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Kit Ocidental, scala 1/48
Per realizzare il modello del G 91 in 1/48, il modellista ha due scelte: o il vecchio ESCI, riedito recentemente dalla Italeri o il modello della portoghese Ocidental, che altro non è che un clone del modello ESCI, con la pannellatura incisa, con gli stessi errori di forma, e una pannellatura incerta, ma non in tutti gli esemplari (parlando con altri modellisti che lo hanno costruito mi hanno detto che il loro aveva la pannellatura più che a posto).
Per realizzare questo modello son partito dai disegni di Richard Caruana pubblcati sulla rivista inglese S.A.M. che si possono trovare anche su internet, un amico me li ha stampati su carta verificando le corrette dimensioni di lunghezza e larghezza del velivolo riportate in scala.
Il modello Ocidental / ESCI coincide dimensionalmete abbastanza bene coi suddetti disegni, tutto sommato abbastanza precisi, ma differisce per forma nel muso, dei piani di coda, nella parte inferiore posteriore del cono di scarico, nella carenatura posteriore del tettuccio e nel profilo leggermente abbondante della deriva verticale.
Oltre a questi difetti principali presenta un difetto di sagoma troppo ampia degli aerofreni e della loro sede, un vano del carrello principale troppo poco profondo, e una forma errata del copricarrello (troppo liscio e senza la caratteristica bugna dove si inserisce la ruota) oltre ad un abitacolo povero, spartano, e un seggiolino eiettabile molto povero e sottodimensionato.
Le foto a corredo dell'articolo credo spieghino più di tante parole le modifiche fatte.
In generale il cono di coda è stati portato alla forma corretta con l'inserimento di un cuneo di plasticard (dopo aver praticato un taglio nella mezzeria della parte posteriore del modello) che alla base misura 2,5 mm.
Un cuneo delle stesse dimensioni dovrà essere inserito pure nella parte inferiore tra una semifusoliera e l'altra durante l'incollaggio delle due.
Il tutti poi sagomato con lime, carta abrasiva e stucco.
Il profilo del piano verticale di coda necessita solo di una leggera ridimensionata in tutto il perimetro (lima o cutter, seguendo il disegno).
La carenatura posteriore dell'abitacolo si porterà alla dimensione corretta o con l'inserimento di spessori di plasticard sommati all'arretramento della parte del kit, oppure tagliando via la parte del kit, inserendo anteriormente spessori di plasticard (che siano della dimensione della parte parte posteriore del tettuccio del kit) e posteriormente a loro con l'inserimento di una parte della parte mobile del tettuccio di uno skyraider (Monogram, ESCI o Tamiya) il tutto sempre raccordato con stucco (cianoacrilica o milliput).
Abitacolo: o si autocostrisce usando come riferimento foto dell'aereo vero (quello italiano però) o si possono usare in alternativa gli abitacoli in resina della S.W.A (non più in commercio) o della Neomega.
Io ho fatto un mix, abitacolo S.W.A. modificato in quanto relativo alla versione R3 luftwaffe (anche il neomega è relativo a questa versione) e seggiolino Neomega, in quanto più dettagliato dell'S.W.A.
Gli aerofreni sono stati modificati alla versione preserie, solo internamente in quanto esteriormente sono uguali.
Vani Carrelli e vani aerofreni sono stati un po migliorati: ho tagliato i flap e ricostruito l'alloggiamento e la loro parte anteriore (arrotondati).
Dettagliato le gambe del carrello con le sue tubazioni idrauliche con fili di rame e plasticard.
Ricostruito i portelli copricarrello con la creazione delle bugne (stampate a caldo su un master in plastica e raccordate esteriormente col milliput e sagomate con lima e carta abrasiva) seguendo le foto degli stessi che avevo fatto ad un esemplare vero parecchi anni fa.
Il muso è stato ricostruito partendo dal cono anteriore del set della S.W.A. che è stato accorciato di buoni 5 mm poi, una volta incollato davanti alla fusoliera, portato alla giusta forma dei disegni sempre con sano olio di gomito.
Vorticatori di coda: quelli del kit sono di fantasia; i preserie avevano questa sequenza 5+3+3+4, li ho rifatti in plasticard 0,25x0,75x1 mm.
Dopo aver lisciato con carta abrasive bagnate per bene il modello (ci ho passato ore) ho dato la mano di fondo (nero Humbrol HU 85) per il successivo metallo naturale.
Dopo 2 giorni ad asciugare(era luglio) ho spruzzato il modello con l'alluminio AK, i vari vani carrello, aerofreni con l'interior green xtracolor, l'abitacolo è in un grigio medio (non ricordo il colore preciso) con strumenti e consolle in nero.
Decals: se, per le coccarde, si rimedia con le Tauro Model (i preserie le avevano sopra l'ala all'interno delle paretine antiscorrimento) per i numeri e lo stemma nato mi sono dovuto arrangiare, mi è venuto in aiuto l'amico ROBERTO CARENA, validissimo ex modellista navale che con lo stampaggio decal fai da te ci sguazza, stampandomi su decal trasparente i numeri, la matricola e lo stemma nato.
Le ruote sono quelle del set della S.W.A.
Siccome sui G 91 furono provati i decolli con razzi JATO, ho voluto dotarne il mio modello (licenza poetica) quindi ho modificato negli attacchi quelli del kit dell'F84F Monogram.
Il modello è stato realizzato su richiesta del redattore del notiziario IPMS, sig. Livio Gonella (grandissimo motivatore nonché rompiballe di notevole spessore) per lo speciale sui 60anni del primo volo del G 91 vero... che si schianto' qualche mese dopo nei pressi di Cavour (TO) per sopravvenuto stallo; praticamente sfioro' casa mia (abito a 20 km in linea d'aria dal luogo di codesto incidente).
A seguito di questo incidente furono installati i Vorticatori in coda all'aereo vero.
Questa è la mia esperienza con il modello G 91; altre 3 scatole sono li in attesa, io invece resto in attesa ormai (invano) da 2 anni dal famigerato modello della A.M.K che diversi siti danno in realizzazione... la speranza è sempre l'ultima a morire!
Buon modellismo a tutti voi.