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"Corsair shoot down" - Ezio Bottasini

Kit Academy scala 1/48




La storia di questo modello risale al lontano 2008, quando lo acquisii a parametro zero grazie ad uno scambio fatto allora con un amico modellista.
Ha aspettato pazientemente il suo turno di montaggio per circa quattro anni quando nel 2012 decisi di montarlo con le insegne di "Pappy" Boinghton, contenute nella scatola.
Purtroppo quando lo presi in mano valutato il modello andai ad acquistare il Corsair Tamyia (e di seguito un altro), che divennero i soggetti di "Missione compiuta" e "Briefing sul ponte" comparsi su questo stesso sito ma, questa è un’altra storia; cercai di regalarlo all’amico Marco, il quale quando lo vide, andò anch’egli a comprare il kit Tamyia, ritornandomi il modello.
Da allora sono passati circa due anni e, siccome di tutti i modelli comprati nella mia vita modellistica non sono riuscito a montarne (bene o male che sia) solo uno che è stato buttato, il Corsair Academy ha aspettato pazientemente ancora insieme agli altri kit in giacenza, finché un giorno mi è venuto in mente come utilizzarlo: l’avrei rappresentato come uno dei 189 Corsair abbattuti durante la 2° G.M.; ovviamente nelle acque dell’Oceano Pacifico.
Il primo problema che mi si è presentato è stato quello di trovare un’adeguata iconografia cosa che nemmeno la Rete mi ha aiutato, di Corsair abbattuti/ammarati nemmeno l’ombra se non altro per avere un "numero" da applicare in fusoliera e inoltre per avere un’idea di come rappresentare la scena.
Per questo secondo punto mi è stato d’aiuto l’amico Dino Dall’Asta, che mi ha indicato un articolo apparso sul blog "Modelling Time" che raccontava con tanto di immagini di uno Spit (tra l’altro dell’asso James "Johnnie" Johnson), abbattuto e ammarato nel Canale della Manica che comunque mi diede lo spunto per iniziare il lavoro; altri spunti, trattandosi di un Corsair, li ho tratti dalla "Missione abortita" di Roberto Colaianni, già usata per i precedenti lavori a soggetto.




Come after market, ho comprato solo il set Verlinden 1278 "USN WWII Pilots in dinghy" contenente due dinghy e due piloti al costo di € 17,80; le cinture di sicurezza sono un regalo dell’amico Marco e per il resto dell’abitacolo ho usato quanto contenuto nella scatola.
Ho iniziato con il piegare, a caldo, in due punti le pale della grande elica Hamilton Standard; inoltre ho assottigliato dall’interno tramite Dremel, la plastica della fusoliera, dell’ala e della NACA del motore, nei punti dove pensavo di aprire i fori di mitragliatrice; una volta assottigliata la plastica, con un punteruolino scaldato ho praticato i fori; ho cercato di farli su punti nevralgici che avessero determinato l’abbattimento, quindi sull’ala in corrispondenza del radiatore e serbatoio dell’olio, in fusoliera in corrispondenza del serbatoio principale del carburante (i serbatoi USA erano autosigillanti però...) e un colpo in pieno sul motore; ho poi sezionato le parti mobili dei piani di coda orizzontali e verticali, ricostruendo il bordo d’attacco e riposizionandoli in seguito in posizioni plastiche, ricostruendo anche gli attuatori delle alette di compensazione.
Avendo utilizzato i pezzi con i flabelli di raffreddamento del motore aperti ho dovuto ricostruire il sistema di movimento degli stessi; i flap abbassati li ho montati disassati, pensando (spero a ragione) che un violento impatto con l’acqua possa far saltare i martinetti idraulici di comando dei flap.




