Ferruccio Lamborghini
Pietro Ballarini
I precedenti...
"Il bivio" (Sd.Kfz. 222)
T34/76 Versione ChTZ
Lavochkin La-5
Arado Ar 196
Fiat 500 Topolino
AT-ST Star Wars
Non omnia moriar
Saigon 1964
Guerrieri Fantasy
Crusader Mk.III
Volkswagen Golf GTI 1978
Taxi de la Marne
Lotus JPS 97T - Renault
Ayrton Senna
I precedenti...
Ayrton Senna Forever
Nostra G.M.S. a Verona
Un giorno a Volandia
Mostra a Pontelagoscuro 2018
Mostra Paracadutisti II GM a Mantova
Mostra a Pontelagoscuro 2017
Erano tempi di guerra...
Ravenna Airshow 2016
Napoleone a Stupinigi
Gran Premio Nuvolari 2015
Mostra Verona 2016
I modelli premiati
Varedo Model Show 2016
Varedo Model Show 2015
Mostra a Porto Mantovano
Verona Model Expo 2015
[Visto da Giuseppe Giovenco]
Modellismo che passione 2014
Modelli in concorso
[1235 immagini!]
VII Mostra di Volvera - 2014
Modelli Premiati
IX Mostra di Verona 2014
Modelli Premiati
4ª Mostra a Cuorgnè - 2014
Modelli Premiati
XIII Mostra di Volpiano 2014
Mostra Campagna di Russia
IV Mostra di Banchette - 2013
VII Mostra a Cumiana - 2013
Modelli Premiati
Velivoli in concorso
Mezzi Militari in concorso
VI Mostra di Volvera - 2013
Modelli Premiati
Display in concorso
Medaglia commemorativa
XII Mostra a Bricherasio 2013
Modelli Premiati
VII Mostra GMA Appiano 2013
3ª Mostra a Cuorgnè - 2012
Modelli Premiati
Velivoli
Mezzi militari e diorama
Figurini
Phoenix Model Contest - 2012
Modelli Premiati
Velivoli
Mezzi militari e diorami
Figurini
Au Petit Soldat 2011
Modelli Premiati
Master Open
Master Pittura
Standard Open
Standard Pittura
Basic
Alby Starkiller
Alessandro Gennari
Alessandro Tulli
Alvise Scatto
Angelo Battistelli
Antonio Caramia
Antonio De Carlo
Antonino Mazzù
Bruno Lucchini
Cristiano Montagnani
Daniele Manfredi
Dino Dall'Asta
Emanuele Iemma
Enrico Bianchi
Enrico Calanchini
Enrico Macchi
Ezio Bottasini
Fabio Bonatti
Federico Toselli
Francesco Sasso
Francesco Sbarile
Franco Corti
Gerardo Quarello
Giampaolo Bianchi
Giorgio Brigà
Giorgio Sassi
Giovanni Olivero
Gianluca Giora
Giorgio Perrone
Giuseppe Giovenco
Giuseppe Mazza
Giuseppe Pino Penna
Johnny Gravina
Junio de Angelis
Lauro Bonfà
Lorenzo Evangelista
Luca Navoni
Luigi Cuccaro
Luigi Gandini
Marcello d'Andrea
Marco Ambrosio
Marco Bracchitta
Marco Fin
Marco Giuli
Marco Manzo
Marco Vergani
Marco Rondinelli
Mario Bentivoglio
Mario Galimberti
Mario Capuano
Massimo Cerrato
Massimo M. De Luca
Matteo Nespoli
Matteo Zarantonello
Mauritius Pictor
Mauro Zanchi
Maurizio Ugo
Mauro Rota
Michelangelo Galli
Michele Angonese
Michele Morelli
Michele Pelizzola
Natale Lapedota
Orazio Pappalardo
Paolo Solvi
Pier Giuseppe Sopegno
Pietro Ballarini
Riccardo Casati
Rino Rufolo
Roberto Colaianni
Roberto Falciola
Roberto Gallo
Sergio Colombo
Sierra Charlie
Stefano Deliperi
Stefano Lana
Valter Vaudagna
Vito De Palo
Storia delle cavallerie europee
I precedenti...
Il carro armato T 34
ARMISTIZIO!
Dizionario Enciclopedico dei Mezzi Militari
Carro Fiat 3000
Il ponte di Primosole 1943
Basti in Groppa!
Panzer DNA
Panzerwrecks 19 - Yugoslavia
Guida alle ricerche dei soldati italiani...
Le uniformi di Italo Cenni
Gondola Veneziana (I Parte)
Gondola Veneziana (II)
Lo "Sciopòn"
Il ponte
La Palazzina
Il Palazzo
Assemblaggio e Figurini
Sono un 60enne nostalgico dello sbarco in Normandia da parte alleata; fin dall'infanzia ho sempre avuto uno smodato piacere nel vedere le jeeps Willys, sebbene non ne possieda una (è il mio sogno nascosto ed irrealizzabile).
