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Nell'ottobre 2020 finisce la carriera operativa di questo elicottero nel corpo dei Marines, dopo 34 anni di servizio nelle varie versioni verrà sostituito dall'AH-1Z Viper.
179 elicotteri costruiti e 933.000 ore di volo sono i numeri di questa possente macchina d'attacco che si è distinta in tutte le operazioni belliche a cui ha partecipato.
Dal marzo 2005 la configurazione degli scarichi è stata ruotata per una serie di vantaggi quali minor surriscaldamento del trave di coda e quindi anche minor traccia termica.
E' in questa configurazione che voglio realizzarlo perché è l'ultima e soprattutto perché è quella dell'esemplare NEVER FORGET in ricordo dell'11 settembre 2001 che mi ha stimolato alla costruzione.
IL MODELLO
Anni fa comprai il modello Italeri in scala 1/35 che lo produsse nel 2000 dopo aver preso lo stampo originale dalla MRC e averlo passato poi all'Academy.
Quando nel 2018 decisi di montarlo ho cominciato una vasta raccolta di informazioni ed immagini sul web sia del modello reale sia di modelli realizzati sia di aftermarket.
Subito ci si rende conto di quanto sia scarso il kit, soprattutto come interni.
Inoltre, presenta diversi errori che descriverò nel montaggio.
COSTRUZIONE
Non lo chiamo MONTAGGIO perché non userò nessuna fotoincisione né set aftermarket.
Sarà un auto costruzione su un modello basico.
Partiamo subito con il più grosso difetto che ho riscontrato: l'attaccatura del tettuccio trasparente all'albero di colata. Nonostante la mia supposta esperienza sono riuscito a rovinarlo in tutte e due i pezzi. Il vetro principale ha fatto una crepa durante il taglio e il parabrezza ha lasciato un segno antiestetico.
Col senno di poi bisognava staccarli con il pirografo o fresa ma non col taglio.
Dopo aver chiesto all'Italeri (non hanno niente) e valutato l'acquisto di un set aftermarket, che non mi convinceva, ho deciso di ricostruire il tettucio in vacum-form.
Per prima cosa con della plastilina prendo la sagoma delle sezioni interne al tettuccio e le riporto sul plasticard da 1mm.
con i profili creo poi un telaio dove inserire dei blocchetti di balsa che sagomerò fino a raggiungere il plasticard ed il volume interno del tettuccio rovinato. Fate la sagoma più lunga per avere poi margine di taglio.
uno strato di Milliput superfine white ben lisciato sarà l'involucro esterno ideale (refrattario al calore) per fare il VACU FORM che realizzerò con il PET (la plastica delle bottiglie) dopo aver provato altri materiali.
Con pochi tentativi sono riuscito a trovare una sagoma convincente.
Per gli interni ho ricostruito diversi scatolati assenti nel kit soprattutto nel retro della cabina, e il telaio del seggiolino anteriore.
Ai seggiolini ho solo completato le cinghie stampate col plasticard e aggiunto il bordo sulle protezioni.
Ho aggiunto alcuni rinforzi prima di unire l'abitacolo alle semifusoliere.
Considerando che l'abitacolo sarà chiuso ho tenuto i discreti cruscotti originali aggiungendo però la strumentazione necessaria e rifacendo i supporti dell'HUD con plotter taglierino.
Un altro grosso difetto del kit riguarda il pattino d'atterraggio che ha le gambe di una sezione larga il doppio e squadrata di cui non ho trovato nessuna foto di riscontro.
Giocoforza taglio la gamba e la levigo fino ad ottenere il tubo circolare della realtà
Con plasticard , attack e borotalco ricreo e rifinisco la parte interna dell'attacco delle gambe al pattino.
Veniamo ora alla modifica principale che riguarda la ‘rotazione' degli scarichi.
Una volta trovati dei disegni in rete e visionato diverse immagini ho provveduto a rimuovere gli stessi e creare una base solida con scarti di plasticard.
Dopo aver ‘grattato' il superfluo dei vecchi scarichi rimane poco.
Li allineo tra di loro incollandoli ad un profilo sagomato in plasticard...
All'elicottero aggiungo anche uno grosso scatolato inferiore assente nel kit.
Non so cos'è e non è nemmeno pieno, ma è evidentemente presente insieme ad altri piccoli elementi sotto la fusoliera che ho tralasciato causa scarsa documentazione.
Rifacendo la zona degli scarichi ho tolto tutti i rivetti in positivo del kit.
Per uniformare un po' il tutto ho ridimensionato molto i superstiti.
In compenso ho corretto e aggiunto vari pannelli, riferendomi alle foto reali, utilizzando nastro DYMO, fotoincisioni e punteruolo.
Ennesimo lavoro da fare è la risagomatura del musetto che è troppo sottile e tondeggiante.
A questo si provvede con l'aggiunta di plasticard sotto e Milliput sopra dando una forma più squadrata.
luci e faretti di fusoliera vanno rifatti così come va corretta l'inclinazione della parte inferiore del timone di coda.
