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Italian Beaufighter - Ezio Bottasini




il Bristol Beaufighter Mk I, di questo articolo, è un soggetto unico, in quanto solo un "Beau" (nomignolo del Beaufighter), venne catturato intatto in condizione di volare durante la Seconda Guerra Mondiale dal personale della Regia Aeronautica.
Ciò avvenne il 7 gennaio 1942 il Bristol Beaufighter Mk I T4887 del 252º Sq del Coastal Command, in volo da Gibilterra verso Malta, atterrò per errore a Magnisi, vicino ad Augusta (Siracusa), con conseguente cattura da parte del personale della R.A..
Il cattivo funzionamento del radiofaro di Malta, le cui emissioni erano disturbate da un carro radio posto a Porto Palo, indusse in errore il pilota Flt.Sgt. Jones ed il navigatore Flt. Sgt. Bold, facendoli atterrare in Sicilia.
Trasferito al Centro Sperimentale di Guidonia, presso Roma, gli furono dipinte le insegne italiane: la croce sabauda sul timone, la fascia bianca in fusoliera e i fasci littori sulle ali vennero posti dopo aver obliterato le insegne inglesi; la matricola militare M.M. 4887 venne ricavata direttamente da quella britannica.
Dopo circa un anno passato a Guidonia per lunghe e minuziose valutazioni da parte dei tecnici, l’aereo venne ceduto alla 235º squadriglia e messo a disposizione dei piloti per esercitazioni; purtroppo verso la fine di gennaio del 1943 andò perduto in fase di decollo, il pilota Ten. Zedda perse la vita e il motorista Serg. Magg Sacchi rimase gravemente ferito.




Il modello usato è il Tamyia in scala 1/48 nella versione Mk VI, che quindi ha richiesto delle modifiche nella sezione di coda e negli scarichi dei motori Hercules.
Non ho utilizzato aftermarket; per i piani di coda orizzontali, mi sono semplicemente limitato a modificare quelli di scatola, eliminando l’inclinazione a V e riducendo notevolmente la carenatura dell’attuatore esterno delle parti mobili, stuccando poi il punto di unione alla fusoliera.
Per gli scarichi, ho usato due pezzetti di sprue di 4 mm di diametro, leggermente curvati a caldo alle estremità e su cui ho praticato un foro per simulare lo scarico.
Inoltre sono stati assottigliati i flabelli di raffreddamento dei motori; aggiunti piccoli particolari al cockpit come il maniglione di chiusura e la tendina parasole; le luci di atterraggio alari sono state rifatte utilizzando due pezzi di sprue trasparente debitamente verniciato e applicati al posto delle "luci" originali che sono state preventivamente rimosse.
Ho aggiunto infine l’antenna ventrale recuperata dal "magazzino pezzi" e debitamente dimensionata.








Per la colorazione sono stato molto dibattuto tra due schemi mimetici:

  1. Schema desertico: superfici superiori con bande irregolari in Desert Yellow e Dark Earth; superfici inferiori in Azure Blue. Visto sul nº 34 di Sky Model.
  2. Schema Coastal Command: superfici superiori con bande irregolari in Dark Slate Gray e Extra Dark Sea Gray; superfici inferiori Sky. Visto sulla recensione di un modello analogo.

Ho optato per il primo, decisamente più accattivante come colori, usando i soliti smalti Humbrol, per le superfici superiori il 93 Desrt Yellow e il 29 Dark Earth, mentre per le superfici inferiori il 157 Azure Blue.



La fascia di fusoliera e la croce in coda le ho realizzate mascherando il primer bianco, usato come fondo, con del nastro Tamia successivamente ripassato con del bianco opaco 34, mentre per la mascheratura delle insegne inglesi, ho usato l’81 Pale Yellow (molto simile al Giallo Mimetico 2).
Per il collettore e lo scarico, ho usato una mescola di 55 Bronze e 33 Matt Black, con un ulteriore dry brush molto leggero di nero opaco sullo scarico.




I pannelli li ho evidenziati con un marrone ombra ad olio e le scrostature con alluminio 56.
Lo stacco della mimetica superiore è stato realizzato con del "patafix" arrotolato e spruzzando ad aerografo perpendicolarmente al modello.






I fasci alari e i numeri di matricola li ho derivati da fogli Tauro Model.
La basetta è un disco di abete da 30 cm per 1,8 cm di spessore; è stata cosparsa di colla vinilica e sabbia fine con l’aggiunta di sassolini di diverse dimensioni, aggiunta erba per ferromodellismo che è stata scurita con verde campo ad olio e poi schiarita con un dry brush nocciola; il terreno invece ha ricevuto una passata con un colore terra base ad olio con chiazze di marrone ombra e un grigio chiaro finale; i sassi un fondo nero opaco e lumeggiati con un paio di grigi chiari, il tutto "spryato" con dell’opaco trasparente.




Il palo è stato ricavato da un pezzetto di un legnetto per spiedini e le indicazioni con dei pezzetti di un’assetta di balsa, il tutto verniciato con natural wood 110 e invecchiato con una leggera passata di marrone più scuro, le scritte in white 34 fatte con la punta di uno stuzzicadenti.
Il cespuglio fa parte degli accessori per ferro-modellismo.





"... Che il modellismo sia con noi."


Ezio Bottasini

[Gallery]

09.09.2012



Commento di Roberto Colaianni [11/09/2012]:
Ciao Ezio,

veramente complimenti, bellissimo lavoro, e ottima scalta del soggetto, la mimetica inglese desertica è tra le mie favorite, "veste" bene qualsasi aereo.

Due consigli, il primo direi indispensabile, il secondo un optional.
Direi che avresti dovuto stuccare i trasparenti, sia dell' abitacolo, sia dei fari di atterraggio sull' ala.
Ci sono dei metodi decisamente sicuri, se non vuoi usare il classico stucco che potrebbe rovinarli, il primo con il Vinavil, non ti viene una superfice perfetta, ma meglio della fessura.
Il secondo con la cera. Si hai capito bene, io in cartoleria ho trovato dei fogli di cera, spessore 1 mm, che ho usato per lo zimmerit di un Tigre.
La posi con uno stecchino e la lisci col dito!
Per scrupolo puoi mascherare lo stesso i trasparenti, ma non è indispensabile.
Il secondo consiglio è un optional, ma migliorerebbe l'aspetto dei tuoi modelli già belli, comincia a pensare di muovere qualche elevatore e autocostruire qualche flap.
Il realismo del modello aumenta notevolmente.
Controindicazioni: entri in un vortice che ti spinge e fare sempre di più, i tempi di realizzaziione dei modelli si allungano, la pila in cantina, invece di diminuire aumenta!!!!
Io ti ho avvisato, se vuoi farlo, è a tuo rischio e pericolo, declino ogni responsabilità!

Ciao

Roberto.


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