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MDD F-4 "Phantom" FG.1 – Massimo De Luca

Kit Italeri 1/72




Per qualche oscuro motivo i Phantom di Sua Maestà sono modellisticamente considerati tra i più affascinanti. Neanche io mi spiego il perché di tale considerazione, e anzi, pure io mi ritengo tra i colpiti dalla febbre del british phantom (vabbè e non solo quelli parlando del Phantom). Ricordo quando, negli anni ’80, sfogliando varie riviste (Aerei, Jp4, Aerospazio, AirFan) appena vedevo Phantom con la livrea NATO della RAF mi prudevano subito le mani, agognando di poterne avere uno in vetrina.
All’epoca l’unica possibilità era limitata al solo kit Matchbox. Chi ha avuto a che fare con questa marca capirà quindi in cosa ci si andava a cacciare! Però c’è da dire che in quel kit, come di in Lord Darth Fener, c’era comunque qualcosa di buono, in particolare i carichi (lancia razzi MATRA ed il pod da foto-ricognizione).
Poi è arrivato il kit Fujimi della "Phantom Family" dedicato alle versioni RAF e le cose sono cambiate: uno stampo fantascientifico per l’epoca (e pure costoso!) finissimamente inciso e con bei particolari. Il problema di tale kit è però sempre stata la poca disponibilità sul mercato italico.
In ogni caso, pur con la sua anzianità, il Phantom RAF della Fujimi per me è ancora il migliore in circolazione Infatti il kit Airfix new tool dedicato a tale versione (sia FAA che RAF) lo giudico un kit troppo manieristico nel montaggio e con alcune semplificazioni che per me, attualmente, considerato anche il soggetto, risultano inaccettabili.
Anche attualmente le scatole Fujimi si trovano a prezzi folli su Ebay.... ma per fortuna in nostro soccorso è intervenuta Italeri!




Quando anni fa è uscita la news della scatola Italeri dedicata al Phantom RAF/RN ci siamo subito chiesti, tenuto conto delle differenze con altre versioni cosa ci sarà nella scatola? Sarà forse una scatola con il "trucco", cioè un normale Phantom muso corto con aggiunte di pezzi vari??? Sarà un nuovo stampo???
Con somma gioia ecco che troviamo un Phantom della Fujimi reinscatolato…e devo dire che la cosa non mi ha disturbato affatto!
Se siete padroni del soggetto, o non vi interessa particolarmente, potete tranquillamente passare oltre mentre per i più curiosi che si domanderanno "Ma, alla fine, quali sarebbero le differenze tra un F4 inglese e tutti gli altri?"
Ecco a seguire giusto un piccolo Bignami.

Phantom RAF... questi sconosciuti
Il Phantom fu scelto dalla Fleet Air Army inglese per equipaggiare gli stormi imbarcati della Royal Navy. Ovviamente l’interesse andò alla versione all’epoca di punta dell’UsNavy, cioè la "J".
Se il velivolo scelto era di per sé una garanzia un problema non di poco conto era invece costituito dalle dimensioni delle portaerei inglesi,più piccole rispetto a quelle UsNavy.
Infatti la potenza sviluppata dai motori J79, dei quali era dotato il Phantom, non garantiva la necessaria sicurezza per i decolli con catapulta, o nel caso di "bolter" (cioè riattaccata). Venne quindi scelto come propulsore l’inglese RR Spey che garantiva più spinta istantanea rispetto al GE J79 (anche se poi in volo le versioni USA risultavano più veloci). Questo cambiamento, in particolare visibile dalla forma molto diversa degli ugelli del motore RR Spey rispetto alle versioni motorizzate con J79, costrinse alla riprogettazione, ingrandendola, di parte della fusoliera e delle prese d’aria, ed inoltre vennero aggiunte due ulteriori prese d’aria ausiliarie poste ai lati della fusoliera visibili grazie agli sportellini semiaperti.
Infine per garantire più portanza al decollo venne aggiunto al carrello anteriore un ulteriore martinetto idraulico che ne aumentò l’estensione al decollo con catapulta, rispetto alle versioni USA, di circa 1 metro di altezza in più.
Per il resto gli esemplari FAA (denominati inizialmente F4K) erano del tutto simili ai "J"della USNavy, con cockpit dotato solo di cloche per il pilota e con gli stabilizzatori dotati di slat al bordo d’attacco.




