruscotto del pilota sono state usate le fotoincisioni inserite nel kit stesso.
Le istruzioni del kit descrivevano l’abitacolo in RLM 66 ma, considerato che il velivolo era uno dei primi modelli (C3) ricevuti direttamente dai reparti della Luftwaffe, era più probabile che l’interno dell’abitacolo fosse ancora in RLM02.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale, delle gondole motori e della gondola armi anteriore sono stati dipinti anche loro usando l’onnipresente RLM 02.
Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le strumentazioni stesse nonché le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.




Colorazione e camouflage
La colorazione dei Bf. 110 Italiani usati per la caccia notturna era:

  • superfici superiori delle ali e della fusoliera in RLM 70 (schwarzgrün) e RLM 71 (dunkelgrün) in splinter;
  • superfici inferiori delle ali e della fusoliera in RLM 22 (schwarz);

I colori pertanto usati per il camouflage sono stati i seguenti:

  • RLM 70 (schwarzgrün): spray Tamiya TS 2;
  • RLM 71 (dunkelgrün): spray Tamiya AS-24;
  • RLM 22: spray Tamiya TS63.

Ho dovuto poi obliterare le croci tedesche in fusoliera e la svastica sugli impennaggi verticali in verde oliva scuro 2 (Humbrol 91), riproducendo anche la fascia bianca in fusoliera usando lo spay Tamiya AS 20.
Per quanto riguarda invece le croci sulle superfici superiori delle ali queste, come di può notare dalla foto storica sopra riportata (ingrandita si vede meglio), erano invece presenti.
Per preparare il modello all’applicazione delle decals e degli stencil, ho steso sullo stesso due strati di cera e, una volta ben asciutta, ho posizionando le stesse.
Considerato che i Bf. 110 ricevuti dalla Luftwaffe erano decisamente logori, dopo l’applicazione delle decals, ho voluto dare al modello un invecchiamento marcato, dovuto all’usura, al fumo dei gas di scarico, alle manutenzioni varie, ma soprattutto alla vita operativa precedente molto intensa di questi velivoli.
Ho altresì messo in evidenza le linee delle pannellature con un colore chiaro fluido nella parte inferiore in quanto il camouflage è nero, con del nero opaco invece per la parte superiore usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.

Figurino
Per quanto riguarda il figurino del pilota della Regia Aeronautica in resina della Italian Kit, è stato dipinto usando i soliti colori delle tute di volo.
E’ stato poi schiarito ed ombreggiato con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità allo stesso.




Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 25x30, senza lastra di vetro.
La basetta, molto semplice in verità, è stata creata su un unico livello di campagna dove sosta il "protagonista" del diorama.
L’intera basetta è stata coperta con colla vinilica e sabbia fine, e poi colorata con toni di marrone chiaro e giallo sabbia.
La stessa è stata coperta in diversi punti da erba usata nel fermodellismo ferroviario e ciuffetti d’erba della Green Line color verde medio e giallo erba secca.
Ho ricreato, in modo un po’ approssimativo, le tracce delle gomme lasciate sul terreno dal velivolo.
Per finire ho "sigillando" l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
Per la scena ho preso spunto, ma non copiata, dalla fotografia storica del cap. Aramis Ammannato fotografato vicino al suo Bf. 110 con in braccio il suo cane... ho solo aggiunto dei bidoni, taniche e una cassa di legno.

Marking




Profilo del Bf. 110 C-3, velivolo personale del cap. Aramis Ammannato, appartenente alla 235ª Squadriglia, 60º Gruppo Caccia Notturna, numero personale 5 – aeroporto di Lonate Pozzolo (VA), primavera 1943.
Il numero 235-5 in azzurro precede la fascia bianca in fusoliera, mentre le croci bianche, sull’esterno delle due derive, erano prive di stemma sabaudo.




Conclusioni
Un bel modello anche se la costruzione ha richiesto abbastanza impegno, basti pensare all’intero abitacolo e la gondola armi posta nel naso.
E’ pertanto, senza dubbio alcuno, un kit per modellisti con un pochino di esperienza.
Questo kit della Eduard, a mio parere, ha diversi vantaggi:

  • il prezzo, tutto sommato contenuto (sui 36 euro... e visto la qualità e la quantità dei pezzi non è poi così caro);
  • le parti in resina della Brassin molto ben fatte;
  • il bellissimo dettaglio dell’intero abitacolo, il dettaglio delle armi nel muso, le due lastrine foto incise, il foglio mask per i trasparenti, le decals per ben cinque modelli, con la possibilità di rappresentare uno appartenuto alla Regia Aeronautica, danno la possibilità di montarlo praticamente da scatola senza ricorrere ad after market costosi.


Marco Vergani
[Gallery]
16.02.2014

I miei prossimi lavori saranno il kit Tamiya dell’A6M3 Zero, gentilmente regalatomi dal mio amico Ezio per Natale, oppure il P-47 "Jugs over Italy" della Eduard art. 1180, naturalmente tutti in scala 1/48... si vedrà quale per primo....






Commento di ezio bottasini [21/02/2014]:
Caro Marco, veramente bello, ambientazione semplice ma, d'altra parte Lonate Pozzolo era una brughiera piatta erbosa con qualche boschetto alle estremità del campo volo, colori azzeccati, ma non c'erano dubbi, da cultore quale sei dei germanici velivoli della 2° G.M.; piccolissimo appunto si vedono poco le obliterazione delle insegne tedesche ma probabilmente è una questione di foto (verificherò la prima volta che ci vediamo a casa tua); peccato non aver trovato il cagnolino da mettere in braccio al Cap. Ammannato come da foto, vedrò di provvedere io quando mi toccherà questa "fatica" modellistica che mi turba sempre più dopo questo secondo articolo sul 110 Eduard letto e ammirato in poco tempo. Ancora complimenti.
Ciao Ezio

Commento di Mario Bentivoglio [21/02/2014]:
Complimenti Marco ..altro lavoro splendido !!!! Sapessi farli come li fai te gli aerei...farei i salti di gioia ! :-D Complimenti ancora!

Commento di Marco Vergani [24/02/2014]:
carissimi Ezio e Mario,
grazie e ancora grazie!!
In risposta ad Ezio è verò che le obliterazioni delle insegne tedesche fatte con il colore Humbrol 91 ( molto simile al verde oliva scuro 2)non sono molto visibili ma, onestamente dopo i due verdi RLM 70 e 71 un altro verde non si nota neanchè più ( tra loro sono molto simili).
Al prossimo .....
un caro saluto a tutti.
Marco

Commento di Davide [19/08/2015]:
Ciao, ho appena iniziato la costruzione di questo fantastico kit della Eduard, il Bf-110D per precisione... e devo dire che la qualità dei dettagli e della plastica non manca !
Spero che negli incastri non sia come il fratello minore Fw-190A-8 che mi ha fatto dannare in fase di incastri ali-fusoliera appunto.
Sicuramente non è un kit per dei modellisti novelli 

Commento di Maurizio Ammananto [28/05/2023]:
Gentile Marco, Aramis Ammannato era uno dei tre Moschettieri dell'Aria (gli altri fratelli erano Porthos e Athos), tutti piloti. Erano primi cugini di mio padre Sergio Ammannato. Aramis è stato per molti anni Presidente dell'Associazione Cechi di guerra. Grazie per questo ricordo.
Maurizio Ammannato


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