Finito il lavoro sulla fusoliera mi sono dedicato al rotore principale di cui dettaglio la sola parte in vista superiore usando plasticard e Milliput.
Purtroppo, non ho foto 'in cosstruzione'.
Molto più impegnativo da fare è stato il rotore di coda.
Veniamo ora al tettuccio.
All'inizio volevo che almeno il finestrone rimanesse aperto, poi ho cambiato idea.
Ci sarebbe voluto un incernieramento troppo delicato e poi così ho una bella linea pulita oltre al fatto che il PET ha una buona trasparenza.
Il lato interno l'ho rivestito con nastro nero da elettricista. Ad esso ho poi incollato accessori vari, tra cui due tubi (in filo di stagno) con supporti in plasticard e il kit sanitario.
Dopo aver verniciato l'esterno l'ho incollato contro le pareti di protezione dei sedili con nastro biadesivo, col Milliput ho poi rifinito tutto il perimetro.
il grosso vetro-portellone lo incollo con un filo di Vinavil su tutto il perimetro.
Mi è già successo di rimuoverlo e riposizionarlo con relativa facilità.
Un lavorone è stato rifare la complessa cerniera del vetro anteriore in plasticard.
Altri accessori che ho autocostruito sono:
le protezioni del motore anti FOD che ho fatto con Forex sagomato col minitrapano a simulare il telo floscio.
le protezioni dei sensori sulla torretta del cannoncino.
il telo blocca-pala superiore in Milliput.
la mascherina dei lanciarazzi (vuota) col palsticard e plotter taglierino.
gli anelli di ritegno dei cavi blocca-elica con filo elettrico inserito a caldo nei pattini.
maniglie e anellini dei pattini sono autocostruite così come gli anelli sotto le ali (plotter)
il serbatoio ausiliario è composto da due di recupero in scala 1/72 raccordati con Milliput.
molto complicata è stato farne la pompa.
La verniciatura è stata fatta a pennello con smalti HUMBROL.
Ancora non avevo l'aerografo e mi serviva una vernice 'robusta' per supportare l'adesivo degli stencil.
Tutti i numeri ed insegne sono state ricavate col plotter taglierino SILHOUETTE PORTRAIT.
I pannelli sono stati delineati con acrilico grigio scuro diluito a pennello.
IL DIORAMA
La scena rappresenta un Open DAY dove si sta finendo di allestire la presentazione.
Insieme all'elicottero è esposto un M1126 sempre dei Marines mentre l'M988 HUMMER della base è in servizio con la corvée di allestimento.
I due carristi intanto cominciano ad interagire con la ragazza del pubblico.
L'M1126 è un bellissimo pezzo della AFV CLUB montato da scatola: preparate tanta colla che è pieno di pezzi.
L'M988 è della LEE ed era predisposta col motorino, quasi un giocattolo.
Sono riuscito a cambiarle le ruote e altri dettagli grazie al recupero di pezzi Tamiya.
Al paraurti frontale ho fresato la rete stampata sostituendola col tulle.
I carristi e la ragazza sono referenze MASTERBOX mentre gli allestitori sono autocostruiti con scarti vari.
La basetta è un pezzo di compensato verniciato in color terra e riempito di erba sintetica (tranne qualche chiazza).
Siccome questa luccicava troppo l'ho fatta spruzzare (da un carrozziere) con trasparente opaco ma si sono create delle antiestetiche micro goccioline di colore.
A questo punto ho falciato il prato con una lama da cutter ed è venuto un bel risultato realistico.
CONCLUSIONI
E' stato un gran lavoro di ricerca e autocostruzioni che ho affrontato OLD STYLE.
Ovvero senza l'apporto di fotoincisioni e aftermarket (a parte i plotter da taglio).
Se da un lato ci facilitano la vita dall'altro ci tolgono la manualità e il divertimento che sono alla base del nostro hobby.
Son consapevole che non è allo stesso livello dei modelli attualmente in giro, però ritengo che tutto sommato sia un modello e un diorama accattivante e dignitoso.
Spero piaccia anche a voi.
Ciao Pietro ogni tanto qualcuno che la pensa come me... complimentissimi per il tuo gran bel lavoro.
Caro Pietro
E cosa devo dire... niente: solo ammirazione e stupore.
In che scala è? 1/12 vero?
Bravissimo
Saluti cari
Enrico
Ciao Pietro, come sempre un grande lavoro.
Gran bel lavoro, molto complesso. Credo proprio che la scala 1/35 faciliti la costruzione dei più minuscoli dettagli.
Complimenti per la colorazione interamente a pennello (non è così semplice come spruzzare con l'aerografo) e per la termoformatura del pezzo trasparente.
Puoi esserne orgoglioso.
Grazie mille per i vostri apprezzamenti !
In effetti una bella rinfrescata ad aerografo ci starebbe bene.
Uniformerei la tonalità del grigio chiaro (un pò giallastro) e rifinirei meglio l'immagine principale che, tra l'altro, avevo ripreso a pennello con un tono più scuro.