Colleziono action figures in scala 1/6 che puntualmente riealboro su basi uniformologiche attendibili.
Giuseppe Giovenco |
Sebbene la divisa completa fosse già confezionata dalla DID, sulla giacca ho dovuto impiegare l’uso di una sarta per modificare le maniche e le due grandi tasche nel basso della giacca, e i due taschini del torace.Nei polsi ho dovuto applicare una serie di tre "bottoni", inesistenti, per ciascuna manica.
Per comprendere l’opera di restyling impiegata, partirò dalla divisa del sergente, affinché possiate notare le differenze. Il figurino Dragon ha, nel suo miglioramento del corpo, e nelle divise da esso indossato, svariate lacune, inferiori, senz’altro, a quelle del vecchio Gi Joe del 1964, prodotto dalla Hasbro.
Omaggio a mio Nonno - Brigata Chieti
Per memoria personale di mio nonno, allora tenente di complemento al 124º fanteria, passato poi alla fine del conflitto in servizio permanente effettivo (s.p.e.), la brigata Chieti era denominata la brigata "Prosciutto" per via dei colori delle mostrine.
Come tutti i reggimenti, nella cui denominazione compariva quello di una contea dell’allora Inghilterra, il Buffs era un reggimento di fanteria di linea dell'esercito, il cui bacino di arruolamento comprendeva buona parte della contea inglese del Kent, avente come centro di formazione la città di Canterbury.
Esso nacque nel 1685 come un qualsiasi reggimento di linea, ai comandi di Henry Somerset, marchese di Worchester, successivamente nominato duca di Beaufort, il quale riunì gli uomini delle sue terre comprese tra le province del Dorset, del Devon e del Somerset, poste nel profondo sud - ovest dell’Inghilterra.
Al principio della loro storia, erano noti come i Covenanters, soprannominati così per la loro devozione sia al Patto Nazionale, redatto nel 1638, sia alla Solenne Lega e Alleanza, istituita nel 1643, in favore dei presbiteriani per l’unione delle chiese inglese e scozzese.
Tutto è cominciato con l’acquisizione delle immagini, rintracciate sul web, relative al casco coloniale inglese del Welch Regiment, il cui contrassegno, inequivocabile, è dato dal distintivo in stoffa tricolore posizionato sul lato sinistro che la rappresenta la bandiera del Galles, formata da due bande orizzontali, con il dragone centrale.
Manovre congiunte prima del D-DAY
Ho immaginato il mio figurino, qualche giorno prima del D-Day, a bordo della corazzata Nevada (BB-36 come catalogata dall’US NAVY), con tanto di giubbotto di salvataggio ed elmetto di corredo, senza tralasciare il tipico berretto con lo stemma di Sua Maestà, in un’operazione congiunta anglo-americana tra le truppe di terra e le navi di appoggio.
Tutto è cominciato con l’acquisizione delle immagini, rintracciate sul web, relative al casco coloniale inglese del Welch Regiment, il cui contrassegno, inequivocabile, è dato dal distintivo in stoffa tricolore posizionato sul lato sinistro che la rappresenta la bandiera del Galles, formata da due bande orizzontali, con il dragone centrale.
Dunkerque, che ha segnato la ritirata del BEF (tradotto in italiano come Corpo di Spedizione Britannico), organizzata dagli stati maggiori di Sua Maestà, di concerto con altrettanti comandi alleati per recuperare le truppe francesi, del Regno Unito e belghe, fu riportata dai cronisti tedeschi, come una rovinosa impresa del Regno Unito ed un trionfo delle truppe del Reich.
La particolarità delle unità del reggimento Queen’s Own Rilfles, sbarcata il 6 giugno ’44 sulla spiaggia di Juno, è quella di portare i distintivi di grado con colorazione diversa da quella degli altri corpi dell’esercito di Sua Maestà – in particolare il colore tipico delle unità Rifles è il verde scuro, sia per i gradi dei sottufficiali che per quelli degli ufficiali.
Questo diorama dal sapore decisamente ferroviario, è iniziato casualmente con delle assicelle di multistrato da 3 mm. ricavate dallo smantellamento, a scopo di riuso, di una confezione di cioccolatini belgi al liquore.
Il figurino ristrutturato è un capitano in forza alla 7ª divisione corazzata, sbarcata il 7 giugno 1944 sul fronte della Normandia.
Nella campagna di questa parte dell’Europa occidentale subì gravi perdite, fino al punto che venne fusa con il 3º dopo la battaglia del Bocage, in altra formazione già esistente, sempre in un’unità di cavalleria.
La Harley-Davidson WLA "Liberator", è stata prodotta dall'azienda americana Harley Davidson per essere impiegata dall'esercito degli Stati Uniti durante il secondo conflitto mondiale.
