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Schnellboot S10 - Massimo Icardi

Kit Airfix in scala 1:72




CENNI STORICI

Lo Schnellboot S10, oppure E-Boat (Enemy Boat) come soprannominato dagli Inglesi, fu costruito nel 1933 dopo svariati studi effettuati dalla Kriegsmarine (marina da guerra tedesca) iniziati nel 1928.
Lo scopo era di costruire una motosilurante in grado di raggiungere i circa 75 km orari, pesantemente armata, e con generatori fumogeni, in grado di creare una cortina di fumo dove attendere in agguato le navi nemiche.
Innovazione importantissima per quei tempi, i motori diesel che fornivano una spinta nettamente superiore alle imbarcazioni alleate dello stesso tipo.


IL MODELLO
Airfix in scala 1:72 ampliamente arricchito con particolari ricostruiti in metallo.
Dimensioni del modello: lunghezza 45 cm, larghezza 7 cm, 290 pezzi.


COSTRUZIONE
Ho iniziato la costruzione di questo modello, pensando prima di tutto alla sua collocazione una volta finito.
Per questo ho preparato una base di legno, ed ho acquistato due colonnine, sempre di legno, per il fissaggio alla base. In questo modo non ho utilizzato i due supporti di plastica inclusi nel Kit, che a mio avviso “spezzano” la linea dello scafo.
Ho forato lo scafo e posizionato all’interno dello stesso delle rondelle ed il relativo dado della vite che con colla “uhu” è stato reso solidale con la plastica. Poi, al di sotto della base di legno, ho forato e fatto passare le due viti, che attraverso le colonnine si vanno ad avvitare ai dadi posizionati all’interno dello scafo.

Dopo aver incollato le due metà dello scafo e il ponte superiore, ho rimosso l’antiestetica “finta corda” posizionata sul ponte nella parte anteriore, carteggiando E lisciando accuratamente la plastica.
Una volta incollato il ponte superiore, imprecando, ho dovuto riaprirlo, in quanto non avevo notato che alle due botole situate nella parte anteriore, andavano fissati i lucernari trasparenti !
Superato il trambusto iniziale, ho cercato di migliorare un po’ questo kit un po’ datato, ma Comunque valido come base di partenza.










Partendo dalla
PRUA:
costruzione ex novo dispositivo di areazione di prua(assente nel kit)
costruzione ex novo passacavi di prua (assente nel kit)
completamento dell’àncora con catena metallica in scala (modello Amati)
rifacimento candelieri (strutture verticali che reggono le funi per impedire di cadere in acqua) in metallo.

Ho utilizzato dei semplicissimi spilli in acciaio tagliati a misura. Oltretutto la capocchia simula molto bene la base del candeliere.

Rifacimento, in ottone, dei ganci per il fissaggi dei cavi, in filo di ottone diametro 0,20

Ricostruzione dei rampini, in ottone.


PARTE CENTRALE – CABINA DI COMANDO

Rifacimento dei mancorrenti della parte posteriore della cabina (vedi foto) mediante ottone 0,8 mm di spessore saldati.




Sulla cabina ho rifatto i ganci per i fissare i cavi cabina-pennone, in filo di ottone diametro 0,20
Foratura della sirena, tristemente piatta nel kit.




Ho assottigliato anche, per quanto possibile le due piastre di protezione situate anteriormente alla cabina di comando.
Ho costruito, sempre con filo di ottone, i dispositivi di bloccaggio dei siluri, del tutto assenti nel kit.
Anche il pennone ha subito la sua modifica nella parte superiore, sostituendo la sottile asta in plastica con filo di ottone.




PARTE POSTERIORE

Modifica della canna del cannone da 20 mm, rifatta con ottone diam.0,80. per la parte terminale ho utilizzato un pezzo di guaina di plastica, prelevata da un filo elettrico; lasciando sporgere la parte vuota, internamente simula la canna del cannone.
I supporti della piattaforma del cannone sono stati rifatti anch’essi con spilli in acciaio, sovrapponendo ad essi la struttura esagonale fornita nel kit, ed incollata con colla cianoacrilica.






La piattaforma del cannone è stata dipinta con il colore 173 Humbrol (track color), con alcune sfumature Di Humbrol 63 (sabbia) e pigmento in polvere colore terra bruciata, ottenendo cosi un effetto di legno “vissuto”.




Una nota particolare è dedicata ai generatori di fumo. Nel kit sono presenti sotto forma di “bidoni” molto semplificati. Sono stati ridotti in altezza, togliendo circa 3 mm dalla base, e poi completati con i vari tubi, nella parte superiore, riprodotti con filo di ottone Da 0,2 mm.
Le barre di comando per il rilascio delle bombe di profondità sono state rifatte in ottone 0,8 mm.




Le scalette sono quelle del kit, adeguatamente “ripulite” dai candelieri.
Infatti nell’insieme della stampata dei supporti, da fissare a bordo imbarcazione, sono “fuse” insieme, e per ottenere un certo realismo bisogna separarle, ripulirle da eccessi di plastica, verniciarle a parte, e fissarle ai candelieri.
La bandiera, è stata stampata da file con una normale stampante, in quanto quella presente nel kit, per le note leggi inglesi, è priva della svastica, ed ha inoltre delle strane tonalità di rosso. Per un’adeguata aderenza alla storia, quindi, ho optato per questa soluzione.




GOMMONI DI SALVATAGGIO

Con pazienza certosina, ho dapprima eliminato l’imitazione della fune che Airfix ha posto Intorno al gommone, stampata diritta come una linea retta.
Ho poi forato lo scafo, con punta da 1 mm. in corrispondenza degli attacchi fermacavi.
Qui ho inserito le due estremità di un filo, lasciando lo spazio per far passare la fune, piuttosto spessa, che circonda il perimetro del gommone.
In questo modo ho potuto dare alla fune un aspetto molto più naturale, dando l’idea del peso che crea gli avvallamenti tra un attacco fermacavo e l’altro.
Ho arricchito poi con le due tavole di appoggio (non presenti nel kit) e i remi di legno, questi ultimi invece inclusi.


COLORAZIONE
Dopo aver consultato l’utilissima sezione del sito http://www.prinzeugen.com/SBOATIND.htm ho scelto per la verniciatura il colore Humbrol 28 (camouflage grey), in quanto Viene indicato un colore di base per queste imbarcazioni, molto simile al colore RAL 9002.
Sotto la linea di galleggiamento ho utilizzato il colore acrilico nero di Lifecolor.
Il tutto è stato poi invecchiato con pigmenti in polvere, nero e marrone, con una predilezione per quest’ultimo.

Soprattutto le “tende” che sono posizionate a bordo imbarcazione, hanno ricevuto un buon lavaggio a base di pigmento e diluente, ottenendo un buon risultato di sporco.
Alcuni passaggi di terra di Siena in polvere e diluente hanno assicurato un po’ di ruggine. Ho completato il lavoro di weathering e invecchiamento con pastelli colorati grigio, nero e marrone.

Concludendo, credo che il modello meriti, nonostante l’età e le evidenti lacune, un po’ di lavoro extra per renderlo un modello completo e storicamente attendibile.




Arrivederci al prossimo modello…


Massimo Icardi

18.11.2005

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