Successivamente anche la RAF acquisì il Phantom denominandolo F-4M (principalmente utilizzato nel ruolo CB e recce). Questa versione mantenne la motorizzazione RR Spey ed era dotata di normale carrello delle versioni USA e degli stabilizzatori senza slat.
Questa precisazione è doverosa perché successivamente, a seguito del pensionamento delle portaerei RN (e della sua componente ad ala fissa), i Phantom RN furono rigirati ai reparti della RAF già dotati di F4Massumendo la denominazione di Phantom Fg.1, mentre i Phantom RAF divennero Fgr.2.
Piccola wikicuriosità: con tutte le modifiche richieste un singolo Phantom inglese, alla fine della fiera, costò al contribuente 3 volte di più rispetto ad un Phantom versione "J"!
Quindi, dal punto di vista documentale una cosa da fare è verificare se il nostro pianto britannico sia un "terrestre" o un "navalizzato". In questo ultimo caso, per un modello corretto (FG.1), dovremo disporre degli stab slattati (che gli esemplari FGR.2 invece non hanno), del carrello anteriore dotato di un ulteriore compasso antitorsione, nonché del portello dello stesso dotato delle tre lucine colorate di atterraggio tipico delle versioni imbarcate.

Il kit Italeri
Aprendo la scatola troviamo non molti pezzi confrontato con i kit Hasegawa "Phantom Family" e ad un primo esame noto rispetto agli Hase:

  • Rappresenta correttamente un esemplare F4K/FG.1;

  • una maggiore cura a livello dettagli del cockpit;

  • una buona finezza delle incisioni;

  • fornisce il carico completo di missili e Gunpod (oltre ai serbatoi);

  • aerofreni e alettoni forniti separati;

  • decals ottime (forse giusto un po’ semplificate a livello di stencils ma, tutto sommato, abbastanza complete). Gli esemplari proposti sono per un ex RN con varie livree: Extra dark sea grey, NATO e overall grey;

  • Poi, lo scoprirò più avanti, l’ho trovato più semplice da montare in quanto non ha le semifusoliere antero/posteriori separate (il trucco per ottenere più versioni dallo stesso stampo).

I seggiolini MB Mk7 sono invece sottodimensionati. Sostituirli però sarà un problema perché qualsiasi altro seggiolino aftermarket risulta enorme rispetto alla vasca. Quindi mi sono tenuto gli originali migliorandoli. Detto ciò il montaggio procede spedito, con giusto qualche scratch nel cockpit per rendere più simile all’originale il pezzo relativo al cruscotto del WSO e aggiungendo qualche cavetto ai carrelli. In poco tempo siamo alla colorazione.




Colorazione
Senza dubbio alcuno ho scelto da subitola colorazione a macchie tipo NATO "green /grey", sicuramente la colorazione che più ha caratterizzato l’epoca della guerra fredda anni ‘70/’80 prima che venisse soppiantata da una più consona colorazione grigia. In funzione di intercettori i Phantom RAF vegliavano 24 ore al giorno, tutti i giorni, pattugliando quello che veniva definito il GiukGap (il passaggio tra Groenlandia, Islanda e Regno Unito) o decollando su allarme (QRA) per intercettare vari i "Bison" e "Bear" sovietici. La configurazione QRA all’epoca era due serbatoi, 4 skyflash, 4 AIM-9 e GUN pod alla centerline. Italeri ci fornisce di tutto ciò!!!
Per rappresentare tali colori (Bsc638 extra dark sea grey e Bsc641 dark green) ho preso i codificatissimi Gunze H330 e H331 (per il grigio del sotto invece, per vari motivi, ho fatto da me).
Tutto ok direte??? Manco per niente invece: il grigio mi sembra troppo saturo e scuro mentre il verde mi pare troppo caldo e olivastro! Per carità è solo una mia impressione ma vado molto a sensazione quando si parla di colori. Per fortuna trovo in rete varie foto del mio esemplare marcato "XV577".
Passando alla tonalità dei colori decido:

  • verde XF13 Tamiya + blu per renderlo più freddo;

  • grigio XF53 Tamiya + l’H331 Gunze per scurirlo leggermente e dare quel tono bluastro;

  • Per i serbatoi invece uso l’H331 puro e lucido (come da foto);

  • grigio ventrale un tra Fs36440 e qualche goccia di XF20 Tamiya (fate ad occhio…deve essere un grigio molto chiaro ma freddo come tono).

Per la stesura dei colori ho seguito vari step: 1) Marbling come preshading;




2) fondo grigio H331 puro seguito da robusto postshading mix XF53/H331 leggermente schiarito;




3) Macchie verdi XF13 puro seguito da postshading XF13+blu leggermente schiarito;




4) Per il grigio ventrale un mix ad occhio di Gunze h315 e Tamiya Xf20, successivamente elaborato con bianco diluitissimo per desaturarlo.




