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Eurofighter EF 2000 - Marco Vergani




L'Eurofighter Typhoon, il cui prototipo era designato EFA (European Fighter Aircraft), è un velivolo multiruolo (Swing Role) con ruolo primario di caccia da superiorità aerea e intercettore, caccia di quarta generazione e mezza, bimotore a getto con ala a delta e alette canard.
È stato progettato e costruito da un consorzio di nazioni europee, costituitosi nel 1983, comprendente anche l'Italia.
I primi velivoli di questo tipo sono entrati in servizio, nell'Aeronautica Militare, presso la base aerea di Grosseto, tra le file del 4º Stormo caccia, solo il 20 febbraio 2004.

4º Stormo

Il Typhoon adotta una configurazione aerodinamica con ala a delta e alette canard a calettamento regolabile, simile a quella di numerosi altri caccia sviluppati di recente come il Rafale francese.
Questa configurazione esalta la stabilità longitudinale a velocità subsonica e, grazie a un sistema di controllo digitale fly-by-wire della stabilità, garantisce elevata maneggevolezza nel combattimento manovrato a distanza ravvicinata.
L'ottima combinazione di agilità e avionica lo rendono uno dei più efficienti velivoli attualmente in servizio.

I Typhoon del 4º Stormo.
Il 4º Stormo è un reparto di caccia dell'Aeronautica Militare che opera al servizio della difesa aerea con il moderno Eurofighter Typhoon, dipende dal Comando della squadra aerea di Roma Centocelle con sede presso l'aeroporto di Grosseto.
Lo stormo, intitolato alla memoria del generale pilota Amedeo d'Aosta, è costituito da due gruppi (9º e 20º).




Dati tecnici:

 costruttore :
Eurofighter GmbH
 impiego bellico :
caccia multiruolo
 equipaggio :
1 pilota (2 da addestramento)
 lunghezza :
m. 15,96
 apertura alare :
m. 10,95
 motori :
due turbo-ventola EuroJet 200 con post-bruciatore
 velocità max:
2Ma (2.456 Km/h)
 autonomia :
3.700 km
 tangenza :
m. 18.300
 Armamento :
1 cannone Mauser BK-27 da 27 mm.
 Piloni :
8 sub-alari e 5 sotto fusoliera per :
bombe caduta libera, Paveway, guida GPS;
missili aria-aria, aria-superficie, antinave;
ECM per guerra elettronica;<
3 serbatoi esterni da 1000/1500 lt./cad.

Eurofighter EF 2000

Il kit
Nella grande scatola, ma proprio bella grande, sono inclusi:

  • 6 stampi in plastica grigio chiaro;
  • 1 stampa di trasparenti per un totale di 9 parti;
  • 1 grande foglio decals per marking tedeschi, inglesi, spagnoli, austriaci e... della nostra A.M.I. con stencil;
  • 1 libretto istruzioni formato da 20 pagine con i profili in B/N da riprodurre.

Il dettaglio delle pannellature è abbastanza buono. Anche il seggiolino eiettabile, fatto in cinque parti, ha un aspetto piacevole, anche se ho dovuto asportare le stampe delle cinture, usando poi delle fotoincisioni Eduard per migliorare il realismo.
Le gambe del carrello sono ben fatte.
Nella scatola è inserita una buona selezione di carichi esterni e precisamente:

  • 2 x IRIS-T;
  • 2 x AIM-132 ASRAAM;
  • 2 x AIM-9L/M;
  • 4 x Meteor;
  • 4 x AIM-120B AMRAAM;
  • 2 x BGU-24B Paveway II LGB;
  • 2 x Taurus;
  • 2 x Storm Shadow
  • 1x Pod da ricognizione
  • 3 x serbatoi esterni da 1000 lt. con annessi i piloni.

non tutti da usare però con il Tifone italiano.

Infatti per la configurazione italiana, dopo ricerche sul web, ho usato:

  • 2 x AIM-9L/M;
  • 4 x AIM-120B AMRAAM;
  • 2 x serbatoi esterni da 1000 lt.

