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Personalmente, credo che le differenze tra Plasti-Modellismo e Paper-Model siano minime (penso ai fogli di plasticard che ancora possiedo, su cui disegnavo e tagliavo), tuttavia ogni una di queste discipline ha la sua particolarità.
Ad esempio quando si è presentata la necessità di produrre i pneumatici dell’aereo.
Nella maggior parte dei casi la tecnica impiegata è quella di usare dei dischetti di cartoncino di diametro variabile che una volta incollati assieme, rendono il necessario spessore e curvatura del pneumatico (ovviamente dopo un po di levigatura e succesiva pitturazione).
Il kit propone un pneumatico di fattura diversa: in pratica una striscia di carta, con una strana trama.
All’inizio, non volevo cimentarmi con questo metodo di lavorazione e avevo già tagliato parecchi dischetti di cartoncino per tornare al metodo tradizionale ma ogni pneumatico di questo modello ha un diametro compreso fra 22-23 mm e uno spessore di circa 8 mm il che significa che a voler utilizzare cartoncino da 0,8-1 mm, sarebbero necessari 10-8 dischetti da affiancare (decisamente troppi per la successiva lavorazione. Erano troppi per il mio ‘Dremel’); ecco perchè è necessario ricorrere ad un diverso metodo.
Conoscevo già un ‘Thread’ (Intervento) tipo tutorial in: papermodelers.com; quella sarebbe stata la via da seguire.
Ho stampato, a parte, un po di strisce sagomate (quelle del kit sono colorate in nero e non le ho mai utilizzate) quindi mi sono cimentato in alcune prove di elaborazione, dopo qualche fiasco, finalmente sono riuscito a produrre i miei bravi pneumatici.
Le Forcelle del ‘Landing gear’ - Carrello di atterraggio - sono dei rettangoli di carta opportunamente sagomati che una volta arrotolati e uniti da un pezzo a ‘X’ rendono bene l’idea dei tubi a cannocchiale, compresi gli ammortizzatori idraulici.
Un piccolissimo dischetto di carta (non in kit) incollato al centro della ‘X’, da ambo le parti, simula ottimamente la saldatura che nella realtà era presente
Gli attuatori idraulici per il ritiro carrello, vengono estratti dal foglio, colorati in alluminio e plasticizzati con colla bianca, si noti che questo trattamento è stato applicato anche ai pneumatici (io uso, per questa lavorazione, la colla ‘Pritt’ bianca a base vinilica perchè abbastanza rapida, si tratta di pennellare abbondantemente tutto il pezzo.
Quando la colla asciuga, compatta tutto il pezzo rendendolo più adatto alle manipolazioni e non resta traccia visibile della colla).
Per concludere questa parte, realizzo i portelli del carrello
Il Ruotino di coda viene realizzato con dischetti affiancati e successivamente sagomati e colorati.
Definisco i vani motore con i loro tubi di scarico.
Questi tubi di scarico si compongono di 5 pezzi, molto piccoli.
Sagomati separatamente e incollati nell’ordine visto in foto:
L’ultima parte del kit da realizzare è la gondola del Puntatore:
Per la verità, manca da assemblare la famosa ‘Gobba’ dello ‘Sparviero’ ma è un discorso che farò in seguito.
Ho finalmente tutti gli elementi che compongono l’S.79, adesso è possibile assemblare tutto il modello.
Che dire, visto in foto, se non si è visto il WIP, si potrebbe confonderlo con un modello convenzionale...