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Il Republic P-47 Thunderbolt, soprannominato "Jug" (abbreviazione di "Juggernaut", divinità dai poteri straordinari) era un cacciabombardiere statunitense impiegato durante la seconda guerra mondiale.
A causa delle sue oltre sette tonnellate di peso e delle notevoli dimensioni, è considerato il monomotore monoposto più grande e pesante costruito durante il conflitto, facendolo pertanto poco apprezzare da molti piloti.
Il P-47, inoltre, aveva una scarsa stabilità direzionale e, a quote medio-basse, si mostrava riluttante a compiere manovre acrobatiche e l’accelerazione era ridotta.
Ma era estremamente potente, e con il suo motore da 2.000 HP o più era veloce, specie ad alta quota; la sua robustezza e potenza di fuoco gli permetteva di rientrare alla base anche se molto danneggiato.
A partire dai primi mesi del 1943 fu impiegato intensamente su tutti i fronti, sia in Europa che nel Pacifico, contribuendo in maniera rilevante a consolidare la supremazia aerea alleata negli ultimi due anni di guerra.
Fu costruito in 15.683 esemplari e, dopo il conflitto, servì nelle aviazioni di una quindicina di Paesi, Italia inclusa.
Il kit
Nella scatola sono inclusi:
La cabina di pilotaggio è eccezionale considerato che è formata da ben 15 stampi in resina dettagliatissima, con il cruscotto e le console laterali composti anche da parti a colori foto incise, completo delle cinture di sicurezza anche queste già colorate.
Tutte le parti mobili (alettoni, flaps, timone direzionale posteriore) sono stampati in posizione fissa e questo è veramente un peccato.
Pertanto, per dare un po’ di "movimento" al modello ho tagliato il timone direzionale posteriore per incollarlo leggermente inclinato, rifacendo le due cerniere andate perdute; ho anche leggermente inclinato verso il basso i due piani mobili di coda previa leggera incisione , mentre le parti mobili delle ali sono state lasciate fisse.
I cerchioni in resina delle ruote sono stati forati in quanto evidenziati ma... pieni.
Ho"aperto" anche le prese di sfiato del motore e rifatto gli scarichi dello stesso in modo più realistico!
La parte trasparente dalla tipica forma a goccia che chiude l’abitacolo può essere montata aperta, lasciando così intravedere tutta la parte interna dell’abitacolo stesso.
Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è stupendo e pertanto non c’è stato bisogno di nessun dettaglio in più anche perche nella scatola c’era tutto di più.
L’unico after market acquistato sono state le canne delle mitragliatrici della Quickboost art. QBT-48034 in quanto molto più realistiche, per la modica spesa di ca. 4 euro!
L’intero abitacolo (pareti laterali, pavimento) è stato colorato usando lo smalto n. 78 dell’Humbrol (cockpit green), alcune strumentazioni in nero opaco, mentre per il cruscotto del pilota sono state usate le fotoincisioni inserite nel kit stesso.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale, del ruotino di coda, della gondola motore e l’interno del vano armi sono stati invece dipinti in chrome yellow usando l’acrilico Lifecolr UA042.
Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le strumentazioni stesse nonché le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto
Colorazione e camouflage
Negli ultimi 2/3 anni di guerra molti velivoli americani venivano lasciati "natural metal", mentre su molti caccia e non, apparivano soprattutto sul muso, molti disegni personali che ricordavano al pilota la casa, la ragazza, la cosiddetta "nose art".
Il P-47 rappresentato era in metallo naturale, con una striscia di olive drab antiriflesso per tutta la lunghezza della parte superiore della fusoliera, con bande di identificazione gialle, bordate di nero sulle superfici superiore e inferiore delle ali e dello stabilizzatore verticale, ed il primo anello della parte anteriore del muso in rosso.
Pertanto, i colori usati per il camouflage sono stati i seguenti:
La striscia nella parte superiore del modello è stata colorata usando l’AS 6 previa mascheratura.
Per quanto riguarda le bande gialle di identificazione non ho usato le decals inserite nella scatola perché troppo coprenti, non realistiche.
Ho mascherato le parti interessate con del nastro Tamiya usando come "dima" una decal stessa, e spruzzato infine lo spray Tamiya TS47.
