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Modello Special Hobby 1/48
Approfittando elle frequenti trasferte lavorative, mi sono attrezzato un secondo laboratorio campale, sull’isola di Lampedusa, dove tra pesca e nuotate, qualche cosa di modellistico riesco a produrre, specie nei mesi invernali.
Dopo il Kfir, sono ritornato al mio periodo preferito, la seconda guerra mondiale. E via con un grande classico, un bel 190 con naso quadrettato, appartenuto al Oblt. Georg Shott, con un bel gatto nero dipinto in fusoliera, che volava nella 1a Staffeln del Jg.1.
Un veterano della guerra di Spagna, dove ottenne 3 vittorie, altre 4 in Francia e 9 vittorie contro altrettanti Spitfire/Hurricane durante la battaglia d’ Inghilterra.
Nel Giugno del 43 divenne comandante della 1° Staffeln Jg.1 e abbatté 3 B-17 e un Typhoon. Fonti diverse sono leggermente discordanti sul numero e tipo di abbattimenti effettuati.
Lo sfortunato pilota venne infine abbattuto sul mare del Nord, dal fuoco difensivo di una formazione di B-17, il 27 Settembre 1943. Riuscì a lanciarsi e a mettersi in salvo sul battellino di salvataggio, ma non fu ritrovato, fino a quando, il suo corpo senza vita fu spiaggiato sulle coste dell’Isola di Sylt, in prossimità del confine tra Germania e Danimarca, 15 giorni dopo.
Il kit di partenza è uno dei primi 190 Eduard, reinscatolato dalla Special Hobby, che comprai per 10 Euro nel 2017 al concorso di Moson, in Ungheria, senza scatola ne istruzioni, ma completo di tutto. Per contenuto praticamente equivalente a un Eduard Profi Pack.
Ho optato praticamente per una costruzione da scatola, aggiungendo solo un set di flap in resina. Le autocostruzioni si sono limitate al dettaglio del motore e del vano cannone alare (principalmente raccordi, cablaggi e tubi), ai tubi dei freni sul carrello e qualche piccolissimo particolare elettrico, all’ interno dei portelli del vano motore lasciati aperti e dei flabelli laterali, alle canne dei cannoni alari riprodotti con tubi in ottone Albion Alloy.
Inizio classico a partire dall’ abitacolo, dipinto a pennello (non avevo ancora il compressore e l’aerografo sul sito), con il cuscino del seggiolino autocostruito con del plasticard.
In parallelo ho provveduto a rivettare tutte le superfici con la rotella della RB, ripassate con ago e carteggiate ripetutamente. Una passata con la china ha permesso di verificare il lavoro fatto.
Un minimo di dettaglio sul motore non guasta.
Peccato che gli interni dei portelli motore non erano dettagliati internamente. Ho dovuto autocostruire un minimo di dettaglio con plasticard, taglierino e trapano. Non avevo portato trancetta e punzonatrici, per cui il risultato è quello che è.
Un po’ di dettaglio sui carrelli vogliamo concederglielo?
Su modelli di sola plastica, con poche resine e fotoincisioni esterne, non uso primer, ma coloro tutto col colore del ventre tanto per meglio individuare eventuali difetti di reincisione o rivettatura. Quindi ecco il nostro uccellino in livrea monocromatica in RLM 76 AK Real Color.
Si lavora ad aerografo cominciando a differenziare pannelli e portelli d’ispezione con colore di base schiarito.
Mimetica eseguita a mano libera con duse da 0,2 e scacchiera dipinta mascherando. Ho preferito non usare le decal fornite dal foglio Aeromaster.
Anche le Walk away sono state dipinte con mascherine autocostruite.
Si procede poi con le macchie laterali dipinte con i due colori della mimetica e le prime scrostature, realizzate con matite acquarellabili AK, prima un po’ più estese in grigio verde chiaro, poi ritoccandone alcune al centro con matita alluminio.
