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Un nome chilometrico per un'auto chilometrica.
La Galaxie Skyliner (altra dicitura) è stata una delle auto più belle e di lusso della sua epoca tanto da ricevere la Medaglia d'oro dal Comitato Francese per l'eleganza al primo EXPO del dopoguerra di Bruxelles 1958.
È stata l'unica auto al mondo ad avere il tettuccio che Si inseriva interamente nel bagagliaio... una cosa mai vista!
Ed è stata proprio questa caratteristica rappresentata nella Box-Art della Revell che mia affascinato fin da subito.
Tra l'altro con questo Kit la ditta americana festeggiava i suoi 50 anni di attività.
Esaminando il contenuto della scatola mi sembrava un kit datato ma con diverse raffinatezze come le fini scritte sulla carrozzeria e tanti inserti cromati che
faceva ben sperare.
Alla fine dell'opera ho poi costatato che è un kit IMPOSSIBILE da fare come da scatola.
Bisogna metterci tanto della propria esperienza modellistica: sconsigliato ai neofiti e non solo!!!
Forse per questo che non ho trovato niente sul web che ne riguardasse la costruzione.
IL MONTAGGIO
La carrozzeria è suddivisa in quattro parti che vanno unite tra di loro, dopo di ciò l'insieme "dovrebbe" combaciare con il pianale che però
all'atto pratico sembra essere stato fatto da un altro stampista in quanto più stretto su tutti i lati di qualche mm. Ho poi aggiunto spessori in plasticard.
Volendo rappresentare l'auto "aperta" col tettuccio mezzo fuori, come viene solitamente esposta per fare scena, mi accingo ora a dettagliare i due cofani
che nel Kit hanno uno spessore eccessivo e sono totalmente lisci.
La documentazione rivela una trama abbastanza complessa della struttura di irrigidimento dei grandi cofani, soprattutto quello anteriore.
Dopo essermi accertato di aver trovato la versione del'59 ho trasposto sul CAD.
I disegni scomposti in vari strati per poi farli tagliare al plotter SILHOUETTE PORTRAIT nel plasticard da 0.25.
Sovrapponendo ed incollando il tutto si ottiene un cofano molto accattivante.
Con carta abrasiva poi smusso gli spigoli dei ritagli per un effetto più realistico.
Nel bordo posteriore del baule ho chiuso gli incavi delle cerniere del kit che nella realtà sono ai bordi (come ho poi riprodotto) e fuori non si vedono.
Per tenere il cofano aperto l'ho incollato su una sottile mensola in Rod.
Al kit manca anche una cornice cromata che raccorda l'abitacolo con in baule.
L'ho riprodotta con una sagoma disegnata al CAD e tagliata col plotter che poi ho rivestito con alluminio adesivo.
La nota più dolente di tutto il Kit, per un modellista, è dovuta al fatto che la ditta ha scelto di rendere il tettuccio mobile in modo di poterlo tenere aperto o chiuso a piacere.
Purtroppo, tale meccanismo "semplificato" non rispecchia quello vero per ovvi motivi di praticità... hanno scelto la linea "giocattolosa".
Quindi per non fare l'auto nella sola versione cabrio mi son messo a studiare il complesso sistema di retrazione e a provarne la riproduzione.
Per i sostegni principali del tettuccio ho optato per sagome in ottone (robuste, modellabili e flessibili) che ho cercato di modellare nella complessa forma di quelli veri.
Essi andranno infilati in una tasca composta da un profilo a C EVERGREEN incollato al passaruota in modo che possa toglierli in futuro per eventuali manutenzioni o aggiustamenti.
Nel tettuccio invece li blocco con Milliput.
E' questa l'unica licenza rispetto alla realtà, per il resto ho usato sagome e rod di Plasticard per riprodurre bracci e pistoni (rivestiti di alluminio adesivo) del complesso meccanismo.
La soluzione del tetto nel bagagliaio lascia ben poco spazio per riporre qualcosa.
La Ford ha quindi inserito un cesto metallico che io ho coperto con un telo in AEPOXIE aerografando il logo Ford ricavato col plotter.
Per fortuna queste auto andavano spesso tappezzate anche nel bagagliaio, preventivamente ho rinforzato col Milliput il raccordo pianale-carrozzeria altrimenti spoglio e fragile.
Poi con cartoncino ho ricavato i pannelli da rivestire. Siccome questi sono inseriti nella carrozzeria bisogna fare due pezzi di prova e poi unirli nella sagoma finale.
