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Northrop P-61 "Black Widow" - Marco Vergani




Si trattava di un velivolo estremamente grande, il più grande e costoso caccia della seconda guerra mondiale.
Aveva una doppia trave di coda come il P-38, con il quale avrebbe potuto essere scambiato, ma l'equipaggio era costituito da 3 uomini, e il muso incorporava un grande radar d'intercettazione coperto interamente da un rivestimento in materiale dielettrico, come sulle macchine moderne.
L'armamento era sopra l'abitacolo e sotto si esso, suddiviso tra una torretta dorsale telecomandata con ben 4 mitragliatrici browning calibro 12,7, mentre i cannoni erano sistemati in posizione ventrale.
I motori erano alloggiati sulle ali e avevano la Potenza di 4.000 Cv complessivi, struttura radiale a doppia stella e turbocompressori.




Impiego operativo
I P-61 entrarono in servizio più o meno contemporaneamente in Europa e nel Pacifico e le prime missioni furono compiute dagli aeroporti di Ford e Hurn sulla costa meridionale dell'Inghilterra per l'intercettazione dei missili V1, e successivamente furono trasferiti in Francia, dove svolsero la loro attività di caccia notturni.
Nel Pacifico i P-61 entrarono in servizio nel maggio 1944 con il 419th Night-Fighter Squadron, seguito in giugno dal 421st ed in settembre dal 418th.
I P-61 operarono, per tutta la durata del conflitto, sia in Europa che nel Pacifico ma, in quest’ultimo, i Black Widow operarono più a lungo sia perché la guerra in quell'area terminò più tardi, sia perché rimasero a far parte delle forze americane che presidiavano la regione.
Con la fine della Seconda guerra mondiale la produzione fu sospesa, con l'eccezione di quella dei ricognitori F-15A che rimasero in servizio in Estremo oriente fino al marzo 1949.
I Black Widow furono dichiarati obsoleti nel 1948, ma per le loro buone caratteristiche alcuni esemplari continuarono ad essere utilizzati per attività sperimentale, come la valutazione di seggiolini eiettabili o il lancio di missili.




Dati tecnici del P-61 A-1
Costruttore: Northrop Corporation
Impiego bellico: caccia notturno
Equipaggio: 3 persone con torretta dorsale
Esemplari costruiti: 700
Lunghezza: m. 15,11
Altezza: m. 4,44
Apertura alare : m. 20,10
Motori: due radiali Pratt & Whitney R-2800 da 18 cilindri – raffreddati ad aria
potenza: 2000 CV di potenza/cad.
Velocità max: 590 km/h
Autonomina: da 4.500 Km
Tangenza: m 10.000
Armamento difensivo: 4 browning da 12,7 nella torretta dorsale;
4 browning M2 da 20 mm nella parte ventrale;
bombe per 3.000 kg.


Il kit
Great Wall Hobby con questo P-61 ha affrontato un tema molto interessante nei modelli dei velivoli nella scala1/48... un kit molto ben progettato , senza dubbio il migliore P-61 disponibile in qualsiasi scala.
Stampato in plastica color grigio chiaro, il kit viene presentato su tredici alberi, più due per le parti trasparenti del tettuccio... (uno riguarda il naso inserito in una apposita custodia).
Nel kit sono inclusi:

  1. una lastrina foto incisa;
  2. un foglio mask per le parti trasparenti del tettuccio;
  3. due fogli decal;
  4. un bellissimo libretto per istruzioni e camouflage;
  5. una riproduzione in formato A4 del disegno del coperchio della scatola.

Purtroppo non è stato incluso nessun peso da inserire nella parte anteriore del modello, sufficiente per consentire allo stesso di posare adeguatamente sul suo carrello triciclo di atterraggio, pertanto ho usato dei piombini per sigillare i pacchi, alcuni opportunamente "appiattiti".
Nonostante i pesi il modello, finito, si “sedeva” ugualmente sulla coda; ho pertanto incollato una piccola asta trasparente sotto la trave di coda di destra ….. a mali estremi... estremi rimedi !!!
Le decals incluse, molto belle, sono per due esemplari, e precisamente:

  1. P-61A-1-NO, Nr. 25527 "Moonhappy" in olive drab e neutral grey;
  2. P-61A-5-NO, Nr. 25554 "The Virgin Widow" interamente in nero semi-lucido;