5) Il resto del "vissuto" sono lavaggi e filtri ad olio... nient’altro. Bisogna riuscire trovare il mix giusto per evitare esagerazioni e questo sarà solo una questione dettata dal gusto personale.






Arriviamo alle decal: direi ottime come qualità ma occhio alle istruzioni perché presentano un errore di posizionamento del seriale inferiore "XV577" (e io, lo ammetto, pur sapendolo, sono caduto nell’errore per distrazione) in quanto i numerali devono poter essere letti invertiti l’uno rispetto all’altro.
Per fortuna questi numeri sono di sotto e non si vedono!










Che dire??? Tutto sommato alla fine abbiamo un ottimo kit. Peccato che Italeri non reinboxi anche la versione "B" ex Fujimi. Sarebbe veramente un gradito dono all’umanità!






Faccio la solita foto di confronto tra quello vero ed il modello




Fonte: https://www.flickr.com/photos/sgsfoto747/12180465336/in/photostream/




Più o meno ci somiglia e... FINALMENTE HO IN VETRINA UN PHANTOM DELLA RAF NEI COLORI NATO.




In conclusione spero che questo Phantom della RAF vi piaccia amici!

Conclusioni
Se siete appassionati di velivolo moderni mi sento davvero di consigliare questo kit. Oltre alla colorazione NATO potrete scegliere anche un coloratissimo velivolo imbarcato della Royal Navy oppure un esemplare con la colorazione a toni di grigio. Per il resto si monta bene ed fedele. A proposito, doverosa precisazione non lavoro all’Italeri ma semplicemente mi piace consigliare un buon acquisto.
Detto questo un grazie a tutti i lettori di Kitshow e come sempre agli insostituibili amici del forum Modeling Time per i sempre preziosissimi consigli durante il lavoro.





Commento di enrico [28/12/2022]:

Ciao Max ottimo lavoro come sempre. Complimenti e buon anno.
Saluti cari
enrico


Commento di VALTER [28/12/2022]:

Ottimo Max,ottimo lavoro e risultato.
Dell'F4 PHANTOM POSSEGGO 29 SCATOLE... IN TUTTE LE 3 SCALE... E I FUJIMI F4 RAF ho tutte le versioni che Fujimi ha prodotto.
Ovviamente non potevo non comprare la scatola Italeri.
Prima o poi dovrò anche assemblarne uno.
Mi sembra doveroso 😂👍👍


Commento di Massimo Maria De Luca [30/12/2022]:

Ciao a tutti
In effetti mi mancava l'appuntamento a modello ultimato su kitshow.
Grazie a Giacomo che rende possibile tutto ciò e con l'occasione augurissimi a tutti di buon 2023!
saluti
Massimo


Commento di Sergio [30/12/2022]:

Ottimo lavoro è un piacere ammirarlo, e le differenze con l'originale io non le vedo per me è uguale bravo

Buon Anno a tutti


Commento di Alby Starkiller [31/12/2022]:

Ciao Massimo,
Anke io adoro questo velivolo✌️🤩✌️
Anni fa ho provato a farne uno. Ma con scarsi risultati.
Questo tuo invece, è SUPERLATIVO! bellissimo!
Considerando anke la scala!
Bravo davvero. Complimenti 😉
Un salutone da Alby.


Commento di Ezio Bottasini [31/12/2022]:

Grande Massimo, ennesimo Fantasma magistralmente realizzato.
Buon anno a tutti.

Ezio


Commento di Marco [03/01/2023]:

Eccellente idea quella di inserire una foto dell'esemplare reale per un confronto!
Penso che potrei farlo anch'io.


Commento di EMANUELE IEMMA [04/01/2023]:

Ottimo lavoro... complimenti


Commento di Giovanni Olivero [09/01/2023]:

Bellissimo lavoro Massimo ed è un piacere rivedere un tuo lavoro.


Commento di Massimo "Pitchup" [14/01/2022]:

Ciao a tutti
grazie davvero per i commenti! Ripeto di averla combinata grossa mettendo un codice identificativo al rovescio ma che ci volete fare, l'età avanza!
Quanto alla foto di raffronto modello/vero è una cosa che cerco di fare sempre. Inoltre, grazie a Flickr, ho contattato anche l'autore della foto (credit inserito sotto la foto) il quale mi ha scritto di essere davvero contento della cosa.
saluti a tutti e Buon inizio e proficuo 2023.
Massimo



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