Col vinavil si incolla poi la stampa di un motivo a quadretti (ottimo per confondere i raccordi) in tutto il baule.
La tappezzeria poi andrà facilmente tagliata nei punti di fissaggio del meccanismo di retrazione.
Altra nota MOLTO dolente è dovuta al fatto che il vetro del lunotto è più corto del telaio del tettuccio, quindi non si potrebbe fare la versione col tetto chiuso.
Io ho rimediato allargando la sede col Milliput Superfine White compensando le fessure laterali.
Un altro rimedio sarebbe stato sagomare il lunotto (curvo) più largo in legno, stuccarlo e fare un Vacu-form
Anche il Parabrezza anteriore ha i suoi problemi, non so se è solo il mio kit ma il telaio cromato non combacia col trasparente.
Anche forzandolo sulla carrozzeria lascia una fessura superiore evidente.
La soluzione adottata è stata di tagliare la cornice, adattarla ed incollarla con colla vinilica al parabrezza, la cornice inferiore deformata l'ho sostituita con filo di stagno (lucidato con ago) dopo averne rimosso i tergicristalli che ho poi rimesso sullo stagno.
Pure nel parabrezza posteriore ho rifatto la cornice con lo stagno.
Le guarnizioni nere dei parabrezza e dei cofani sono riprodotte con filo di sprue nero e con strisce sottili di cartoncino (bristol) nei punti più ostici.
Anche i tubi idraulici del baule sono in sprue.
I due inserti estetici anteriori sono fuori scala ma me ne sono accorto a carrozzeria dipinta altrimenti li avrei riprodotti più piccoli.
Un altro piccolo errore l'ho fatto nel meccanismo di retrazione che divide il tettuccio in due parti.
Ho tenuto quello del kit e, dopo la verniciatura, ho trovato una foto in cui tale meccanismo praticamente non era in vista come nel kit, ma nascosto nel bordo.
Altri particolari che ho fatto sono i finali cromati dei tubi di scarico assenti nel kit rivestiti in alluminio adesivo...
... tubi e tubicini del vano motore, l'antenna radio con uno spillo (dopo aver forato la carrozzeria).
I parasole in plasticard assottigliando i bordi, i vetri laterali lato passeggero con acetato.
Il cerchio cromato sul volante in filo di stagno.
Ho ricostruito lo specchietto del parabrezza assente nel kit con plasticard, filo di stagno e alluminio adesivo.
Ho fatto una prova per quello laterale ma non è venuto bene ed ho rinunciato in quanto ho visto che in foto e cataloghi d'epoca non era di serie.
D'altronde (quello del '59) ha una forma voluminosa e particolarissima con leva a manico interna all'abitacolo.
I fari anteriori sono mal concepiti e non rendono bene, per migliorarli ho allargato il foro nella maschera cromata.
Ho rifatto la sede della lampada con stampi (a candela) di semisfere in plasticard messe in sede col Milliput.
Dopo aver dipinto l'interno fari d'argento ho rimesso in sede i trasparenti del kit e li ho incorniciati con filo di stagno da 0.2mm.
L'effetto è molto più realistico.
Ho aggiunto un vetrino anche ai fari (antinebbia?) del paraurti di cui ho pitturato di nero la griglia del radiatore.
Ciao Pietro... bellissima realizzazione in considerazione della base di partenza e del grande lavoraccio che hai dovuto fare... pertanto complimenti doppi
Ottimo lavoro, realizzato con la consueta perfezione e creatività.
Complimenti per questa prima parte al provetto meccanico/carrozziere...
Dino
Grazie Emanuele e Dino.
spero di aver dato dei buoni spunti per chi vuole affrontare questo pessimo kit di questa bellissima auto.
Un vero capolavoro, come sempre per te Pietro nulla è complicato... realizzare le ossature nel cofano e tutto il resto con autocostruzioni così piccole e di qualità è veramente straordinario.
Complimenti, un grandissimo lavoro.
Grazie Giovanni per i graditi complimenti.
Bellissimo! Mi impressiona il modo con cui ti approcci al lavoro: studio del soggetto fin nei minimi dettagli e realizzazione degli stessi con una fedeltà incredibile. Complimenti assoluti.
Saluti cari
Enrico
Grazie Enrico per i complimenti.
In realtà qualche compromesso bisogna sempre metterlo in conto.