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Il Dornier Do 335 "Pfeil" ("Freccia" in tedesco) precedentemente identificato con la designazione aziendale P 231, era un caccia pesante sperimentale multiruolo bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Dornier-Werke GmbH nel 1943.
La sua principale caratteristica era quella di avere un sistema, brevettato sin dal 1937, di due distinti gruppi motoelica collocati assialmente, il primo, nella configurazione tipica dei monomotori, installato all'apice anteriore della fusoliera e l'altro, collocato dietro alla cabina di pilotaggio, con la funzione di mettere in rotazione l'elica posteriore.
Le prestazioni dello Pfeil erano di molto superiori a qualsiasi altro progetto simile, grazie alla sua unica configurazione traente-spingente.
Il Do 335 venne introdotto durante le fasi finali della seconda guerra mondiale.
La Luftwaffe era in una situazione critica, al punto da mandare il progetto agli squadroni il più presto possibile, ma i ritardi nella consegna dei motori fecero sì che solo 38 di questi aerei venissero consegnati prima della fine della guerra.
Il Dornier Do 335 Pfeil è stato la massima espressione dell'aereo da combattimento mosso da motori a pistoni ed eliche; gli aerei della generazione successiva avrebbero avuto la propulsione a getto.
Descrizione tecnica
In una configurazione in tandem ogni coppia di motori è montata in direzioni opposte, con il motore anteriore "traente" e quello posteriore "spingente".
Questa configurazione ha molti vantaggi rispetto al tradizionale sistema di montare un motore su ogni ala, il più importante dei quali è la riduzione della sezione frontale (e quindi l'attrito con l'aria) di due motori a quella di un solo motore, mantenendo inalterata la potenza e ottenendo così prestazioni superiori.
Inoltre questo sistema permette di tenere il centro di massa vicino al baricentro, così l'aereo è in grado di rollare più velocemente di un bimotore tradizionale.
La posizione della superficie verticale di coda fu abbassata, così metà di questa si protraeva sotto la fusoliera, in modo da proteggere il motore posteriore da un accidentale contatto al suolo durante il decollo e l'atterraggio, anche per la presenza di una molla tampone.
Il serbatoio del carburante (circa 1.850 litri), era posto dietro al pilota e al di sopra del vano bombe; altri due serbatoi da 310 litri ciascuno erano posizionati nell'entrobordo superiore della sezione dell'ala.
Sia le versioni monoposto che quelle biposto in tandem erano provviste di seggiolini eiettabili.
Per garantire la sicurezza del pilota durante l’espulsione dall'abitacolo, l'elica posteriore e la superficie verticale superiore venivano dapprima staccate tramite cariche esplosive, dopodiché avveniva l’espulsione del seggiolino con il pilota, azionata dalla detonazione delle cartucce esplosive poste sotto di esso.
La fusoliera era una struttura monoscocca, anche se le molte aperture ne pregiudicavano un po' la rigidità.
Il principale elemento strutturale dell'ala era una trave portante collegata alla sezione di coda.
L'armamento consisteva di un cannoncino da 30 mm MK 103 che sparava attraverso il mozzo dell'elica e da due mitragliatrici da 20 millimetri MG 151/20 montate al di sopra del motore anteriore.
Fu prevista anche una seconda serie (Serie-B), ma mai costruita; essa prevedeva un armamento ancora più potente, con due cannoncini da 30 millimetri MK 103 sulle ali.
Impiego operativo
Per il Do 335 non si può parlare di impiego operativo vero e proprio, in quanto i pochi esemplari costruiti furono dati in distribuzione ai reparti sperimentali e, pertanto, in nessun caso vi furono scontri tra il caccia tedesco ed i velivoli degli Alleati
Gli esemplari prodotti furono:
mentre le versioni B non furono mai completate.
Vi furono anche svariate versioni rimaste però allo stadio di progetto oppure di prototipi incompleti.
I dieci Do 335 A-0 di pre-serie vennero inviati ai reparti nel maggio del 1944 per dei test di valutazione, mentre verso la fine dell’anno iniziò la produzione del Do 335 A-1 di serie.
Questo era simile all'A-0, ma montava i più potenti motori DB 603E-1 e due piloni subalari per bombe addizionali, serbatoi ausiliari o mitragliatrici.
Era in grado di raggiungere una velocità massima di 765 km/h a 6 500 m, oppure 686 km/h in condizioni normali, salendo a 8.000 m. in meno di 15 minuti.
Con queste caratteristiche, il Do 335 A-1 poteva facilmente superare ogni aereo alleato.
Anche con il solo motore posteriore e l'elica anteriore in bandiera, venne registrata una velocità di 563 km/h.