Nell’insieme il montaggio è filato abbastanza liscio, certo non è il Tamyia, ad esempio, l’ala oltre ad essere composta dai tre pezzi principali formanti l’ala stessa, necessita del montaggio delle bocchette dei radiatori dell’olio alla radice delle semi-ali e delle sei volate delle mitragliatrici (che ho aperto con una punta da 0,5mm), tre per ala, questi quattro pezzi per raccordarli all’ala hanno avuto bisogno di una discreta quantità di stucco, come pure il pezzo di raccordo alla fusoliera posto dietro all’abitacolo, come pure il raccordo alare stesso; cose queste che durante il montaggio del kit Tamyia non erano state necessarie.
Per quanto riguarda la colorazione ho optato per il classico camouflage in tre toni del periodo 1943-44, desaturando parecchio i pannelli e cercando di effettuare diverse scrostature; i colori usati sono: bianco opaco H34, blu intermedio H144, Navy blu H77.
Dopo aver applicato due strati di cera i pannelli sono stati evidenziati con il Accent Panel Line nero della Tamyia; dopo un’ulteriore mano di cera sono state applicate le decal.
Non avendo trovato in rete nessuna immagine ho "inventato" l’identificativo ottico, applicando uno "sfortunato" 17 bianco.
Tale numero, ho scoperto in seguito, fu applicato anche sul Corsair dell’Lt Cdr. Roger Hedrick (prima del Bianco 167 imbarcato sulla USS Bunker Hill nel 1945, soggetto di "Briefing sul punte"), Ufficiale Esecutivo del VF17; su questo Corsair però campeggiava orgogliosamente ai lati della NACA il "Jolly Roger" insegna del VF17, che io ho omesso di proposito per non accomunare il mio Corsair abbattuto a quello di Hedrick di cui non ho trovato notizie, su libri o altro, di abbattimenti o ammaraggi di fortuna.
Ho inoltre applicato due bandierine giapponesi, simboli di abbattimenti, giusto per dare un po’ di colore al modello; non vogliatemene per queste licenze storiche e poetiche, ma non ho saputo cos’altro fare, dopo aver passato ore al computer a cercare in Rete e a sfogliare libri e monografie riferite all’F4U-1A.




Veniamo all’ambientazione; il dinghy come detto all’inizio è di produzione Verlinden di buona fattura, la scatolina contiene due canotti e due piloti, uno dei quali già solidale con uno di essi mentre l’altro composto da otto pezzi, la scelta è quindi ovviamente caduta sul dinghy con il pilota già inserito nella scultura, anche se forse un po’ meno credibile visto che si trova vicino all’aereo, ma sicuramente più comodo.




La colorazione: dopo aver dato un spruzzata con il primer grigio fine Tamyia, ho eseguito ad aerografo un preshading con del colore terra scuro sulle giunzioni di rinforzo del canotto e poi con del giallo H24 ho spruzzato l’intero canotto, la rimanente colorazione dello stesso però l’ho finita con dei normali pastelli colorati, usando diverse tonalità di giallo, ocra e del marrone rossiccio per accentuare i punti in ombra, applicando infine delle decal simili a quelle esistenti sulla box art della Verlinden.
La tuta del pilota, dopo aver dato un fondo in kaki H26, è stata progressivamente schiarita prima con una mano di H83 ocra e una lumeggiata finale con il grigio mimetico H28; il giubbetto salvagente ha subito più o meno lo stesso trattamento del canotto.
La dotazione è stata completata con una cartina piegata dell’area del Pacifico interessata dai voli del Corsair e da una zainetto derivato dal "Jerry can set " della serie Military Miniatures 32510 in 1/48 della Tamyia.

Fin qui "lavoro di routine".

Il difficile è stato realizzare "l’oceano"; dopo aver costruito la vasca: basetta 27x30 h2 in multistrato e incollato con vinavil sui bordi dei listelli 26x4 h1 e 29x4 h1 in multistrato; ad asciugatura avvenuta del vinavil, ho dato una bella stuccata dentro e fuori, una passata di primer e una verniciata con vernice nera lucida.
Il primo passo per realizzare l’oceano è stato applicare sul fondo diversi strati di fazzolettini bagnati con soluzione di acqua e vinavil, tipo carta pesta.
Ad essiccatura avvenuta ho dipinto questo fondo con del blu scuro successivamente passato con la cera.
Quando la vernice e la cera sono stati asciutti, ho versato il contenuto di sette tubi di silicone trasparente per dare spessore, ho amalgamato il silicone con un cucchiaio cosparso di detersivo per piatti per evitare che il silicone si attaccasse al cucchiaio, cercando anche di creare un movimento ondoso non particolarmente mosso.
Finito questa fase, ho annegando in parte il Corsair e il dinghy nel silicone.
Quando il silicone si è indurito (dopo diversi giorni), ho applicato a pennello due strati di Water Effect 26204 della Vallejo a distanza di 24 ore uno dall’altro.
La compatibilità di questi due prodotti (silicone ed effetto acqua), l’avevo testata in precedenza con esito positivo.
Come ultimo passo, ho dato a dry brush, qualche tocco di bianco sulla cresta delle onde, soprattutto in prossimità dell’aereo e del canotto a simulare la schiuma dell’acqua e con più mani di smoke X-19 Tamyia ho creato le sporcatore di olio e benzina sia su aereo che nell’acqua.