Le opzioni sono per l’aerofreno e la sonda di rifornimento in volo che possono essere lasciate aperte, nonché per gli scarichi motori, aperti o chiusi.
Le parti trasparenti sono sottili e prive di distorsione, l’unica pecca è quella linea di giunzione nella canopy che ho dovuto eliminare, lucidando poi il trasparente con appositi prodotti.
Molto interessante è l’assenza dei perni di espulsore di una certa importanza almeno sulle superfici esterne, rispecchia una pianificazione intelligente ed è particolarmente gradita su questa scala, dove un segno di espulsore nel posto sbagliato può rendere la vita difficile a noi modellisti.
D’altro canto però ho trovato diversi pezzi che avevano bisogno di una buon pulizia da residui e bave di stampa e, onestamente, da Revell questo non me lo sarei aspettato... che la precisione "tedesca" sia andata a farsi friggere???




Il montaggio
Per migliorare il dettaglio del modello ho acquistato solo la lastrina foto incisa per interni/esterni Eduard 49367 (EF-2000 Typhoon Single Seater).
Ho iniziato la costruzione, come al solito dall’abitacolo del jet.
Non essendo un conoscitore dei velivoli moderni ho seguito le istruzioni sulla colorazione riportate sul libretto, prendendo spunto anche dalle molte fotografie trovate sul web.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è abbastanza buono ma è stato "migliorato" usando le fotoincisioni Eduard per le strumentazioni della consolle e del cruscotto del pilota, mentre per il seggiolino sono state usate le cinture, ed altri particolari della lastrina Eduard sopra citata.
Per facilitarmi la vita, per mascherare il parabrezza e l’ampio cupolino, ho usato il foglio mask sempre della Eduard riguardante il Typhoon della Revell.
L’intero abitacolo è stato colorato in grigio chiaro, il cruscotto in nero opaco con lo spray Tamiya TS63, mentre il seggiolino in dark gray TS 4.
Con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto), ho dato luce all’interno dell’abitacolo, seggiolino compreso, lumeggiando il tutto con del bianco opaco, completandolo con le fotoincisioni Eduard.
Tutti gli altri interni (pozzetti e gambe del carrello principale e anteriore, interno aerofreni, interno prese d’aria) sono stati dipinti in bianco opaco usando lo smalto humbrol n. 34.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti dei carrelli con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare al velivolo un aspetto vissuto.




Colorazione e camouflage
I Typhoon italiani sono in mono grigio chiaro "azzurrato" sia per le parti superiori che per quelle inferiori.
L’amico Ezio mi ha consigliato il colore 127 della Humbrol (US light ghost gray) e, pertanto, la scelta è caduta sullo spray Tamiya AS26 "ligth ghost gray" simile al 127 Humbrol.
Per preparare il modello all’applicazione delle decals di insegna di nazionalità e stencil (abbastanza numerosi) ho steso due strati di cera e, una volta ben asciutta ho posizionando le stesse.
Dopo il posizionamento delle decals, a modello ancora lucido, ho messo in evidenza le linee delle pannellature con il prodotto panel line accent black della Tamiya usando un pennellino 00.
Infine ho voluto dare al modello un aspetto vissuto ma non troppo considerato che il periodo di riferimento è il 2005 e l’A.M.I. ha ricevuto i primi Typhoon solamente l’anno precedente.
Ho evidenziato pertanto le pannellature e dato un tocco di "operatività" soprattutto nella zona di scarico del reattore fra ala e fusoliera.
Per finire ho sigillato il tutto con spray trasparente opaco.




Figurino
Per quanto riguarda il figurino ho usato quello in resina della Plus Model art. 4011 che, in verità, riproduce un pilota USA ma che il sottoscritto lo ha fatto diventare dell’A.M.I.
E’ stato dipinto in verde scuro ed ombreggiato in un verde più chiaro; per dare luce e profondità allo stesso è stato leggermente di nuovo ombreggiato con del bianco opaco con la tecnica del "dry bush".




Ambientazione
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 25 x 30 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno di altezza 1,5 cm. e dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei fogli di carta vetrata finissima al fine di imitare l’asfalto della pista.
E’ stata poi ricoperta con il pigmento della Tamiya 87115 " pavement effect light gray" e poi divisa in quadrotti, mentre la segnaletica orizzontale bianca e gialla che delimita la pista è stata eseguita a spruzzo previa mascheratura della zona interessata.
Ho voluto creare una piccolissima zona "a verde" per dare un po’ di colore alla basetta stessa.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta mentre le strisciate dei pneumatici sono state eseguite con una matita nera molto morbida.
Per rendere la scenetta più realistica ho auto-costruito la scaletta usando dei profilati in plastica a forma di H e dei tondini in plastica della Evergreen, mentre per il corrimano ho usato dei tondini in ottone da 0,5 mm della Lion Roar; anche i tappi anti FOD per le prese d’aria sono stati auto costruiti con plasticard, mentre per le maniglie ho usato sempre dei tondini in ottone da 0,5 mm della Lion Roar.
Per questo devo ringraziare l’amico Ezio che mi ha fornito i disegni in modo da aver le proporzioni giuste per costruirli al meglio.
La scaletta è stata colorata con lo spray Tamiya TS47 chrome yellow e "invecchiata" con delle scrostature in colore alluminio, mentre i tappi nel solito colore rosso, aggiungendo poi le "remove before flight" in fotoincisione della Eduard.