Le consegne iniziarono nel gennaio 1945.
Quando le Forze Armate Statunitensi conquistarono la fabbrica di Oberpfaffenhofen alla fine di aprile, solo undici caccia monoposto Do 335 A-1 e tre Do 335 convertiti ad addestratori erano stati completati.
A tutt’oggi è sopravvissuto un unico Do 335.
L'aereo fu il secondo di pre-produzione Do 335 A-0, rinominato A-02, numero di costruzione 240102, codice identificativo VG+PH, assemblato nella fabbrica Dornier di Oberpfaffenhofen il 16 aprile 1945.
Il VG+PH può essere ammirato ancora oggi all'Udvar-Hazy National Air and Space Museum a Washington, DC, Stati Uniti, fianco a fianco ad altri esemplari di aerei tedeschi dell'ultimo periodo della guerra, come l'Arado Ar 234 B-2 "Blitz" e l'unico esemplare rimasto di Heinkel He 219 A "Uhu".
Dati tecnici Do 335 A-1
Costruttore: | Dornier Werke AG |
Impiego bellico: | caccia, cacciabombardiere |
Equipaggio: | 1 persona versione A-1 |
Esemplari costruiti: | 38 |
Lunghezza: | m. 13,85 |
Altezza: | m. 4,55 |
Apertura alare : | m. 13,80 |
Motori: | due Daimler-Benz DB 603 A -12 cilindri a V rovesciata – raffreddato a liquido montati in tandem |
potenza: | 1800 CV di potenza/cad. |
Velocità max: | 765 km/h |
Autonomina: | da 2.050 Km |
Tangenza: | m 11.410 |
Armamento difensivo: | 2 MG 151/15 da 15 mm. sopra il motore anteriore; 1 cannone MK 103 da 30 mm sparante nel mozzo dell’elica; 1 pilone ventrale per una bomba SC da 500 kg. |
Particolari della cabina di pilotaggio del Do 335
Il kit
Tamiya ha affrontato temi interessanti nei modelli dei velivoli nella scala1/48, e questo kit è molto interessante, ben progettato e costruito; sicuramente in linea con gli standard della casa giapponese.
Stampato in plastica color grigio chiaro, il kit viene presentato su cinque alberi, più uno per le parti trasparenti del tettuccio.
Nel kit è incluso un cilindro in metallo al fine di fornire peso sufficiente nel naso per consentire al velivolo di posare adeguatamente sul suo carrello triciclo di atterraggio.
Le decals incluse soni per tre esemplari, e precisamente:
Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto del kit Tamiya è abbastanza buono ma... ho voluto strafare!!
Pertanto ho acquistato questi articoli:
Il livello di dettaglio del set Aires è veramente notevole!!
Il kit contiene i dettagli della cabina con i pannelli strumenti pilota laterali e cruscotto, sedile eiettabile, nonché una lastrina foto-incisa per quanta riguarda le cinture, pedaliera e manette varie.
Per quanto mi riguarda, ho passato quasi una settimana, dedicando più o meno un’oretta alla sera, ad assemblare tutti questi dettagli e a dipingere l'intero dell’abitacolo, godendomi alla fine il risultato.
Come sopra descritto ho iniziato dall’abitacolo, colorandolo (strumenti ed interni) in RLM 66, usando lo spray Tamiya TS4 German gray.
Ho poi seguito dei “lavaggi” in modo da far risaltare le strumentazioni stesse con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto
Per quanto riguarda i pannelli laterali in resina del set, contenenti le varie strumentazioni, ho evidenziato tutti gli strumenti ripassando i bordi degli stessi con del bianco opaco.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.
Tutti gli altri interni, come i pozzetti dei tre carrelli, nonché le gambe di forza dei carrelli stessi sono stai invece dipinti
in RLM 02, usando il colore UA071 della Lifecolor dato a pennello.
Anche in questo caso ho poi eseguito dei “lavaggi” in modo da far risaltare le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare agli interni un aspetto vissuto.
Un discorso a parte merita il set in resina del serbatoio della CMK, posto dietro la cabina di pilotaggio.
Il set, bellissimo, è stato inserito nella fusoliera del modello senza grossi problemi creando un effetto di realismo veramente notevole; oltre il serbatoio, stampato in modo superbo con i dettagli molto precisi, il kit contiene anche la parte bombata esterna della fusoliera che copre il serbatoio stesso e lo sportellino di accesso al tappo serbatoio, con la possibilità di poterlo lasciare aperto!!
Il tutto è stato dipinto come da istruzioni, diventando a sua volta un modello nel modello!!
