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Ho fotografato il B1–B Lancer - Giuseppe Penna


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

Chi mi conosce, sa che la fotografia abbinata al modellismo, mi procura da qualche tempo emozioni nuove.
Costruire un modello, poi collocarlo nel suo giusto contesto, infine scattare fotografie al soggetto appena terminato, senza l’ausilio del ritocco fotografico, ne sfondi artificiali, mi permette di coltivare due hobby nel medesimo tempo.
Forse ho già scritto in qualche altro articolo quanto affermo, ma lo vorrei ribadire, aldilà di qualsiasi dubbio, che nel modellismo, in tutte le sue forme e scale, sia esso, aereo, navale, carri, auto e quant’altro senza uno sfondo adeguato, avvilisce i lavori presentati.
Infine, l’avvento di Siti in Internet dedicati al modellismo in generale, a mio parere, ha dato e darà in futuro, sempre più rilevanza alla fotografia in ambito modellistico.
Chi di Voi non ha mai visto modelli stupendi, fotografati con lo sfondo di un selciato o, quello orribile delle piastrelle del terrazzo di casa?
Ma, sia chiaro, non voglio dare lezioni a nessuno.
Ognuno è libero di presentare i propri lavori nella forma e nei modi più confacenti.
Così, ogni tanto, preso dall’entusiasmo, mi presento sul Sito con qualche novità fotografica, mettendomi a disposizione di chiunque voglia darmi idee e consigli, sperando a mia volta di essere utile a qualcuno quando propongo nuove presentazioni.
Passando al modello, ho sempre avuto un debole nel fotografare un modello in volo, questa situazione, riduce notevolmente la quantità di ore di lavoro, a scapito della qualità, chiudendo vani dei carrelli, portelli vari, mortificando il lavoro di dettaglio, certo, ma, l’emozione di fotografarlo in aria, nel suo... " habitat naturale ", in tutta sincerità mi intriga parecchio.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

Ed ecco il Rockwell B-1 B Lancer della Revell in scala 1/72.
Di per sé, il modello, qualitativamente, l’ho trovato abbastanza scarso, un buon modellista, dovrebbe consumarsi i gomiti per costruirlo in modo decente, anche mettendo le mani nell’after market dedicato, questo enorme modello, presenta nella parte anteriore qualcosa di sbagliato rispetto all’originale.
Questo difetto è sin troppo evidente. E francamente non so se ne vale la pena costruirlo con tutti i sentimenti giusti.
Convinto di non sbagliare in questo giudizio.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

Per contro, il modello è di grande effetto, maestoso, forse più, del vecchio B. 52.
Ma se qualcuno di Voi, per caso, volesse cimentarsi, in questo genere di costruzione, raccomando di rifare alcuni pezzi, perché i portelli dei carrelli incollati in posizione chiusa non sono tutti precisi.
Provare per credere.
Niente paura, il plasticard sa fare miracoli.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

IL COLORE: Nel foglio di istruzioni troverete sulla colorazione dell’intero modello la lettera < O> in tantissime lingue, dove in Italiano, cita letteralmente: Colore CARRO ARMATO, opaco - !!?? – Non spaventatevi, trovate da qualche parte i colori acrilici Revell (vasetto quadrato) e avrete così un ottimo Panzergrau, n. 78 – di sicuro effetto.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

Infine usate della comune lenza di nailon da pesca, con una resistenza di circa 2 Kg alla trazione, per sostenere questo colosso, fate un foro sul dorso della fusoliera, sull’esatto Centro di Gravità che troverete facilmente, divertitevi a fotografarlo, se volete, con lo sfondo a Voi più congeniale.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna
Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna

P.S. – In alcune foto, ingrandendole sul Vostro P.C. – potreste intravedere un filo di nailon sul dorso della fusoliera, in corrispondenza del C.di G. (Centro di Gravità) del medesimo.
Volutamente, è la prova che niente è stato ritoccato nelle fotografie che appaiono scure, ma è la particolare vernice a renderle così; questo per evidenziare l’aspetto "furtivo" del suo volo alle basse quote.


Ho fotografato il B1–B Lancer © Giuseppe Penna
Un cordiale, amichevole saluto.



Nota: questo articolo è stato stato originariamente pubblicato nel sito superEva


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