Con le stesse matite si invecchia anche il ventre, tirando il colore con pennello umido, o schizzandolo più diluito per ricreare la puntinatura del fango tirato su dalle ruote nelle pozzanghere.
Anche l’invecchiamento finale sul dorso si fa con le matite, concentrandosi più verso le radici delle semiali e il cofano motore, presumibilmente le aree più sporche.
Da notare che croci, svastiche, 11 bianco e cofanatura motore, sono state tutte dipinte ad aerografo, limitando l’uso delle decals a scritte, gatto nero, vittorie sulla deriva e poco altro.
La pavimentazione è stata realizzata in gesso ceramico, inciso con un ago quando ancora parzialmente fresco. Colorato con colori Tamiya e invecchiato con colori a olio.
La kubelvagen è la classica Tamiya, aerografata con colori della stessa casa, i figurini provengono da un set ICM, colorati con colori vinilici Vallejo e AK.
Non sono esperto di aerei ad elica e tanto meno di quelli impegnati nella WW2 ma so riconoscere la bravura di un modellista. Quindi complimenti per questo lavoro eccellente.
Una curiosità "off topic"... ma la pesca di cui parli è subacquea?
Saluti cari
Enrico
Ciao Enrico, grazie dei complimenti, si pratico ancora la pesca subacquea, ma anche un po' di spinning e eaging (dannati inglesismi). In inverno a Lampedusa si prendono dei calamari da paura.
Fantastico!!! Complimenti
Una realizzazione eccellente, come sempre...
Complimentissimi!!
Dino
spettacolare lavoro super dettagliato e fedele. Complimenti Roberto
lavoro eccezionale... rimango sempre stupito quando qualcuno riproduce le insegne a mano... complimenti.
giampaolo
Bravo Roberto.
Un ottimo lavoro, come d'altronde ci hai abituati 👏👏👏👏
Grande Roberto, come sempre un modello di altissimo spessore modellistico.
Spettacolare come sempre.
Al prossimo.
Ezio
Superlativo. Come sempre. ✌️🤓✌️
Ottimo lavoro...complimentissimi
Bellissimo lavoro Roberto, fai un gran uso delle matite, io avevo usato solo quella color metallo per simulare la vernice saltata via, dovrei utilizzarle anche io per gli effetti che indicavi.
I figurini dipinti benissimo, dovrò fare un corso ho applicarmi di più per i miei... tra l'altro mi cimenterò prima o poi su un FW190 della Tamiya in 1/48 con i meccanici e mi riprenderò il tuo lavoro per leggerlo con molta più attenzione.
Complimenti ancora
Gianni
Ciao Roberto,
dopo il bellissimo e coreografico Kfir vedo con piacere che continui con delle belle ambientazioni dei tuoi aerei.
anche tu mi sa che ti sei ben ambientato sull'isola
:-)
Pietro
Come al solito grazie a tutti per i commenti positivi.
Giovanni: ci si evolve, per alcuni usi, le matite possono sostituire gli olii nei lavori di invecchiamento, bisogna farci un po' l'abitudine, imparando a gestirle. Non è da molto che le uso. Certo che tra Ak, Mig e altre marche, che ti fanno dei manualetti specifici per l'uso dei loro prodotti, diventa tutto più facile.
Pietro: purtroppo è dallo scorso Settembre che non ci vado. E infatti la produzione è calata, sto portando avanti mooolto stancamente un Ki-84 Hayate in 1/48.
Come ti ho suggerito altre volte dovresti fare qualche divagazione in altri settori.
con le tue capacità potresti impegnarti in un autocostruzione!
ti regalo un idea :AEROTRAIN 02.
il secondo prtotipo dell'aereo su rotaia anni 70, puoi fare anche il motore scoperto come piace te, e metterci di fianco una citroen DS con personaggi vari.
in questa vita penso che non lo farò anche se mi sarebbe piaciuto.
Pietro
Bellissimo!!!!!
Ciao
Che bello!! Le versioni "naso corto" sono le più cattive secondo me!!
Massimo