Profilo del Typhoon





Profilo di uno dei Typhoon dell’A.M.I. – 4ºStormo " Amedeo D’Aosta", IX Gruppo Caccia – Grosseto AB, 2005.


Conclusioni
Il kit Revell del Typhoon in scala 1/48 è un ottimo modello, considerando che in questa scala esiste poi solo quello dell’Italeri.
Ero un pochino "preoccupato", si fa per dire, prima di intraprendere la costruzione in quanto avevo letto alcune recensioni sul web abbastanza negative sul modello.
Anche l’amico Ezio, che si è cimentato nell’impresa prima di me (vedi il suo articolo), non era stato molto soddisfatto del kit!!




Vorrei fare alcune considerazioni finali:

  1. lo stampo, in effetti, non è uno dei migliori; alcuni pezzi si presentavano con molte bave di stampo e pertanto hanno richiesto un’accurata pulizia;
  2. devo altrettanto precisare però che non ho avuto grandi difficoltà nell’assemblaggio, soprattutto fra fusoliera ed ali; tutto si è "incastrato" senza sforzo. Certamente ho dovuto usare lo stucco per riempire le fessure fra ali e fusoliera ma, anche qui, posso tranquillamente affermare che erano nella norma, non precisissime ma neanche esagerate... niente che non si poteva sistemare con stucco e "olio di gomito"!
    Non credo che la mia scatola di montaggio fosse diversa dalle altre e neanche che io sia un modellista eccezionale... forse sono stato solo più fortunato!

Marco Vergani

[Gallery]

14.09.2014

Il mio prossimo lavoro sarà sempre un jet e precisamente l’F-35A in scala 1/48 della Kitty Hawk con le insegne dell’A.M.I. recuperate da un foglio decal della Tauro... dopo toccherà al MiG-25 sempre della Kitty Hawk e poi al Kfir israeliano della IAI, versione C7 della Wingman Models, chiaramente sempre in 1/48.
Come vedete di "carne al fuoco" non mi manca !!

Nota: le informazioni storiche sono tratte dal sito Wikipedia.






Commento di Massimo "Pitchup" [20/09/2014]:
Ciao Marco
Il kit Revell è molto ostico dal punto di vista del montaggio, però è veramente bello anche solo per guardarsi i pezzi. Se ho ben capito hai usato bombolette spray per la livrea?????? Accidenti sei un vero mago per riuscire a gestire questi colori. Giusto un appunto al tuo bellissimo lavoro: il parabrezza. Togli la mascheratura dopo avere passato l'opaco.
Ottimo lavoro!!!!!

Commento di marco vergani [22/09/2014]:
carissimo Massimo,
non è questione di magia ma solo di mancanza di aerografo (questo è il cruccio dell'amico Ezio) ma onestamente, nonostante tutte le limitazioni del caso, cerco ugualmente di fare qualcosa di gradevole ..... almeno ci provo!
Per quanto riguarda il parabrezza evidentemente ho dato un'ultima spruzzata di opaco senza essermi accorto della mancanza delle mask ... ho cercato di rimediare ma, non del tutto.
Grazie del tuo commento, al prossimo.
ciao, Marco

Commento di ezio bottasini [23/09/2014]:
Ciao Marco, bel lavoro, ma d'altra parte l'avevo visto dal vero, non mi ero accorto del parabrezza, comunque se non l'hai incollato con la colla vinilica, lo puoi togliere e con carta abrasiva finissima (3-4000), passarlo e poi stendere la cera su ambedue le facce, lo rimetti a nuovo, ottimo lavoro, sicuramente meglio del mio; complimenti. Al prossimo (di cui ho già visto l'anteprima).

Complimenti Ezio

Commento di marco vergani [24/09/2014]:
carissimo Ezio, non è per niente vero che è meglio del Tuo. Tutti e due i modelli sono "unici"!
Al prossimo, ciao. Marco



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