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Premessa:
E’ sempre successo in tutte le epoche che oggetti nati dalla fervida immaginazione dei loro creatori siano diventati col tempo parte integrante della nostra cultura, vere e proprie “icone” cariche di simbolismo, riconoscibili alla maggior parte di noi quasi fossero oggetti realmente costruiti.
L’universo di Star Wars, creato da George Lucas, con tutti i suoi personaggi, la lotta tra il bene ed il male, la tecnologia dell’Impero contro la spiritualità della “Forza” e, soprattutto, i vari mezzi che costellano la serie, è diventato nel tempo una vera e propria saga dal sapore epico che, “raccontata” negli anni sfruttando le migliori tecnologie cinematografiche a disposizione dei vari registi, rimarrà sicuramente una pietra miliare, al pari di composizioni poetiche del passato, della nostra cultura.
Ed è dunque proprio la riproduzione di uno di questi mezzi che mi ha spinto a lasciare stare per un po’ i velivoli reali, la documentazione, i Federal Standard per dedicarmi invece al puro sfogo della fantasia, permettendomi così di applicare ove possibile tutte le tecniche modellistiche che più mi piacciono, del mio piccolo bagaglio di conoscenze.
Il modello:
Il soggetto di questa mia ultima “fatica” modellistica è il caccia da superiorità spaziale Incom Corporation T-65, soprannominato “Xwing fighter” per la caratteristica posizione che le ali di questo mezzo assumono in combattimento utilizzato dalle Forze Ribelli.
La possibilità di avere finalmente un kit allo stato dell’arte ce la offre la giapponese (e chi sennò?) Fine Molds che lo ha addirittura in catalogo nelle due scale aeroplanare principali in 48 e 72. Io ho scelto quello in 1/48.
La scatola all’inizio mi ha lasciato un po’ perplesso viste le dimensioni contenute ma quando l’ho aperta, ebbene, si tirano fuori, quasi come dal cappello a cilindro di un mago, un sacco stampate che sembrano non finire più.
Oltre al modello è fornito anche un ottimo piedistallo utilissimo per chi volesse rappresentare il modello in “volo”.
La cosa incredibile è che questo kit si può montare ad incastro il che però non vuol dire assolutamente grossolanità, anzi, i pezzi combaciano perfettamente con un simpatico “clack” senza bisogno di colla (ma io ce l’ho messa comunque più per deformazione che per necessità).
Forse però, a mio modo di vedere, questa soluzione poteva anche essere evitata in quanto non ci troviamo di fronte ad un cosiddetto “easy kit” per bambini quanto, invece, ad un prodotto molto sofisticato composto da numerosi pezzi.
Le pannellature sono in negativo finissimo “alla giapponese”.
Altra finezza della scatola la possibilità di scelta tra decals classiche o stickers adesivi.
Il montaggio:
Per cominciare un piccolo consiglio: seguite bene le istruzioni!
Può sembrare una cosa inutile da ricordare ma sono sicuro che a volte molti modellisti (io in primis), anche bravi, vanno “in automatico” vista la standardizzazione nella scomposizione dei kit.
L’ Xwing però per la sua particolare configurazione si pone, come difficoltà di montaggio e verniciatura, a metà strada tra la costruzione di un jet e quella di un biplano, obbligandoci perciò a seguire alcune modalità riscontrabili nell’assemblaggio e nella colorazione di tali categorie di velivoli.
Si comincia montando le ali e gli iper-motori.
In particolare questi ultimi sono posti bene in vista all’interno delle 4 ali.
Possiamo rendere il tutto un po’ più “complicato” aggiungendo strutture e tubature come più ci detta la fantasia, dopodichè possiamo colorare l’interno delle ventole, con le loro piastre separatrici, ed unire le cappotte e gli scarichi-motore (le cui forme mi ricordano tanto un certo molto terrestre G.E. J-79).
Fatto questo possiamo unire ai lati delle ali la parte posteriore dei 4 cannoni laser.
