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kit Eduard "Limited Edition" scala 1/48

L'aviazione israeliana (Heyl Ha'Avir), seguì da vicino lo sviluppo del Dassault Mirage III, ancor prima che entrasse in servizio con l'Armée de l'Air francese nell'ottobre del 1960.
La Dassault aveva invitato il personale IAF a visitare il proprio stabilimento e, quando il MiG 21 apparve nei cieli, ai comandi di piloti delle nazioni arabe, Israele, nel 1959, emise il suo primo ordine per il Mirage.
I Mirage progettati primariamente come intercettori ad alta quota, non rispecchiavano le necessità israeliane che necessitavano di un intercettore da caccia tattico, queste diversità hanno portato allo sviluppo della versione Mirage IIICJ.
Tale versione fu sviluppata partendo dal modello IIIC, intercettore monoposto con un motore turbogetto Atar 09B, dotato di una palpebra tipo a scarico variabile, mentre successivamente il IIICJ venne dotato dell'Atar 9C.
Era armato con due cannoni DEFA da 30 mm montati nella parte inferiore della fusoliera sotto le prese d'aria, i piloni per i carichi esterni del IIICJ sono cinque, uno sotto la fusoliera, utilizzato generalmente per il serbatoio supplementare di produzione israeliana, in aggiunta ai due originali Dassault, più due AIM 9G Sidewinder sui piloni esterni.
Anche sui IIICJ gli israeliani aggiornarono il sistema d'arma in diverse aree quali:
- collimatore
- missili, adottando i Sidewinder americani, al posto dei Matra Magic francesi
- serbatoio centrale di produzione nazionale.

Il IIICJ, fu il caccia da superiorità aerea israeliano per diversi anni, partecipò alla guerra dei sei giorni, a quella dello Iom Kippur, e a diverse scaramucce di confine tra Israele ed Egitto e Siria negli anni ‘70, fino all'introduzione in line di aerei più moderni e potenti quali lo IAI Kfir e il McDonnel Phantom II.
Il kit Eduard non risulta di semplice montaggio, alcuni incastri necessitano di diverse prove a secco, prima di arrivare all'unione dei pezzi, risultando necessaria una buona successiva stuccatura.
A montaggio avvenuto comunque si possono apprezzare abbastanza con precisione le filanti linee del Mirage, secondo me uno dei più begli aerei progettati in quegli anni, secondo solo all'F-104, ma per questo giudizio sono probabilmente un po' di parte.


La scatola Eduard contiene due lastrine fotoincise, per l'abitacolo, dettagli di superficie e per lo scarico motore, pezzi in resina della Brassin, sempre per lo scarico del reattore in base alla versione scelta e le mascherine per i trasparenti.
Il foglio delle decalcomanie, poi, permette la scelta tra 5 profili.

Personalmente ho scelto lo Shahak n° 177 del 117° Tayset di stanza a Raymet David nel 1977, che risultava essere il più colorato, con i grandi triangoli gialli su ali e deriva verticale, inoltre riportava i simboli di 5 vittorie.
Il pilota, l'ho scelto in posa un po' goliardica, appoggiato alla scaletta prima di una missione.

La basetta rappresenta un pezzo di area di parcheggio, con un pezzo ad erba per dare un po' di movimento.

Il consueto grazie a mia figlia per le foto.
Carissimo Ezio
Ottimo lavoro come al solito, la mimetica israeliana ha una certa complessità ma sei riuscito a renderla al meglio. Molto bravo.
Saluti cari
Enrico
Bravo Ezio !
tutto molto bello.
Ciao Ezio... hai fatto davvero un bel lavorone e in particolare davvero bella la colorazione... complimentissimi.
Caro Ezio ennesimo capolavoro pittorico.
Complimenti.
Giampaolo
Complimenti Ezio bellissimo lavoro le foto lo risaltano molto.
bravissimo
Ciao Ezio. Tra tutti i Miraggi il IIIC, secondo me, è il più elegante id tutti! La mimetico isra ed il triangoli gialli sulle ali poi fanno il resto. Ottimo miraggio, bravo. Forse però se solo avessi usato un lavaggio dal tono meno scuro più virato verso il marrone...
Massimo