Tutto sommato l’insieme a me non dispiace, sicuramente si sarebbe potuto fare anche di meglio, ma questo tocca a Voi dirlo.
Un grazie a mia figlia Sara per le foto e a Voi per la pazienza di aver letto tutta questa storia.
Alla prossima.


Ezio Bottasini

[Gallery]

10.02.2015



Commento di Riccardo casati [13/02/2015]:
Grande Ezio .. bellissimo !! Adoro il corsair e tutti gli aerei della seconda guerra ...bellissimo anche il mare ..veramente complimenti mi piace molto
Un abbraccio

Riccardo

Commento di maurizio ugo [13/02/2015]:
....ciao Ezio, bella la realizzazione del mare, e la fattura dell'aereo e l'effetto dell'olio, ma sarebbe meglio simulare le ali bagnate...molto difficile che rimangano asciutte.....
un salutone maurizio

Commento di Roberto [14/02/2015]:
Bello, forse eccessivo l'olio che cola. Guardando foto di aerei ammarati, direi che forse galleggia un po' troppo, capisco anche che quando si spende del tempo a fare un modello, opiange il cuore a nascondere il lavoro fatto .... sott' acqua.

Ciao Roberto

Commento di Luca Navoni [15/02/2015]:
Ciao Ezio,

l'effetto mare mi piace molto, però per quello che posso capirci, aggregandomi a Maurizio e Roberto, avrei azzardato di più con l'effetto bagnato sul velivolo...

Comunque nulla da togliere, la realizzazione del modello è ben strutturata...

Un saluto, Luca

Commento di Enrico Calanchini [15/02/2015]:
Ciao Ezio, realizzare un'ambientazione di questo tipo è certamente una delle cose più difficili da ottenere e aldilà degli effetti ulteriori per renderla più credibile è prova di grande abilità nel realizzarla, abilità della quale non difetti dando all'opera un grande valore sia modellistico che emotivo.Molto bravo, complimenti.

Enrico

Commento di marco vergani [16/02/2015]:
Caro Ezio, come al solito, ho potuto vedere il tuo modello live e devo dire che mi piace molto, soprattutto l'idea della scenetta.
Forse le ali ed il muso del modello sono poco "bagnate" ma nulla toglie al tuo lavoro ...!!
Complimenti, Marco

Commento di ezio bottasini [16/02/2015]:
Carissimi grazie di cuore per i vostri commenti, i difetti rilevati sono sicuramente dovuti in parte alla, per me, novità del soggetto, in parte al fatto che la "vasca" pur essendo profonta 4 cm, era insufficente a contenere la "Grande Elica" del Corsair, quindi le due pale immerse toccano il fondo. L'effetto bagnato ho cercato di darlo passando la cera sull'ala, forse ne ho data poca, cosa che si può sempre rimediare. Per l'olio, il poco materiale avuto a disposizione non mi è stato di molto aiuto e sono andato a "naso".
Ancora un grazie a tutti. Ezio

Commento di Mario Bentivoglio [16/02/2015]:
Splendida realizzazione, ambientazione molto originale !!! Tanto di cappello Ezio!!! Complimenti !!!

Commento di Massimo De Luca [18/02/2015]:
Io quando vedo diorami con acqua vado sempre in visibilio!!! Stupenda interpretazione e realizzazione!!!

Commento di Francesco Sasso [19/02/2015]:
Ciao Ezio, bel soggetto e interessante realizzazione..data anche la sua particolarità!
I miei complimenti, un saluto.
Francesco

Commento di Dino Dall'Asta [19/02/2015]:
Sinceri complimenti per il tuo impegno e abilità nel realizzare questo tuo primo lavoro acquatico: ottimo lavoro!
Ciao Dino

Commento di ezio bottasini [27/02/2015]:
Carissimo Amici, non esagerate troppo con i complimenti, altrimenti posso pensare di essere diventato bravo.......
Comunque grazie per l'incitazione, Ezio

Commento di cristiano Montagnani [01/04/2016]:
Ciao Ezio
complimenti vivissimi per la realizzazione di questo diorama.
La realizzazione è eccezionale e i dettagli sono incredibili.
Bello anche il pilota nel gommone che si tiene il ginocchio come se durante l'ammaraggio si fosse fatto male.
Bravissimo
Cristiano



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