Cosa importante già da questa fase dovremo decidere in che configurazione vogliamo rappresentare il nostro modello e cioè in volo, sul piedistallo con le ali dispiegate, oppure, coi carrelli estratti e ali chiuse in configurazione “a terra”, perché a seconda della scelta dovremo montare cappotte motori differenti e carrelli. Io personalmente ho optato per la configurazione in “volo”.
Se scegliamo la configurazione “in volo” e proviamo ad unire le due ali, mediante il perno centrale che ne consente la rotazione, vedremo che alcune zone interne rimarranno difficilmente raggiungibili in fase di verniciatura.
Sarà allora necessario completare la verniciatura e l’invecchiamento delle stesse prima di unirle al resto della fusoliera.
Già che c’ero ho dipinto mediante mascherine le insegne rosse di rango sulle ali superiori soluzione molto più realistica delle decals.
Si può passare all’abitacolo che è molto semplificato, ma anche qui possiamo dare sfogo a tutta la nostra inventiva e, perché no, dare un occhiata alle immagini del film (YouTube ed il Web in genere sono una miniera) per farci un’ idea degli interni la cui colorazione è sicuramente in un grigio molto scuro; dietro al sedile ho aggiunto due “tubi” fatti con corde per chitarra (consiglio valido in generale: il MI basso, LA, RE e il SOL, per chitarra acustica, sono ottimi per simulare tubi corrugati….
Le corde fini SI e MI cantino, sono ottime per simulare antenne e/o pitot. Se volete potete andare in un negozio di strumenti musicali e chiedere “una muta per chitarra acustica 0,10”….vi daranno il set di 6 corde per una decina di Euro. E già che ci siete potete anche imparare i primi accordi se già non suonate!).
Una colorazione attenta dell’avionica, drybrush e qualche pulsante colorato fanno il resto, mentre per i quadranti ho usato la decals fornita.
Avendo deciso di rappresentare il caccia in volo dovremo per forza inserire anche il pilota ribelle fornito nella scatola (non proprio bellissimo a dire il vero).
La tuta sarà di colore arancione (tipo quella Hi-viz dei piloti USAF) con casco bianco e visiera in arancione, stivaloni e guanti neri, corpetto bianco e attrezzature di sopravvivenza color argento.
La scatola fornisce le insegne per decorare il casco di volo. Completato il cockpit lo si può inserire all’interno semifusoliera.
Si arriva così alla fase di assemblaggio completo del modello che verrà effettuato inserendo il gruppo ali/motori sulla fusoliera inferiore dopodichè si unirà la fusoliera superiore e si bloccherà il tutto ad incastro e mediante le viti fornite.
Purtroppo qui si scopre qualche magagna perché le giunzioni non sono perfette e le successive stuccature e lisciature risultano quasi impossibili da fare causa l’impossibilità di raggiungere le zone. Cosa fare? Io ho cercato di spalmare lo stucco nel modo più “liscio” possibile o infilando nelle zone interessare listelli di plasticard, dopodichè ho dissimulato il tutto con un pesante invecchiamento.
Finita questa fase possiamo passare alla colorazione (ma non prima di fare, non visti dalla famiglia, come dei ragazzetti, qualche “voletto” con tanto di sibilo vocale motore/armi col modello in mano…urlando: ”Rosso 3, sono pronto!”.. cari colleghi modellisti… ma quant’è bello montato ‘sto Xwing!!!).
Colorazione:
Come ho già detto nella parte relativa al montaggio, le ali del modello devono essere colorate ed invecchiate preventivamente a causa della successiva difficoltà che si riscontrerebbe nel farlo successivamente.
Io per la colorazione, tenendo conto del fatto che l’invecchiamento (fatto di preshading, postshading, gessetti e olii) sarebbe stato pesante ho scelto di usare come colore base del mezzo il bianco e non il grigio Us Navy, FS26440, come consigliato dalle istruzioni, per evitare che il modello poi diventasse troppo scuro.
Quindi dopo aver dato il bianco opaco ho fatto un preshading molto grossolano in nero.
Successivamente col bianco diluito ho smorzato il tutto lasciando trasparire in modo evidente gli effetti d’ombra artificiale.