Ho voluto anche riprodurre la scaletta di accesso all’abitacolo ( nonché la manopola di sblocco ), posta nella parte sinistra del velivolo, che veniva abbassata per l’uso e poi inserita in un apposito alloggiamento posto nella parte inferiore, vicino all’attacco ala /fusoliera.
E’ stata riprodotta usando dei tondini in poliestere della Evergreen da 0,75 mm. prendendo spunto da fotografie dell’epoca ( vedi sotto).
Certamente la perfezione lascia un po’ a desiderare ma sicuramente contribuisce al realismo del modello.
Per quanto riguarda il camouflage del Do 335, che era a splinter a bordi netti, i colori usati molto probabilmente dovevano essere gli 81/82 sul 65 inferiore ( dalla tabella, sotto riportata, del disegno dello schema di camouflage del Do 335... che sembrerebbe dell’epoca).
Il velivolo però risentiva ancora delle disposizioni relative ai velivoli non da caccia, che dovevano avere le fiancate totalmente coperte dai due verdi e che, quindi, sarebbero anche potuti essere i vecchi verdi 70 e 71 (?).
Dalle foto dell’unico velivolo originale esistente Do 335A-0, Wr. Nr 240102, VG + PH, 102 ( restaurato ) esposto al National Air and Space Museum di Washington, DC - Stati Uniti – i colori del camouflage sembrerebbero essere gli 81/82 con il 65.
Pertanto ho deciso per gli RLM 81/82 e 65, utilizzato questi colori:
Dopo il posizionamento delle decals e di tutti gli stencil, ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, senza esagerare considerato la sua vita non operativa, cercando soprattutto di mettere in evidenza le linee delle pannellature, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
Conclusioni
Il kit del Do 335 della Tamiya è davvero grande e imponente.
Il modello si compone di solo 104 parti, un numero relativamente basso di pezzi considerato le dimensioni reali del velivolo, aiutando certamente non poco il montaggio dello stesso, senza ridurre però il dettaglio del kit.
Pertanto in questo kit Tamiya ha fatto veramente un buon lavoro, il livello di dettaglio delle stampate, per quanto riguarda soprattutto le linee delle pannellature è eccezionale.
La ricchezza di articoli post-vendita sul mercato, come dettagli in resina e lastrine foto incise di marche diverse, danno la possibilità di assemblare un modello fantastico, e il risultato è assicurato.
Per gli amanti degli aerei della Luftwaffe questo kit è decisamente consigliato!
Figurini, veicoli e accessori
Steyr Type 1500A/02 Kommandeurwagen [art. 32553, Tamiya]
Stampato in plastica color giallo deserto, viene presentato il tre alberi, oltre quello trasparente per i finestrini e il parabrezza.
Interessante è il telaio che si presenta in metallo pressofuso.
Le porte possono essere posizionate aperte e chiuse, mentre il tetto in tela ripiegabile è opzionato in due stampi, a capotta chiusa oppure aperta.
Il kit, molto bello, è stato dipinto in german grey (TS4 Tamiya ), subendo anche dei lavaggi in marrone e nero opachi per accentuare l’usura del mezzo e “sporcature” in marrone per simulare polvere e fango secco sulla carrozzeria.
Per maggior realismo ho ricreato sui passaruota della carrozzeria delle ammaccature... mai riparate.
Ho fatto anche delle modifiche al modello omettendo alcuni particolari che, per la scenetta, secondo me non erano essenziali.
Un po’ di storia: Il veicolo fornito di un telaio molto versatile, aveva il tetto in tela ripiegabile, e veniva usato soprattutto come macchina di servizio.
La cabina era dotata di sedili in pelle, mentre quello anteriore del passeggero poteva, se necessario, diventare un letto.
Inizialmente prodotta in Austria, la produzione venne poi trasferita in Germania.
Con il suo motore da 85 hp, a otto cilindri, è stato sicuramente un veicolo robusto e affidabile, usato molto spesso come veicolo personale da molti alti comandanti.
Kfz. 385 Tankwagen [art. 6604, Italeri]
La cisterna Kfz. 385 Tankwagen della Italeri è stata costruita da scatola ma, con l’aggiunta idi un kit di dettaglio in resina della S.B.S. Model veramente fantastico.
E’ stata colorata in dark yellow (TS3 Tamiya), con linee mimetiche serpeggianti in verde oliva.
Con la tecnica del Dry Brush, usando il colore alluminio, ho simulato le perdite di colore derivanti dall’uso, e con del sabbia ho simulato polvere sull’intero modello, al fine di dare al veicolo un aspetto vissuto.