Il montaggio
Un aereo americano, direte Voi... ebbene sì...
Ho deciso per questo kit in quanto avevo già costruito l’Fw. 189 della G.W.H e l’avevo trovato fantastico... anche se purtroppo è l’unico (per ora) velivolo della Luftwaffe di questa casa di Shanghai.
Comunque il P-61, per la sua forma molto particolare a doppia trave di coda, è un velivolo molto accattivante e l’idea di acquistarlo mi era già venuta con la prima serie del modello.
Quando infine, ho potuto appurare sul web, che a questa seconda edizione erano stati corretti quasi tutti gli errori della precedente, ho preso l’occasione di Novegro 2012 per poterlo acquistare!
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio. Il livello di dettaglio del pozzetto del P-61 della G.W.H. è molto buono ma... come al solito... ho voluto strafare!!
Pertanto ho acquistato questi articoli:

  1. Fotoincisioni Eduard EDU - 49609 per interni abitacolo anteriore (gun turret);
  2. Fotoincisioni Eduard EDU - 49595 per interni abitacolo posteriore (rear interior);
  3. foglio mask della Montex art. MON-SM48349 (anche per la parte interna dei trasparenti).




Come sopra descritto ho iniziato dall’abitacolo, colorandolo in interior green, usando l’acrilico della Lifecolor UA 004, mentre il cruscotto del pilota, tutti gli apparati radio e radar, situati nella parte posteriore del velivolo, sono stati dipinti in nero opaco.
Un discorso meritano tutte quelle strumentazioni che ho trovato nelle lastrine della Eduard.
Sapevo a cosa andavo incontro perché avevo già scaricato da Internet le istruzioni per il loro montaggio e posizionamento, constatando il tutto abbastanza complesso ma... la realtà operativa ha superato di gran lunga il mio ottimismo e le mie capacità modellistiche!!
La parte sicuramente più impegnativa è stata quella che riguardava tutte le apparecchiature radar poste nella parte posteriore dell’abitacolo... un vero delirio...
Alcune parti di fotoincisioni non sono state usate come per esempio il cruscotto del pilota, in quanto quello del kit era, a mio parere, molto bello e realistico e anche... troppo complicato modificarlo!!
Non parliamo poi della colorazione di tutti gli apparati, dipinti uno ad uno in nero opaco, e poi collocati ognuno al loro posto. Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le strumentazioni stesse con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.
Tutti gli altri interni, come i pozzetti dei tre carrelli, nonché le gambe di forza dei carrelli stessi sono stai invece dipinti in alluminio, ripassando poi un zinc chrome yellow molto diluito della Lifecolor UA 134.
Per quanto riguarda la colorazione degli interni dei pozzetti carrelli, l’interno dei portelli stessi e di tutti gli altri interni che non riguardavano l’abitacolo, ho trovato delle istruzioni di colorazione discordanti; alcune consigliavano in alluminio naturale, altre in zinc chrome yellow.
Ho deciso di usare l’alluminio, per poi eseguire dei lavaggi molto diluiti in UA134, dato come antiruggine.
Anche in questo caso ho poi eseguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare agli interni un aspetto vissuto.
Ho praticamente passato una settimana e più, dedicando più o meno un’oretta alla sera, ad assemblare tutti questi dettagli e a dipingere l'intero dell’abitacolo, godendomi però alla fine il risultato, secondo me ampiamente meritato!!
Per quanto riguarda il radome che conteneva il radar, questi era semitrasparente, quasi opaco, spesso poi, era verniciato presso i reparti.
Pertanto ho colorato il muso di un colore bianco latteo traslucido, riprodotto con una mano di vernice bianco lucido parzialmente diluita, stesa solo sopra la parte che rappresentava il radome stesso.
Passando alle ali, ho deciso di mostrare gli aerofreni in manutenzione. Per quanto riguarda i portelli di accesso ho utilizzato quelli della lastrina in fotoincisione presente nel kit, dipinti in olive drab e zinc chrome yellow nella parte interna.
Invece per gli aerofreni ho utilizzato la lastrina foto incisa della Eduard EDU-48726, dipinti sempre in zinc chrome yellow e leggermente curvati.


Colorazione e camouflage
Il kit conteneva decals per due esemplari:

  1. P-61A-1-NO, Nr. 25527 “Moonhappy” in olive drab e neutral grey;
  2. P-61A-5-NO, Nr. 25554 “The Virgin Widow” interamente in nero semi-lucido;

entrambi assegnati al 6 NFS con base a Saipan, nel 1944.

