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L’Hansa, formatasi nel XII secolo, era una associazione di commercianti di città soprattutto rivierasche impegnata in attività a lunga distanza principalmente nell’area dei Mari del Nord e del Baltico.
Il periodo più produttivo e di massimo splendore di questa Lega Anseatica, cosiddetto età dell’oro, fu durante gli ultimi anni del XIV secolo sotto la guida della città di Lubecca e il tipo maggiormente diffuso di navi commerciali in quel momento era il Kogge (Cog o Cocca).
Stampa d’epoca del porto di Lubecca
Era un bastimento da carico per il trasporto merci della lunghezza variabile da 20 a 25 m, con un unico albero dalla vela quadrata, con bracci e cime di bolina in modo che la vela stessa potesse essere orientata per procurare il movimento in avanti anche con vento al traverso.
Costruito in legno di quercia o rovere, aveva lo scafo rivestito a fasciame sovrapposto (caratteristica derivata dai drakkar vichinghi) e per ottenere una perfetta tenuta stagna veniva inserito a cuneo nelle varie giunture del materiale fibroso, generalmente muschio, come sigillante.
Il ponte era scoperto con sottostante un unico vano che costituiva la stiva e con a poppa un castello sopraelevato, con merli e scudi appesi che ospitava balestrieri e alabardieri, destinato alla difesa contro i pirati o per consentire l’uso di questo tipo di imbarcazione come nave da guerra.
La prua era dritta formante un angolo di circa 60 gradi fissata da una lunga chiglia e con la poppa anch’essa dritta formante un angolo di circa 75 gradi, sulla quale era incernierato centralmente un lungo timone.
La carena arrotondata lo rendeva capace di ben veleggiare sia in condizioni di mare calmo che di mare agitato e di manovrare fra i ghiacci galleggianti o addirittura di scivolarvi sopra, se preventivamente veniva rivestita con pelli di animali conciate ed ingrassate.
Nel 1962 fu individuato e successivamente recuperato il relitto di questo tipo di imbarcazione, il cui scafo è conservato presso il Museo marittimo di Brema.
In base agli studi sul relitto è stato ricostruito un modello navigante a motore che oggi trasporta i turisti, con l’equipaggio indossante abiti del XV sec.
Replica
Il modello scala 1:87
Il modello è interamente in resina di color bianco, lo scafo si presenta ottimamente dettagliato, compresi i vari componenti della soprastruttura.
Il kit è della Artitec Shop, produttore con sede ad Amsterdam che ho scoperto nel mio girovagare nel web in cerca, come mia consuetudine, di modelli poco conosciuti e originali.
Mi ha piacevolmente sorpreso l’accuratezza e la precisione delle varie stampate in resina, veramente notevoli, per cui non ho avuto particolari difficoltà ad assemblare il tutto.
Con l’occasione, ho anche acquistato dalla stessa i relativi figurini d’epoca, sempre in resina, raffiguranti alcuni membri sia dell’equipaggio che dei soldati e delle merci varie, aggiungendo sul ponte alcune botti che ho fissato alle due sponde, un paio di secchi e la scaletta nel boccaporto per accedere alla stiva prelevati dal mio archivio.
Ho eseguito la verniciatura usando acrilici di marche e tonalità diverse con il solo uso del pennello, dando “l’effetto legno” alla nave previa stesura del primer Rustbrown della True Earth.
Più laboriosa invece è stata la realizzazione del sistema velico, composto da
un albero centrale, pennone, bozzelli e relativo cordame di diverso spessore.
La tela della vela l’ho ricavata da una pezza di cotone bianco e dopo averla rinforzata con delle cuciture intervallate verticali l’ho immersa in un vassoio in alluminio riempito con del the per dare il giusto invecchiamento.
Una volta asciutta l’ho bordata con della corda sottile, formando contemporaneamente degli anelli ai quattro angoli, per poi stendere altre corde sottili intervallate orizzontalmente anch’esse con anelli alle loro estremità.
Successivamente, ho applicato degli ulteriori rinforzi nei punti di maggior tensione ricavati da una toppa in alcantara color marrone scuro (nella realtà veniva impiegata della pelle conciata di animale).
Da un pannello di materiale isolante edile, ho ricavato una base da 35x21x3 cm sulla quale ho dapprima asportato un tassello di materiale riferito all’ingombro dello scafo posto diagonalmente, per poi stendere alcuni strati di DAS, opportunamente modellati e testurizzati con un pennello a setole grezze, per simulare l’andamento del mare calmo.
Quindi, una volta asciutta la superficie del DAS, l’ho dipinta a pennello con un mix di acrilici color verde e blu, per creare così le diverse tonalità del mare.
Il modello della nave finito è lungo 25 cm dallo specchio di poppa all’estremità di prua, largo allo scafo centrale 8 cm e al pennone 15 cm, con altezza all’albero di 30 cm.
L’ho completato inserendo alla base del pannello una lastrina in ottone da 14x2,5 cm con applicate ai lati del nome le immagini rispettivamente della bandiera e dello stemma della città di Lubecca in quell’epoca, i cui colori bianco rosso sono anche evidenziati nelle divise degli armigeri.
Ho ipotizzato che il Kogge veleggi in uscita dalla rada del porto, visto che parte dell’equipaggio sta ancora inserendo nella stiva le ultime merci accatastate sul ponte: è colpa della marea favorevole che ha costretto la nave a salpare velocemente, in ritardo nel posizionare parte del carico...
Bibliografia e immagini.