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Ecco un soggetto allo stadio di prototipo che ho ritenuto opportuno trovasse un posto nella mia collezione modellistica di velivoli italici del passato, non fosse altro che per le sue linee eleganti e perché antesignano di uno sviluppo seguente di un certo interesse anche per la Luftwaffe ma sicuramente, seppur prodotto, in ritardo per avere un peso rilevante nelle operazioni belliche nelle fila della Regia Aeronautica come ricognitore armato, quando ormai era alle porte l'armistizio dell'8 Settembre che decratava la fine dei combattimenti dell'aeronautica fascista.
Infatti al velivolo qui rappresentato con la M.M. 427 a tre cifre tipica degli sperimentali ne seguì una versione modificata con M.M. 428 potenziata nell'armamento e nella propulsione che derminò alcune modifiche anche nell'aspetto prodiero.
Lo scarso interesse da parte delle autorità italiane all'esordio della prima macchina era dovuto soprattutto all'impiego di materiale strategico come l'alluminio, dal costo elevato e di difficile reperimento, venne quindi accantonata l'ipotesi di costruzione in serie, fatto salvo che in extremis si pensò di rivalutarlo modificato come già detto.
I due prototipi caddero requisiti in mano ai tedeschi e probabilmente demoliti perdendone così ogni traccia.

Scheda tecnica
motore: Isotta-Fraschini Delta RC.40/Isotta Fraschini Delta IV
potenza: 2 x cv. 770 a 4.000 m/cv. 825 a 5.700 m.
apertura alare: 16,40 m
lunghezza: 11,74 m
altezza: 3,18 m
superficie alare: 38,50 mq
peso a vuoto: 4.600 kg
peso a carico massimo: 6.800 kg
velocità massima: 480 km/h a 5.100 m/ 505 km/h a 5.300 m.
velocità minima: 130 km/h
tempo di salita: 14'50" a 6.000 m
tangenza massima: 8.100 m
autonomia: 1.810 km
armamento: quatto mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 mm (una in torretta Lanciani; due alla radice delle ali; una per la difesa inferiore) e 1.000 kg di carico di caduta
progettista: Cesare Pallavicino
pilota collaudatore: Ettore Wengi
primo volo del prototipo: MM. 427 il 31 agosto 1940/ MM.428 nell'estate del 1942
località: Ponte San Pietro (Bergamo)

La scelta del kit è obbligata, in quanto solo la ditta ceca LF ne produce entrambe le versioni in resina in scala 1:72.

La qualità delle stampate è piuttosto basica, i trasparenti sono termoformati, le scarse decals non eccelse e il foglio istruzioni minimalista, non rendono facilissimo l'assemblaggio, infatti per l'assenza di riscontri, è necessario ricorrere a dei perni metallici per unire vari elementi come fusoliera e velatura, non escluso l'uso copioso di stucco, le difficoltà nel posizionare i trasparenti unita a qualche svergolamento e alla mancanza di vari dettagli, per citarne uno, la mancanza totale ai motori dei tubi scarico, ne fanno un kit non proprio adatto ai principianti, questo vale per tutte e due le versioni citate.
Daltro canto essendo io molto attratto dalla prima versione non ho potuto fare a meno di realizzarlo con tutti i limiti che comporta, ritenedolo esteticamente (forse) il più bello tra i Caproni del tempo.



















Ciao Enrico, ancora una volta mi trovi impreparato... questo "Raffica" pur prototipo, mi giunge assolutamente nuovo, mi ero fermato ai Ca 311 e 313... non si finisce mai di imparare.
Visto il kit di partenza mi sembra un ottimo risultato, anche se ormai ci hai abituati aquesti tuoi lavori.
Mi piace, al prossimo.
Ezio
bravo Enrico!
molto bello.
Pietro
Molto bello, otitma la realizzazione della mimetica per un soggetto originalissimo, non sapevo neanche che esistesse.
Gran bel lavoro anche considerando la povertà dello stampato, certo non di qualità Airfix o Monogram
Gentile Enrico Calanchini,
le faccio i complimenti per questo materiale meraviglioso. Le chiedo di aiutarmi ad acquistare un modellino del C331 Raffica. Vorrei conoscerla di persona.
Marco Sguario, 340*******