Ho deciso di rappresentare il P-61 “Moonhappy” in quanto preferivo cimentarmi in quel particolare camouflage, e poi non volevo fare il solito Black Widow nero... sarebbe stato troppo scontato!!
Per il camouflage ho pertanto utilizzato questi colori:

  • per le superfici inferiori ho utilizzato lo spray AS-7 Neutral Grey.
  • per le parti superiori invece, dopo mascheratura della zona inferiore con nastro di carta, ho utilizzato come colore lo spray Tamiya AS-6 Olive Drab, leggermente schiarito con lavaggi in bianco opaco molto diluito;

Ho avuto il mio "bel daffare" a mascherare il modello per dipingerlo in olive drab, usando come mascheratura il nastro adesivo di carta per le superfici più ampie e il patafix per creare i bordi sfumati con il neutral grey.
Se avessi dato ascolto al mio amico e modellista Ezio, il quale mi aveva consigliato di colorarlo in black semi-lucido, mi sarei risparmiato un sacco di "fastidi".
E’ risaputo che i P-61, che avevano le basi sulle innumerevoli isole del Pacifico, erano sporchi e con la colorazione molto deteriorata.
Nonostante tutto al sottoscritto non è mai piaciuto "deteriorare" pesantemente il camouflage dei modelli... prima di tutto per un fattore estetico (il troppo "stroppia") e poi esserne veramente capaci è un’arte (si rischia di rovinare il modello per sempre).
Pertanto, dopo il posizionamento delle decals e di tutti gli stencil, ho dovuto per forza dare al modello un aspetto vissuto, senza però esagerare, cercando soprattutto di mettere in evidenza le linee delle pannellature, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.




Conclusioni
Il kit del P-61 della G.W.H. è davvero grande e imponente.
Il modello si compone di un numero veramente impressionante di pezzi, ed il livello di dettaglio delle stampate, per quanto riguarda soprattutto le linee delle pannellature è eccezionale.
La ricchezza di articoli post-vendita sul mercato, soprattutto le lastrine foto incise di Eduard, ma anche le poche, per il momento, in resina, danno la possibilità di assemblare un modello fantastico, e il risultato è assicurato.




Figurini, veicolo e accessori
Il veicolo è una Jeep Willys MB art. HAS3602 dell’Hasegawa;
Il kit, abbastanza semplice nel design, è formato da tre canali di colata in plastica grigioverde, include un motore completo che può essere visualizzato con il cofano aperto e lo stampo del tetto in tela da me però non usato. Sono previste due figure, conducente e ufficiale.
Il veicolo diventa una preziosa aggiunta a qualsiasi tipo di diorama "yankee" che si vuole produrre, visto che la jeep era onnipresente in tutti i teatri di guerra, anche se la qualità non è paragonabile ai kit dei mezzi militari in 1/48 della Tamiya ma, purtroppo, è l’unico in questa scala.
E’ stata dipinta in olive drab (AS6 Tamiya), subendo anche dei lavaggi in nero opaco per accentuare l’usura del mezzo, nonché in sabbia per simulare il deposito di polvere sulla carrozzeria.
Ho fatto anche delle modifiche al modello omettendo per esempio la mitragliatrice che, per la scenetta, secondo me non era essenziale in quanto non volevo riprodurre un veicolo operativo, ma un mezzo di trasporto usato dai piloti.
Per quanto riguarda invece i figurini, ovviamente in scala 1/48, sono delle seguenti marche:

  • Verlinden (VP-1386), raffigurano piloti USAF di bombardieri (in resina molto belli); avrei preferito la confezione che rappresentava i piloti dei caccia ma, non mi è stato possibile reperirla;
  • Eduard US Navy personnel 1942 in plastica.

Piloti Verlinden

I figurini dei piloti sono stati dipinti come da foto sulla scatola, e poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.




I figurini invece del personale di terra sono stati dipinti in divisa colore cachi, in quanto era il colore ufficiale delle divise estive e tropicali dell’esercito americano.
Anche loro sono stati schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori leggermente più scuri, con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.





Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 30x40, senza lastra di vetro.
La basetta è stata creata su due livelli, quello della piazzuola di sosta/manutenzione per il velivolo e quella a "verde", leggermente rialzata.
Il rialzo è stato creato usando una lastra di polistirolo, debitamente tagliata e lavorata, poi coperta con colla vinilica e sabbia fine.
La stessa è stata coperta dalla vegetazione, creando 3 diversi "livelli" d’altezza:

  • erba;
  • arbusti e cespugli;
  • palma da cocco.




Per quanto riguarda l’erba è quella usata in fermodellismo; per gli alberi e cespugli ho usato delle alghe essiccate, che rappresentano la vegetazione fatta di arbusti e cespugli.
Ho spruzzato sopra un velo di colla spray e poi li ho intinti, tenendoli per il tronco, in un recipiente contenente un prodotto che simula le foglie, sempre usato nel fermodellismo.
Ho spruzzato, da lontano, dietro consiglio della mia dolce metà, lo spray Tamiya AS 15 (tan) in quanto secondo la sua opinione il verde delle foglie sembrava "finto".
Devo dire che aveva ragione... come sempre del resto !!!
Diverso discorso merita la palma. Il tronco è un ramo di un cespuglio del mio giardino, pulito dalla corteccia e, usando la lama di un cutter, ho ricreato diagonalmente quei solchi tipici del tronco di una palma... le foglie sono fatte in cartoncino, disegnate e ritagliate col cutter una ad una.
Sono state prima incollate al tronco con bio-adesivo ed attack e poi verniciate con varie sfumature di verde, usando vari spray della Tamiya.

