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JEEP RAT ROD I Parte - Pietro Ballarini

Trasformazione della Jeep Willys




Da circa vent’anni avevo nel cassetto il modello ITALERI della Willys JEEP.
Non riuscivo a trovare un’idea originale per stimolarmi alla sua costruzione.
Ultimamente stavo per realizzarne la versione color rosso della POLIZIA del dopoguerra con tanto di figurino autocostruito in divisa d’epoca; per rilanciare il modello, l’Italeri ha avuto poi la stessa pensata...
A soppiantare tale proposito è stata l’immagine molto affascinante di una Jeep RAT ROD scovata sul web mentre ricercavo questo tipo di auto.



Il soggetto in questione appariva con molte foto di particolari e anche nei diversi momenti della sua storia.

Le RAT ROD sono un misto tra le famose HOT ROD e le RAT CAR.
Mentre le prime hanno il fascino della personalizzazione e valorizzazione di un vecchia auto di serie, le altre nascono come assemblaggio di pezzi di recupero (anche arrugginiti) di varie auto e sono caratterizzate dal basso profilo dell’insieme.

Finalmente avevo trovato il mio modello ‘inconsueto’ da realizzare.






Costruzione
Comincio questo lavoro disassemblando la carrozzeria della Jeep.
Il retro va accorciato e di conseguenza taglio il pianale.






Le fiancate invece le rifaccio in plasticard da 1mm e le incollo con striscioline per compensare il minor spessore.






nei fianchi posteriori non c’è più il passaruota in quanto queste saranno arretrate fuori dalla carrozzeria.








Nel retro compare un portello ribaltabile del quale riproduco le nervature dello stampo in rilievo.






L’idea più simpatica di questo progetto è il la riproduzione della stella di riconoscimento americana forata. Col compasso taglierino foro il cofano e incollo lo stencil di plasticard della Stella rinforzandone i punti di contatto all’interno.










Il lavoro più difficile riguarda la modifica delle barre delle ruote e relative sospensioni.
In quella anteriore bisogna rialzare i lati e spostare in centro il differenziale.




Per fare ciò creo una barra con tubo in plasticard e anima in tondino di rame robusto ma malleabile.




Taglio ulteriormente questa barra per inserire i pezzi in plastica del kit...






Col milliput raccordo le curve della barra.




Sulle barre sporgenti del telaio anteriore incollo le balestre lamellari.






Nel frattempo creo la sede per accoglierle sulla barra con ‘farfalle’ e tondi di plasticard (purtroppo non conosco il loro termine tecnico).








Su queste ultime vanno inserite le balestre che verranno ancorate meglio sul telaio con piastre e bulloni.










Ripeto lo stesso procedimento anche per le sospensioni posteriori basandomi sulle foto In mio possesso.












A questo punto incollo il motore sul telaio completo di sospensioni.




Con una mano di smalto Humbrol 64 do il fondo a tutti i pezzi.




Dopo aver colorato di rosso lucido il motore lo incollo sul telaio nero lucido.




Ad esso adatto gli scarichi in filo di stagno da 2mm.






Con plasticard e sprue riproduco ed incollo candele, fili, tubi e quant’altro serve al motore che rimarrà parzialmente in bella vista.










Con filo di stagno riproduco i cavi dei freni che corrono lungo il telaio fino alle ruote; costruisco anche le leve del meccanismo dello sterzo.






alla leva del cambio viene sostituito il pomello con un ‘pugnale’.




il volante è invece soppiantato da una cloche aeronautica assembrata con forex, plasticard e milliput.




lo specchietto a ‘croce tedesca’ è ritagliato da pezzettino di alluminio adesivo su plasticard.




I fari sono stati assottigliati, dipinti d’argento e ricoperti con una lente di acetato ‘termoforata’ sul manico di un pennello.






Le luci di direzione sono piccole lampadine al led tagliate e rivestite con un anello di filo di stagno.






alla tanica ho rifatto la sede d’appoggio la cinghia ed il tubo della benzina.






ho allargato le ruote posteriori con spessore in plasticard e chiuso i solchi laterali del vecchio battistrada col milliput.












Ho inciso il nuovo battistrada in una striscia di plasticard e l’ho incollata alle ruote raccordandola infine col milliput.








Un’altra idea molto carina di questo progetto è il sellino posteriore del ‘mitragliere’ che è quello dei trattori. Io l’ho riprodotto utilizzando un pezzo del Panzer IV allungato con plasticard e raccordato con milliput.










il tutto andrà poi forato col minitrapano.






Il supporto del sellino è il solito tondo di stagno da 2mm piegato e verniciato in nero lucido.








Per la mitragliatrice CAL.30 tutta cromata ho rivestito i vari volumi con alluminio adesivo o carta cromata incollata. Un tondo di stagno lucidato, segnato col punteruolo e forato col minitrapano; simula il manicotto forato dell’arma.














Il supporto è ricavato da un blocchetto di resina lavorato ed un tubo in plasticard con anima in metallo.










Infine, il modello completato!


























Pietro Ballarini
05.10.2019

[Gallery]


Commento di Navoni Luca [07/10/2019]:

Mi è capitato di vedere la foto su internet....bello mi piace, dettaglio perfetto....!!! Davvero complimenti.


Commento di ezio bottasini [09/10/2019]:

GRANDE PIETRO, la tua fantasia e capacità costruttiva non hanno limiti, bello mi piace è perfetto all'originale
Sinceri complimenti-

Ezio


Commento di Enrico Calanchini [09/10/2019]:

Soggetto insolito che hai perfettamente riprodotto come sempre fin nei particolari con grande bravura.
Complimenti.
Ciao Enrico


Commento di Pietro [10/10/2019]:

Ciao a tutti,
grazie per gli apprezzamenti.
Eseguendo questo soggetto mi è sembrato proprio di essere un vero HOT ROADer ...in miniatura
Pietro


Commento di Gianni [10/10/2019]:

Mamma mia quanta pazienza e quanta maestria nel realizzare tutte queste modifiche.
Complimenti veramente un modellino originalissimo.
Gianni


Commento di Manfredi Augusto daniele [13/10/2019]:

Ciao grazie, complimenti per la tua opera di auto costruzione, capisco il lavoro, ogni tanto mi cimento pure io e capisco cosa hai realizzato da zero con Evergreen o altri materiali, Bravo ti seguo.



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