Gli assi dell'aviazione

Giulio Reiner
Giulio Reiner New
Pietro Ballarini


I precedenti...

Mario Visintini
Lydia Litvyak
Richard Bong
Marcel Albert

  Editoriale

Perche' KitShow?

  Quick Articles...

T34 76 Versione ChTZ
T34/76 Versione ChTZ
Paolo Tarantino

  Amarcord...

Cavaliere Templare XIII Sec.
Cavaliere Templare XIII Sec.
Andrea Negri

  Walkaround

FIAT "Mefistofele"
FIAT "Mefistofele"
Valter Vaudagna

  Un figurino passo passo

Enrico V


Enrico V

  Primi Passi ...

Sherman


Realizzare uno Sherman

Bell UH-1D "SAR" - Massimo De Luca

Crosskit Italeri/Revell 1/72




Dopo avere completato il Chinook (che trovate nella galleria personale) ho avuto come la sensazione di avere tralasciato troppe cose durante la sua costruzione. Per questo motivo mi ha preso nuovamente la voglia di costruire qualcosa di non troppo visto ma, pur sempre, ancora un "frullino".
Nell’armadio avevo due scatole relative al Bell Uh1 D (Huey), di marche differenti, Italeri e Revell, ma, la versione che mi attizzava di più, era quella proposta sulla boxart Revell per un esemplare da soccorso Luftwaffe, in mimetica stile "Lizard" e portelli ad alta visibilità arancioni. Avendo a disposizione i due tipi di kit pensavo dunque di poter scegliere a quale dedicarmi. In realtà poi la scelta si è drasticamente ridotta perché, dall’esame dei pezzi delle scatole, è emerso che il kit Revell è più vicino alla scala 1/76 che all’1/72 risultando, pertanto, dimolto sottodimensionato. Anche il kit Italeri (ex ESCI) non è che sia proprio esente da difetti ma, alla fine, è abbastanza fedele, come dimensioni.






Quindi alla fine raffrontando i due kit ho constatato che:
-il kit Revell è sottodimensionato, pieno di rivetti in rilievo stile anni ’70, incastri sovradimensionati ma, alla fine, per certi versi, risulta più dettagliato del kit Italeri anche se lo stampo sembra davvero vecchio (probabilmente credo derivi da un vecchio stampo Monogram pantografato dall’1/48).
-il kit Italeri è dimensionalmente più corretto, in negativo, un po’ meno dettagliato a livello di particolari ma, comunque, una ottima rappresentazione.
Alla fine, quindi, per riprodurre il mio "SAR" tedesco ho deciso di optare per il modello Italeri (per via delle dimensioni più accurate), ma di usare anche alcuni pezzi Revell in quanto quelli Italeri non erano corretti o meno precisi (portelloni laterali, sedili piloti e pale rotore) o non c’erano proprio (vetri bombati) usando poi le decals revell.




Ho iniziato subito il confronto tra foto/modello per capire dove andavo a cacciarmi ed ho visto subito che l’allestimento in configurazione SAR -Search and rescue- è completamente diverso da quanto contenuto in entrambe le scatole.
Quello che infatti troviamo è più una configurazione MEDEVAC (trasporto feriti). La configurazione SAR, invece, prevede internamente la presenza di strumentazione medicale, un verricello interno ed una singola barella. Se vogliamo fare questo dovremo necessariamente autocostruire tutto usando come base il pianale della stiva fornito dal kit.





Ch-47A "Chinook © Massimo De Luca

Costruzione
Primo inghippo che troviamo sul kit Italeri è la diversa configurazione delle prese d’aria poste ai lati del rotore presentate come orizzontali (corrette per altre versioni UsArmy ed Esercito Italiano) che però non vanno bene per il nostro "SAR" tedesco il quale prevede invece alette di aerazione verticali. Che fare??? Se siete bravi potreste segare via tutto e rifarvele (cosa tutt’altro che semplice) altrimenti io ho fatto un gioco di prestigio semplicemente incollando sulle prese d’aria originali il giusto numero di strisce verticali di plasticard finissimo distanziate tra loro. Considerata la scala l’effetto alla fine è efficace per simulare gli sfiati posti verticalmente.




Fatto questo ho eliminato un pannello per mettere in mostra un pezzo di motore fornito dal kit (vabbè è un classico del modellismo questo) arricchito con cavi e tubazioni aggiunte.
Si passa poi al cuore della nostra modifica cioè la stiva e qui ci vorranno buone foto (ne troverete sul web).
In sintesi i lavori saranno:

  1. allestire interamente la paratia posta alle spalle del pilota piena di strumenti medici;
  2. Costruire la barella;
  3. Aggiungere una panchina per il personale;
  4. Autocostruire il verricello;
  5. Autocostruire un tavolo/portabagaglio;
  6. Allestire un portabagagli con sacco materiale legato da cinghie.

Quindi i pezzi auto costruiti saranno da inserire, come in un tetris, in si e no un paio di cm quadrati di spazio, e far si che il tutto entri poi perfettamente tra le due semifusoliere.




