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Tanto tempo fa, in una galassia... II - E. Bottasini


Cari colleghi modellisti, nella prima parte di questo articolo, avevo affermato che la voglia di restaurare il mio vecchio T-65 della AMT-ERTL, era stata scartata.
Allora non mentivo, però questa voglia si è risvegliata, vedendo sulla rete alcune immagini di altri T-65 ed in particolare quelle del T-65 “mimetizzato” realizzato da “George Oh”; ho quindi ripreso in mano il modello in questione e grazie alla cristallizzazione della “vecchia” Polistirene Cement della Humbrol (vecchia ormai di trent’anni), sono praticamente riuscito a “smontare” quasi completamente l’X-Wing; dopo aver scatta la foto del “prima”, sono riuscito con pazienza ad aprire i due semigusci della fusoliera, a staccare l’abitacolo ed il cockpit.
L’unica cosa che ho lasciato stare sono le ali, in quanto lo snodo non ha ceduto.




Sono quindi passato a correggere gli errori commessi “...Some time ogo, in a galaxy far far away...”, dovuti, oltre che dall’inesperienza del tempo, anche al fatto di non aver avuto a disposizione il foglio di costruzioni all’interno della scatola di montaggio (non c’erano neanche le decal).




Ho rimontato i laser alari che avevo montato in modo errato, le ventole degli scarichi degli ipermotori, che 30 anni fa non avevo avuto ala fantasia sufficiente per inserirle all’interno degli scarichi stessi ma, avevo posizionato tra la parte alare e la parte libera dei motori (I was a beast). Dopo di ciò ho rimontato abitacolo e cockpit, rimesso insieme i gusci della fusoliera (naturalmente dopo aver risistemato le ali), dato le debite stuccature, rimontato motori e laser e verniciato il tutto (tranne i coni di scarico dei motori), con il nero opaco Humbrol (lo so farò sorridere molti, ma sono rimasto fedele ai vecchi smalti Humbrol, non ho mai imparato ad usare gli acrilici), ho fatto gli spot bianchi ad aeropenna e il giorno dopo a vernice asciutta le “stelle” con uno stuzzicadenti (i più attenti potranno individuare la costellazione di Orione sulla fusoliera a livello della carlinga).




Dopo qualche giorno, per lasciare stabilizzare il tutto, tramite tecnica dry-brush ho invecchiato il tutto con del grigio medio 126 Humbrol.
Ho inoltre modificato ed irrobustito il supporto che mi si è rotto durante le manipolazioni del restauro.
Ho dato una sistemata anche a R2-D2, purtroppo nelle mie pessime foto si vede poco.




Questo è il risultato, non mi sembra tutto sommato “malaccio”, a dimostrazione che vecchi modelli, non eseguiti particolarmente bene, possono avere una seconda vita, una seconda possibilità, ed elevarsi ad uno stato dignitoso di realizzazione modellistica.





“Che il modellismo sia con noi...”


Ezio Bottasini

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05.04.2011

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