Il dettaglio in resina della SBS Model impreziosisce il modello già di per sé molto bello, dandogli veramente un’aggiunta di realismo fantastico!!
Infatti è un set fantastico che permette di perfezionare il kit Italeri, di per sé già molto bello, estendendo le possibilità di realizzare un diorama molto realistico.
Si tratta di una conversione semplice abbordabile a tutti, anche ai meno esperti nella lavorazione della resina e di parti foto-incise, pertanto lo consiglio vivamente a chiunque abbia un minimo di esperienza e vuole costruire un kit diverso dagli altri!!
Un po’ di storia: Il camion cisterna, derivante dal camion Kfz. 305, era il mezzo normalmente utilizzato per il rifornimento di carburante dei velivoli della Luftwaffe.
Grazie alle sue buone caratteristiche fuoristrada, il veicolo era in grado di operare su campi di atterraggio di emergenza che, durante il conflitto, caratterizzavano le basi aeree in Africa e, in particolare, in Russia.
Il veicolo era una versione ampiamente modificata rispetto alla versione base, mediante l’aggiunta di una grossa cisterna con il relativo sistema di pompaggio, la cabina dotata del tetto in tessuto ed il silenziatore di scarico, riposizionato per consentire il sicuro rifornimento degli aerei.
Per quanto riguarda invece i figurini, in plastica e resina, ovviamente in scala 1/48, sono di marche diverse, alcuni recuperati “qua e là”, altri della ICM German Luftwaffe groud personnel 1939/45, avanzati dal diorama dell’Ar. 234.
I figurini degli inservienti sono stati dipinti nel classico colore grigio uniforme (feld grau), con smalti della Humbrol.
Per quanto riguarda gli ufficiali piloti, anche questi sono stati dipinti nei classici colori che riguardavano le divise dei piloti della Luftwaffe, sempre con smalti della Humbrol.
Tutti i figurini sono stati poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 30x40, senza lastra di vetro.
Ho riprodotto parte di una pista di sosta/manutenzione, inserendo in un angolo un piccolo spazio verde.
La pista è formata da fogli di plasticard da 0,25 mm. di spessore incollati con il bi-adesivo, su cui ho poi inciso dei quadrati, tipici di una pista in cemento.
Ho spruzzato sull’intera basetta il primer grigio fine della Tamiya, poi con il pennello ho steso un grigio leggermente più scuro molto diluito, togliendo l’eccesso con un fazzolettino di carta.
Con il nero opaco Humbrol ho evidenziato ripreso i bordi dei quadri per evidenziare la giuntura fra un quadrato e l’altro.
Ho anche riprodotto, con una mistura di nero e marrone diluiti, alcune macchie di olio qua e là (tipiche delle piazzole di manutenzione), con una matita nera molto morbida ho ricreato delle strisciate di pneumatici e per finire ho aggiunto qualche ciuffo d'erba lungo le giunture dei quadrati di cemento e... la basetta è terminata.
Per finire ho “sigillando” l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
La zona a verde, leggermente più alta rispetto alla zona adibita alla manutenzione dei velivoli, è delimitata da una palizzata creata con listelli di legno usati per il modellismo navale.
In questo piccolo spazio triangolare, ricoperto da erbetta per modellismo ferroviario, ho voluto inserire dei larici, marca Model Scene (art. MK 200 da 180/220 mm.), acquistati nello stand di Modellismo 48 all’Hobby Model Expo svoltosi nel settembre dell’anno scorso, nonché delle alghe essiccate, che vogliono rappresentare della bassa vegetazione fatta di arbusti e rovi spontanei.
Il diorama è stato “arricchito” con casse in legno della Minimali e bidoni di carburante recuperati dalla scatola degli avanzi.
La scenetta vuole raffigurare la manutenzione e rifornimento del velivolo da parte dei meccanici della Luftwaffe, prima di un test, sotto la supervisione del pilota e ufficiali di comando.
Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama, è un Do 335 A-0, Wr. Nr 240102, codice identificativo VG + PH, assemblato nello stabilimento Dornier di Oberpfaffenhofen nell’aprile del 1945.
L’originale può essere ammirato al National Air and Space Museum di Washington, DC - Stati Uniti.
I cenni storici e le fotografie sono stati recuperati da vari siti web: un grazie a queste fonti!
Buon modellismo e buone vacanze a tutti !!
Marco Vergani [Gallery] 10.07.2012 |
Ho deciso di prendermi una pausa... riprenderò una volta passata la calura estiva, con un diorama in scala 1/35, riguardante dei mezzi militari terrestri e figurini!!!
Sono a buon punto per l’acquisto dei vari kit ma, non posso anticipare nulla; sarà una sorpresa !!