Ch-47A "Chinook © Massimo De Luca

Se saremo riusciti nell’intento bisognerà poi passare al dettaglio esterno del parabrezza il quale è dotato esternamente di un rinforzo metallico: per rappresentare tale struttura ho usato una corda di chitarra elettrica piegata ad arte (il "mi" cantino per notizia… io me le ritrovo perché suono ma anche se non suonate consiglio comunque di comprare una "muta" completa "0,09" …avrete "fili metallici" utilissimi anche per riprodurre i tubi corrugati usando le corde spesse MI LA e RE).


Ch-47A "Chinook © Massimo De Luca

Colorazione
Finalmente si arriva a mettere mano ai colori. Lo schema sarà quello Luftwaffe mimetico tre toni che io ho interpretato così:

  1. Grigio scurissimo FS36081: Nato Black XF69 Tamiya;
  2. Verde scuro Fs34079: Tamiya XF13;
  3. Verde oliva: Fs 34102: Gunze H303;
  4. Arancio Tamiya X6 per i portelli.






Il weathering è stato limitato a giusto dei passaggi di leggero postshading sui colori e lavaggi ad olio, insistendo specie nella zona superiore dove normalmente passeggiano gli specialisti durante la manutenzione ed infine facendo una "sbuffata" di nero sulla trave di coda per simulare i fumi di scarico. Per il resto questi mezzi sono tenuti molto bene. Incollati gli ultimi pezzi il lavoro si è concluso!










Conclusioni
Amici e’ stato davvero un lavoro divertente e, devo ammettere, ho un'altra scatola di questo elicottero, che è uno dei miei soggetti preferiti. Alla fine ho evitato un inflazionato soggetto UsArmy del periodo del conflitto vietnamita (che comunque farò prima o poi) trovando questa versione abbastanza poco vista ma, se sfogliate sul web, troverete tantissime altre colorazioni/utilizzatori (non solo militari ma anche civili o di polizia) possibili.

Spero che vi piaccia!

Saluti




Commento di Angelo Battistelli [12/03/2020]:

Ciao Massimo hai realizzato
un piccolo gioiellino impreziosito da numerosi particolari considerando la riduzione del modello in scala 1/72.
Saluti Angelo


Commento di Giovanni Olivero [12/03/2020]:

Splendido Massimo , questo è un gioiellino , lo avevo visto in fase di realizzazione su Modeling Time ed ero rimasto impressionato gia allora dai piccoli pezzi realizzati a mano....un capolavoro.
Però hai omesso nel raccontare il lavoro un tua piccola "gaf" che mi ha fatto sentire umano....bellissimo , complimenti di cuore.
Gianni


Commento di ezio bottasini [13/03/2020]:

Ciao Massimo, come sempre un lavoro di alto modellismo, come ci hai abituato di vedere.
Bello mi piace molto.
Al prossimo.
Ezio


Commento di enrico [13/03/2020]:

Complimenti a te ed alla squadra di pulci ammaestrate che hanno dettagliato, autocostruito ed allestito gli interni...perchè hai delle pulci ammaestrate vero?
Splendido lavoro!
Saluti cari

enrico


Commento di giampaolo bianchi [16/03/2020]:

Lavoro stupendo anche per le dimensioni microscopiche, bellissime le autocostruzioni e grazie x i suggerimenti.
Giampaolo


Commento di Massimo M. De Luca [16/03/2020]:

Ciao a tutti
grazie ragazzi, come diceva Giovanni sono stato anche io una vittima di un classico errore in cui si incorre noi aeroplanari quando si fa un Uh1D: il posizionamento dei piani di coda. Per noi aeroplanari la portanza è tutto quindi pensiamo sempre ad un ala. In realtà i piani di coda dell 'Uh1D hanno il profilo convesso rivolto vero il basso. Per fortuna mi hanno avvertito ed ho potuto correggere la cosa senza fare troppi danni.
Grazie ancora e... un saluto anche dai miei ragnetti!
Massimo "pitchup"


Commento di giuseppe giovenco [17/03/2020]:

beh, ........... mi aspetto che riesca anche a volare!!!!
il restyling è quello che più impegna il modellista sui due versanti: ricerca e trasformazione/creazione - il fatto di aver dovuto costruire e ricostruire tutto quello che è all'interno, viste le dimensioni del modello di sicuro ti ha impegnato notevolmente, ma è anche quello che ti distingue nel panorama modellistico - questo vuol dire che pochi sapranno captare ed apprezzare il tuo frullatore, ma se vuoi consolarti, sei nel sito giusto e quì ce n'è qualcuno in più!!
Giuseppe


Commento di Dino Dall'Asta [17/03/2020]:

Che dire, un lavoro superbo in questa scala soprattutto per i dettagli auto costruiti.
Complimentissimi!
Dino


Commento di Alby Starkiller [17/03/2020]:

... Una realizzazione ECCELLENTE!!!
Un salutone da Alby.


Commento di Valter [18/03/2020]:

💪👌👌


Commento di Massimo De Luca [20/03/2020]:

Ciao a tutti
grazie ragazzi troppo buoni davvero. Un grande abbraccio virtuale a tutti voi in questi momenti terribili per questa nazione.
Massimo "Pitchup"



Puoi inserire un commento su questo articolo

    Nome

    E-mail

Visualizza la mia e-mail nel commento Si No


Avvertimi su eventuali aggiornamentiSi No