Verlinden - Plating

Il tronco invece è stato prima dipinto in marrone e poi, con la tecnica del dry-bush , usando un colore sabbia, ho cercato di mettere in evidenza i solchi sul tronco, per poi dare una leggera spruzzata, da lontano, con un sabbia Tamiya per creare quel velo di polvere.
La piazzuola per il velivolo è formata dalle grelle antisabbia foto incise, molto usate dall’USAAF soprattutto nell’area de Pacifico, ed acquistate all’Hobby Model Expo svoltosi nel settembre scorso, di marche diverse (Verlinden e Tom’s Model Works).

Tutt’intorno alle stesse ho steso sempre colla vinilica e sabbia fine.
Ho ricreato, in modo un po’ approssimato, le tracce delle gomme lasciate sulla sabbia dalla Jeep e colorato la stessa con un bianco molto, ma molto diluito, in modo da creare quell’effetto di spiaggia tropicale.
Per finire ho "sigillando" l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
Il diorama è stato "arricchito" con casse in legno della Minimali e bidoni di carburante recuperati dalla scatola degli avanzi.




Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama, è un P-61A-1-NO, matricola Nr. 25527 "Moonhappy", assegnato al 6 Night Fighter Squadron basato a Saipan (arcipelago delle Marianne) nell’estate del 1944, a protezione della base da cui decollavano i B-29 per bombardare il Giappone.






Foto storica del P-61A-1-NO, matricola Nr. 25527 “Moonhappy”
(notare dove tengono le mani i due meccanici...birichini !!!)


La scena vuole rappresentare il velivolo, parcheggiato in una piazzuola, in fase di controllo e manutenzione da parte di meccanici dell’USAF, mentre l’equipaggio già in tenuta di volo, attende per decollare.




Evidentemente si sono verificati degli imprevisti problemi tecnici che hanno dovuto sospendere, o rimandare, la missione già programmata... missione abortita??
Il personale di volo attende fiducioso...!!

Ho preso spunto dalla fotografia sotto riportata.





I cenni storici e le fotografie sono stati recuperati da vari siti web: un grazie a queste fonti!




Il diorama in scala 1/35, riguardante dei mezzi militari terrestri e figurini, annunciato nell’articolo del Do. 335 è in fase di ultimazione... i giorni festivi ormai trascorsi (sigh) sono stati proficui per accelerare il lavoro...
...dopo toccherà al kit della Tamiya in 1/48 dell’Il-2 Sturmovik, regalatomi dal mio amico e modellista Ezio, che ringrazio pubblicamente di cuore !!!

Buon anno nuovo e buon modellismo a tutti !!


Marco Vergani
[Gallery]
20.01.2013




Commento di Roberto [23/01/2013]:
Bravo Marco,

La colorazione dell' aereo è convincente, il diorama molto equilibrato, forse un bordo della zona coperta da grelle meno regolaresarebbe stata più convincente, ma questa è pignoleria pura.

Complimenti veramente bello.

Ciao Roberto.

Commento di Marco Vergani [24/01/2013]:
caro Roberto, grazie per il tuo commento positivo sul mio ultimo lavoro ..... da un "aeroplanaro" del tuo calibro non può che far piacere.
Forse avrei dovuto creare meno distacco fra grelle e sabbia .... si sa la sabbia va un pò dappertutto .... purtroppo mi piace l'ordine .. anche nei miei modelli.
A sentirci presto !!
un caro saluto .... Marco

Commento di ezio bottasini [24/01/2013]:
Ciao Marco, di tutto cuore BRAVO, senza togliere nulla algli altri tuoi modelli (soprattutto l'S.79 che mi sta particolarmente a cuore e su cui attualmente anche se a rilento sto lavorandoci), credo che questo sia il più bello, meglio ambientato e dettagliato fra tutti.

Ancora complimenti.

Ciao Ezio

Commento di Marco Vergani [25/01/2013]:
carissimo Ezio,
ti ringrazio veramente di cuore "pubblicamente" per questo Tuo commento.
Non so se ti sei accorto, ma ti ho citato per quanto riguarda il camouflage ....
Aspetto con ansia di vedere pubblicato il tuo prossimo lavoro sul S.M.79 .....
un caro saluto .... Marco

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