Ho solamente utilizzato i piccoli bordi neri ritagliandoli dalle decals stesse e posizionandoli con l’aiuto di un ammorbidente specifico.
Per preparare il modello all’applicazione di tutte le altre decals e stencil (abbastanza numerosi), ho steso sullo stesso due strati di cera e, una volta ben asciutta, ho posizionando le stesse.
Anche se ho usato per la colorazione del modello un colore lucido ho voluto lo stesso, a scanso di sorprese, utilizzare comunque la cera.
Dopo il posizionamento delle decals ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, dovuto all’usura, al fumo dei gas di scarico, alle manutenzioni varie, cercando altresì di mettere in evidenza le linee delle pannellature con del nero opaco usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
Figurini e mezzo
Per quanto riguarda i figurini ho utilizzato quelli in plastica della ICM art. 48083
"USAAF pilots and ground personnel 1941/1945", molto belli e di poco prezzo.
Sono stati colorati come da istruzioni e poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
Il mezzo, marca Tamiya art. 32559, "U.S. Army Staff car model 1942" è stato colorato in olive drab usando sempre lo spray AS6 Tamiya.
Il telaio, realizzato in metallo pressofuso, aggiunge una certa sensazione di peso al modello, mentre nel kit c’è anche il figurino di un autista.
Ho deciso di usare questo mezzo e non la jeep, altro cavallo di battaglia U.S.A. (già utilizzata nel diorama del P-61); poiché il teatro operativo del diorama è l’aeroporto di Grosseto, mi sembrava il kit più idoneo per il diorama stesso.
Durante la seconda guerra mondiale, il personale militare USA usò varie marche di auto civili come militari, soprattutto questo tipo di modello.
Questa berlina, lunga 4,9 metri, alimentata da un motore a 6 cilindri 3700cc della potenza di 90CV, veniva ampiamente utilizzata come auto personale per gli ufficiali e come trasporto per i piloti.
Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 25x30, senza lastra di vetro.
Questa volta non ho usato l’articolo in plastica Eduard che imita le grelle antisabbia, ma ho voluto riprodurre un pezzo di pista dell’aeroporto di Grosseto, dove è ambientata la scena del diorama.
La parte della pista di sosta/manutenzione è stata riprodotta utilizzando un foglio di plasticard da 0,25 mm.
di spessore, incollato al piano della basetta con il nastro bi-adesivo, su cui ho poi inciso dei quadrati tipici di una pista in cemento.
Ho spruzzato sull’intera basetta il primer grigio fine della Tamiya, poi con il pennello ho steso un grigio leggermente più scuro molto
diluito, togliendo l’eccesso con un fazzolettino di carta.
Con un pennarello nero fine ho evidenziato la giuntura fra un quadrato e l’altro, ricreando delle crepe tipiche delle battute in cemento.
Ho anche riprodotto qua e là, con una mistura di nero e marrone diluiti, alcune macchie di olio, tipiche delle piazzole di manutenzione.
Lo spazio lasciato a "verde" è stato coperto con erba sintetica usata nel fermodellismo e ciuffetti d’erba della Green Line color verde medio acquistati a Novegro nel settembre scorso.
Per finire ho aggiunto anche qualche ciuffo d'erba lungo le giunture dei quadrati di cemento... una bella spruzzata di opaco trasparente e... la basetta è terminata.
Ho anche aggiunto nel diorama alcune taniche USA avanzatemi dal diorama del Corsair, regalatemi dall’amico Ezio, un bidone e una cassa di legno.
Marking del P-47D-27RE
Profilo del P-47D-27RE - numero identificativo 69 – numero di serie 42-26960, velivolo personale del capitano Sylvester "Bud" Hendricks, 65° Fighter Squadron, 57° Fighter Group Thunderbolts, con base all’aeroporto di Grosseto (Italia), da settembre 1944 fino alla fine del conflitto.
Il profilo del velivolo rappresentato è stato scansionato dalla tavola a colori del libretto di istruzioni.
Conclusioni
Il prezzo di questo kit della Eduard non è proprio "popolare", però all’interno troviamo:
Il mio prossimo lavoro sarà il kit Tamiya dell’A6M3 Zero, gentilmente regalatomi dal mio amico Ezio per Natale in scala 1/48...