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Modello Tamiya Scala 1/35

A 72 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la diatriba tra appassionati di storia militare, modellisti e collezionisti di militaria ancora non ha appurato se questo potente mezzo corazzato sovietico abbia o meno preso parte agli ultimi combattimenti per le strade di una città distrutta e martoriata come Berlino nei primi mesi del 1945.
Le varie fonti iconografiche da me consultate sia sui testi come sul web non danno una risposta chiara, mentre su alcuni memoriali di reduci specialmente militanti nei reparti delle Waffen SS i quali affermarono di averne incontrati e distrutti alcuni esemplari.
Le principali immagini che sono riuscito a reperire consultando archivi storici (via Web) degli archivi di Coblenza, di Berlino, del N.A.R.A. di Washington più alcuni dell'est Europa non definiscono nulla se non immagini della sua partecipazione alle grandi parate militari che si svolsero lungo la Unter Den Linden fino alla Porta di Brandeburgo nel quartiere Mitte di Berlino nei mesi successivi al termine della guerra in Europa.
Personalmente sono propenso a pensare che effettivamente il JS 3° abbia preso parte seppur in pochissimi esemplari a combattimenti negli ultimi giorni di guerra nella capitale del Reich, se non altro per lo scopo di testarne o meno la validità del mezzo a livello operativo direttamente sul campo di battaglia.
Fu per l'epoca un mezzo corazzato molto potente, con le sue 43T di peso e il suo cannone da 122 MM L 43 ad alta velocità.
Come tutti i mezzi Russi dell'epoca era di concezione spartana, molto scomodo per l'equipaggio ma con ottime caratteristiche di robustezza e affidabilità in combattimento.

Il modello è della giapponese Tamiya, in scala 1/35, eccellente nella sua semplicità di costruzione, con i canonici tre sottoinsiemi, scafo inferiore, ponte superiore, torre completa e cingoli a nastro in vinile, fatti molto bene.

  	
  	
I pezzi combaciano alla perfezione, con pochissimo uso di stucco, vista anche la scomposizione delle parti fatta in modo razionale e intelligente.
Avendo optato per un mezzo operativo l'ho caricato anche con il bottino di guerra, raccolto dall'equipaggio durante i momenti di sosta tra uno scontro e l'altro avendo visto anche immagini di carri e semoventi con bottini vari tra cui bidet e water al seguito.
 



Per la colorazione ho scelto un verde scuro sintetico della Hunbrol, diluito con acquaragia e sfumato con l'aggiunta di sand e marrone avendo la pazienza di aspettare che il colore sottostante fosse quasi asciutto.
Non ho accentuato più di tanto l'usura e l'invecchiamento del modello, visto il breve periodo di operatività.

In definitiva devo riconoscere che mi sono divertito e soprattutto rilassato nel portare a termine questo ennesimo figliol prodigo della Santa Madre Russia.

Nasdrovie Tovarish.