Il kit, prodotto nel 1990 per il Gi Joe, dalla casa Hasbro, era ben lungi dal rappresentare quanto di realistico c’era nel mezzo dell’US ARMY nel 1942, per cui ho deciso di renderlo modellisticamente accettabile.
Questo diorama, prende spunto dal precedente soggetto Caen luglio 1944, presente nella mia galleria.
Nulla di nuovo, se non l’ambientazione e l’aggiunta di un personaggio inedito, volutamente inserito per sottolineare la impercepibile differenza tra i reparti del genio e quelli di artiglieria di sua Maestà.
Un fante inglese, accovacciato nella sua buca di fortuna, scambia qualche parola con un suo commilitone nell’attesa dell’azione.
Siamo già ai principi dell’autunno francese, verso il Reno, e le turbolenze dell’Atlantico cominciano a formare gli sbalzi di temperatura, per cui le sciarpe ben proteggono i colli del nostri fanti.
Questo soggetto è un capitano della Royal Artillery in posa per verificare i movimenti delle linee opposte, grazie al binocolo telescopico tedesco SF 14, requisito durante l’avanzata del fronte occidentale in Normandia.
Il binocolo telescopico è stato volutamente ossidato; è prodotto dalla Dragon e assemblato nella confezione del personaggio Rommel.
La scena raffigura un sottotenente dei parà ed un paracadutista semplice armato di PIAT, alle porte di Caen.
Quello che ho voluto riportare in scala 1/6 altri non è che il cartello stradale plurifotografato e promosso dalla propaganda alleata, rintracciabile su parecchi siti che parlano del D-Day.
Per quel che riguarda le uniformi dell’esercito del Regno Unito, quella del cornamusiere è sempre stata, in assoluto, la mia figura preferita
Con mio rammarico non so suonare la cornamusa, ma il suono che scaturisce dalla sue canne mi ha sempre affascinato anche se alcune melodie sono decisamente laconiche...
La 56ª brigata indipendente (56th Infantry Brigade), formata da tre battaglioni, ciascuno appartenente a tre diversi reggimenti di fanteria inglesi (2nd Essex, 2nd Gloucestershire e 2nd South Wales Borderes) è sbarcata in Francia per la campagna di Normandia nel giugno ’44 e, fino alla liberazione di Parigi del 25 agosto ’44, è rimasta tale come condizione.
Nel secondo conflitto mondiale, la bicicletta veniva utilizzata spesso e volentieri dai soldati e naturalmente veniva depredata così come gli altri mezzi di spostamento; non era difficile notare jeeps guidate da appartenenti al terzo reich oppure autoblindo tedesche con sovraimpressi i marchi delle varie unità alleate.
Regina & Winnipeg Rifles Regiments
Le truppe britanniche sbarcarono su 3 (Gold – Sword - Juno) delle 5 spiagge, individuate dal comando alleato, nel famoso 6 giugno 1944; al contingente canadese assegnarono la lingua di sabbia distinta con il nome di Juno, interposta tra le altre due : Gold e Sword; i canadesi si distinsero spesso per azioni di coraggio, salvando la situazione (e la pelle) alle consorelle formazioni inglesi.
Il soggetto è un sottufficiale della polizia militare identificato nella 49^ divisione di fanteria, impiegata in Normandia nel 1944.
Ogni divisione di fanteria inglese aveva una compagnia di M.P. (c.d. provost company), a tutela delle eventuali diserzioni, non infrequenti, tra le fila dei vari corpi impeganti nelle campagne di guerra.
Argyll & Sutherland Highlanders
Il tenente realizzato è del reggimento Argyll & Sutherland Highlanders, aggregato alla 51^ divisione di fanteria (HD), operante all’epoca dello sbarco in Normandia e nelle successive campagne nel nord ovest Europa.
La 51^ higland infantry division era composta da 3 brigate di fanteria; il figurino appartiene alla 154^ brigata (junior).
La scena è uno spaccato di giornata nelle retrovie e affigura l'approvvigionamento di viveri e munizioni per le divisioni britanniche di stanza nel nord della Francia dopo la presa di Parigi del 25 agosto 1944.
Quest’articolo, sebbene di parte, vuole semplicemente offrire una panoramica di quello che si è visto a Verona nel padiglione 7, esattamente nell’angolo dei carri 1/6 radiocomandati.
La mia partecipazione si è limitata a fornire alcuni diorami al nutrito gruppo di carristi, provenienti da mezza Italia, oltreché dei figurini per il settore americano.
Mostra Montecassino e Normandia
La mostra del 70º anniversario della battaglia di Montecassino e dello sbarco in Normandia, ha dato la possibilità ai mantovani, ed ai turisti, di potersi godere gli elaborati di chi, con tanta pazienza e tenacia, ha cercato con una ricerca storica a corollario del suo pezzo, di portare all’attenzione del pubblico quanto si poteva vedere all’epoca.