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Gunther e Dieter a Sedan, il 12 maggio 1940

Stefano Deliperi


Due artiglieri contro-carro nella campagna di Francia.
Gunther e Dieter sono due artiglieri di un plotone contro-carro del 67º Reggimento fanteria della Wehrmacht (della componente terrestre, lo Heer).
Il loro reparto è inquadrato nella 23ª Divisione fanteria, a sua volta componente del III Corpo d’Armata della XII Armata.




Le forze armate tedesche, dopo aver sconfitto la Polonia, hanno scatenato la campagna di Francia il 10 maggio 1940 e la chiuderanno vittoriosamente in poche settimane.
Il 25 giugno 1940 sarà firmato l’armistizio a Compiègne nel simbolico vagone ferroviario dov’era stato sottoscritto l’armistizio del novembre 1918 che aveva concluso la I guerra mondiale.
Il 12 maggio 1940, nel pieno dell'operazione Sichelschnitt ("colpo di falce"), la XII Armata comandata dal generale List, e il Panzergruppe K del generale von Kleist sfondano nel punto di congiunzione tra la II e la IX Armata francese: due giorni dopo sono sulle sponde della Mosa.
Nonostante i francesi avessero fatto saltare tutti i ponti, reparti di genieri e di fanteria, con la protezione aerea di stormi di Stuka e dell'artiglieria, riescono a superare il Fiume Mosa presso Sedan.
Vengono costituite e consolidate alcune teste di ponte consentendo il passaggio dei primi reparti corazzati tedeschi.
Il 14 maggio due battaglioni corazzati francesi attaccheranno le forze tedesche della testa di ponte, ma saranno duramente respinti: addirittura, tra le truppe francesi si verificheranno allucinazioni collettive, con l’illusione di trovarsi ormai circondati dai panzer tedeschi.
A sera il generale Corap farà ritirare la sua IX Armata di ben 16 chilometri, causando di fatto un collasso del fronte francese: tra Sedan e Dinant sette divisioni corazzate germaniche avanzeranno come coltello nel burro nel "buco" di 50 km. aperto nelle linee francesi.
Il 12 maggio 1940, però, i combattimenti presso Sedan sono durissimi: Gunther e Dieter, appostati dietro mura diroccate, manovrano il loro cannone anti-carro Pak 36 da 37 mm. per fermare i disperati e rabbiosi contrattacchi francesi. Ci riusciranno, ma la guerra sarà ancora lunghissima, feroce, tragica...




Il Reggimento di fanteria tedesco nella II guerra mondiale.
Nell’Esercito tedesco (lo Heer) il Reggimento di fanteria era strutturato su un Comando con una Compagnia comando e un Plotone trasmissioni, ciclisti e genieri e due o tre Battaglioni.
Il Battaglione di fanteria comprendeva, a sua volta, tre Compagnie fucilieri (circa 180 uomini, con una Squadra dotata di fucili contro-carro), una Compagnia mitraglieri su 3 Plotoni (12 uomini con 2 mitragliatrici pesanti per Plotone), un Plotone mortai pesanti formato di 3 Squadre (19 uomini ciascuna e 2 mortai da 81 mm. Complessivamente un Reggimento di fanteria era dotato, oltre alle armi individuali, del seguente armamento di reparto: 26 mitragliatrici pesanti, 85 mitragliatrici leggere, 18 mortai da 81 mm, 27 mortai da 50 mm, 12 cannoni contro-carro da 37 mm, 6 cannoni da fanteria da 75 mm, 2 obici da fanteria da 150 mm.




Il cannone controcarro Pak 36 da 37 mm.
Il cannone controcarri Pak 35/36 venne progettato (1925) e realizzato dalla tedesca Rheinmetall.
E’ il primo cannone concepito per l’impiego anti-carro e sarà impiegato con grande successo nel corso della II guerra mondiale.
Inizialmente aveva ruote in legno con i raggi, in seguito, con la sempre maggiore diffusione del traino con veicoli a motore, con ruote piene in acciaio.
Aveva una canna da 45 calibri, uno scudo ben inclinato, un peso assai limitato (440 kg in assetto di marcia, 328 in combattimento) e un settore di tiro di 59 gradi, -8/+25 gradi di alzo.
Il proiettile (350 grammi) con velocità iniziale 750 metri/secondo, perforava corazze di 38 mm. a 30 gradi a 360 metri, e pesava 350 gr.
Esistevano anche munizioni da 650 gr di tipo HE.
La produzione, inizialmente limitata, esplose con il regime nazista.
Il cannone sarà esportato in Etiopia (dove verrà impiegato contro gli italiani nella guerra 1935-1936), in Italia (dove sarà il cannone da 37/45), in Olanda, in Unione Sovietica (cannone M30), in Giappone (cannone Tipo 97) e venne approfonditamente studiato dalle Forze armate U.S.A. per il loro cannone di pari calibro e utilizzo.


3.7 cm Pak 36

All’inizio della seconda guerra mondiale venne usato con successo sia come arma trainata che come cannone per carro armato con il nome di 3,7 cm KwK 36 L/45 (montato principalmente sul Panzer III).
La mobilità e la tattica aggressiva dei reparti anticarro tedeschi muniti del Pak sono state il motivo dei successi anche contro i carri inglesi e francesi molto ben protetti (Char B1, SOMUA S.35, Matilda II), ma poco mobili e tendenti ad essere aggirati ai fianchi e colpiti ai cingoli.


3.7 cm Pak 36

Anche sul fronte orientale il cannone ebbe successo, grazie alla leggera corazzatura dei carri T-26 e BT-7, che vennero sterminati nei loro contrattacchi contro le postazioni tedesche, rapidamente difese dai reparti mobili controcarri.
Vennero utilizzati anche contro il carro armato pesante T-34, ma con ormai poco successo: l'unico modo per fermare i nuovi mezzi corazzati sovietici era di sparare ai cingoli o all'anello di rotolamento della torretta, cercando di immobilizzarla.
A quel punto giunse rapidamente l'esigenza di raddoppiare il calibro delle armi anticarro.
Nelle fasi finali della guerra venne predisposto un proiettile speciale, che, avvitato sulla canna e sparato da un proiettile a salve, poteva causare danni devastanti.




Il diorama.
Il piccolo diorama vede Gunther e Dieter con il loro cannone controcarri Pak 35/36 in posizione fra i ruderi di un ricovero per attrezzi nella campagna vicino Sedan il 12 maggio 1940.
I figurini sono in metallo della francese Gaso.Line, 54 mm., con piccole modifiche nella posizione.
I colori utilizzati sono gli acrilici Model e Humbrol con pennelli "tre zero" e "quattro zero", mentre l’ambientazione è ottenuta quasi esclusivamente con elementi naturali: a parte un alberello dell’italiana Stamperia, vi sono un basamento di roccia, foglie secche, licheni, legno, ecc.




P.S. Gunther e Dieter sono naturalmente nomi di fantasia, mentre milioni di uomini e donne finirono realmente in quella sanguinosa fornace della storiadella II guerra mondiale....

Nota: Le immagini storiche sono tratte dai siti: Wikipedia, Lexikon der wehrmacht e dal forum modellistico Yoryi (puntocom) - Modelismo y Maquetas





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