Adesso prima di darci sotto con gli invecchiamenti dobbiamo fare qualche considerazione.
La genialità di Lucas e dei suoi tecnici nella creazione dei mondi di Star Wars è stata quella di mostrarci tecnologie avanzatissime a cui fanno da contrappunto ambientazioni e costumi quasi medievali.
Per questo principio penso che questo mezzo debba rendere l’idea di trovarci di fronte a qualcosa di modernissimo ma, comunque, vecchio nonchè tenuto in pessime condizioni di manutenzione.
Dobbiamo quindi pensare al nostro Xwing come un mezzo operante in condizioni difficili ove il ricorso da parte dei tecnici alla cannibalizzazione è pratica tutt’altro che infrequente e non si ha il tempo di pensare allo stato della finitura e pulizia esteriore dei mezzi.
Tenuto conto di quanto sopra ho provveduto a mascherare alcuni pannelli e verniciarli di grigio chiaro per differenziarli dagli altri e anche le caratteristiche bande rosse in fusoliera sono spezzate in più punti sempre per dare l’idea di pannelli sostituiti “al volo” senza essere riverniciati.
Per i motori esterni una volta verniciati di bianco opaco sono stati coperti con polveri di gesso di svariate tonalità (nero, marrone, grigio e celeste).
Con questa tecnica ho anche ripassato interstizi e sottosquadri per creare ombre nette (come nello spazio). Una lucidata con la cera Future per il successivo lavaggio ad olio nero nelle pennellature.
Fatto questo una bella passata di opaco per fissare il tutto e possiamo anche urlare “.. Red 3…standing by!!”.
Decals ed insegne:
Il kit offre la scelta tra l’uso di decals classiche e stickers autoadesive entrambi di ottima fattura.
Devo confessare che ho usato solo 3 decals (quelle del casco e quelle per l’unità droide) in tutto preferendo dipingere il resto mediante mascheratura, soluzione molto più realistica.
Per il resto entrambi i fogli forniscono tutto il necessario per il nostro astrocaccia.
Sono fornite le insegne per riprodurre il caccia di Luke Skywalker (Rosso 5) ma variando il numero delle barrette rosse poste sotto le insegne potremo riprodurre qualsiasi pilota ribelle impegnato nella Battaglia di Yavin contro la Morte Nera.
In questo caso ho inteso riprodurre il caccia del pilota Biggs Darklighter (Red 3) amico di infanzia di Skywalker.
Questo personaggio nel film “A new hope”, alias “Star Wars” del 1977, lo si vede in poche scene durante la battaglia di Yavin.
Biggs è infatti l’ultimo pilota ribelle a cadere sotto i colpi del TIE di Darth Fener immolandosi letteralmente per coprire Luke e permettergli di guadagnare secondi preziosi, prima dell’arrivo di Han Solo, nella sua corsa verso il bersaglio da colpire.
In realtà tra le tante scene tagliate del film originale c’erano in pratica tutte quelle relative all’amicizia tra Luke e Biggs sul pianeta Tatooine, nelle quali Biggs manifesta la sua volontà di unirsi alla ribellione esortando Luke a fare lo stesso.
Conclusione:
Fin da piccolo ho avuto il desiderio di poter riprodurre questo mezzo particolare.
L’unico kit disponibile fino all’anno scorso era il vecchio kit della AMT-Ertl e su Ebay e me ne sono sfuggiti non pochi in varie aste.
Alla fine però vista la disponibilità di questo Kit Fine Molds anche sul mercato italiano ho deciso di regalarmelo e poter finalmente dare sfogo a questo desiderio.
Vi confesso che spesso durante il montaggio del modello mi tornavano alla mente ricordi di quando da bambino, “tanto tempo fa, in una città lontana lontana”, sedevo tutto eccitato in una poltrona troppo grande di un cinema aspettando con trepidazione l’inizio del film.
Le luci si sono spente e sulle prime note della colonna sonora è cominciato un sogno…
Massimo Maria De Luca - “Pitchup” [Gallery] 20.10.2008 |