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Gli eserciti balcanici nella prima guerra mondiale

Leg Edizioni Srl 2014

(Biblioteca di arte militare n 84)


Questa fortunata traduzione in italiano dell’originale ‘Armies in the Balkans 1914-18’ compare quantomai a fagiolo.
Siamo già entrati nel periodo degli anniversari legati al centenario della Grande Guerra e più di un modellista si ritroverà con l’avere poco o niente sulle uniformi che partendo da quelle di retaggio napoleonico portarono avanti il concetto di ‘mimetismo’.
Il tutto prevedendo che, dopo un lungo periodo di oblio, è probabile che chi potrà completare dei figurini del periodo avrà molte chances di segnalarsi.
Del resto il mercato si è già mosso e pure nella umile e banale plastica sono uscite scatole nuove.
Per non trovarsi così come al solito costretti a cercare in fretta e furia i soliti testi da 10 kg l’uno, nei quali c’è veramente tutto (ma che fanno piangere il portafoglio…) ben venga un testo dalla collaudata formula degli Osprey.
Lo useremo molto sino al 2018, crediamo!


Gli eserciti balcanici nella prima guerra mondiale

In quasi 100 pagine sono concentrate molte informazioni anche per gli eserciti certo non famosi come quello tedesco o francese del periodo, il tutto accompagnato da 33 fotografie in bianco e nero, e diverse tabelle e 5 tavole in bianco e nero per quanto riguarda i dettagli delle controspalline e dei reparti degli eserciti considerati – molto a torto, ce ne accorgiamo pure noi – ‘minori’.
Così, chi volesse riprodurre un ufficiale turco od un soldato montenegrino non avrà problemi.
La vera ciliegina sulla torta sono però le ben 24 tavole a colori del già famoso Darko Pavlovic.
Il suo stile nitido ma non freddo si è ben spiegato nell’illustrazione dei vari cachi e feldgrau dell’epoca, basti pensare che ce ne sono ben tre, di feldgrau, contando anche quello bulgaro…senza dimenticare un sergente della nostra Brigata Cagliari nel più conosciuto grigioverde.
Non resta che mettere da parte per un po’ i soliti panzergrenadier in Russia od i paracadutisti americani in Normandia, per dedicarsi magari ad un fante bulgaro dalle calzature simili a quelle dei nostri zampognari oppure ad euzone greco con tanto di gonna portata anche in trincea.




Commento di Di Marco Paolo [24/10/2014]:
Bella ed utile recensione!


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