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Diorama in scala 1/35
Questo diorama è chiaramente ispirato al film omonimo, diretto da Gabriele Salvatores e uscito nelle sale cinematografiche nel 1991.
Nel film, i personaggi principali sono otto militari italiani trasportati e poi dimenticati su di un’isoletta dell’Egeo nel Giugno del 1941: Il tenente Montini (interpretato da Claudio Bigagli), il sergente Lorusso (Diego Abatantuono), l’attendente Farina (Giuseppe Cederna), il marconista Colasanti (Ugo Conti), il disertore Noventa (Claudio Bisio), poi gli alpini con i due fratelli Munaron (Memo Dini e Vasco Mirandola) e il mulattiere Strazzabosco (Gigio Alberti).
Oltre ad essere un appassionato dei figurini italiani della seconda guerra mondiale, personalmente ho trovato anche molto bello e suggestivo il film in questione, pertanto ho deciso di riprodurre uno spaccato dello stesso.
Ho cercato di adattare i figurini in resina che ho reperito in commercio ad alcuni momenti del film anche se non ho riprodotto una scena ben precisa.
La scena immaginata è successiva allo sbarco sull'isola di Syrna (Meghisti): Noventa si rinfresca bagnandosi con il fazzoletto inumidito la testa, il marconista Colasanti con in supporto uno dei due fratelli Munaron, cerca di allacciare un contatto con la Marina Italiana segnalando di non aver incontrato resistenza all'arrivo.
Gli alpini Strazzabosco e l'altro dei fratelli Munaron, verificano l'azzoppamento della mula “Silvana”, infortunio avvenuto al momento dello sbarco.
L'attendente Farina, sulle scale, fuma nervosamente una sigaretta, mentre i due graduati del gruppo, il tenente Montini insieme al sergente Lorusso stanno pianificando le prossime mosse e scrutano l'orizzonte in cerca di navi o movimenti nemici...
... l'attendente Farina, sulle scale, fuma nervosamente una sigaretta...
... gli alpini Strazzabosco e l'altro dei fratelli Munaron, verificano l'azzoppamento della mula “Silvana”, infortunio avvenuto al momento dello sbarco...
... il marconista Colasanti con in supporto uno dei due fratelli Munaron, cerca di allacciare un contatto con la Marina Italiana segnalando di non aver incontrato resistenza all'arrivo...
ed infine... Noventa si rinfresca bagnandosi con il fazzoletto inumidito la testa.
Il diorama è stato così composto:
La base è un pezzo di legno compensato dove, in parte, ho sovrapposto del truciolare che mi è servito come pavimentazione, il caseggiato è un pezzo di polistirolo sul quale ho stesso stucco per riprodurre graffi e scortichi.
Gli scalini sono dei gessi della lavagna, i supporti del terrazzo e il parapetto sono fatti con pezzi di plastica di recupero sagomati con acqua calda.
Gli infissi e le porte sono fatte con legno di balsa, mentre la ringhiera del terrazzino è plastica recuperata da un cestino di frutta.
L'albero è stato acquistato ed è proveniente dal modellismo ferroviario con aggiunta di spugna; ho poi sparso un po’ di erba sintetica ai bordi del caseggiato.
L'acqua è stata fatta per colata, con prodotti bicomponenti della Prochima (CRISTAL E-30), dopo aver steso una colorazione a pennello color acquamarina.
I figurini presenti nel diorama sono praticamente tutti da scatola: in generale ho mantenuto le loro posture originali con qualche piccola modifica per adattarli meglio alla scena che volevo rappresentare.
I due graduati, i tre alpini, il mulo e il marconista sono della Model Victoria, il soldato che si rinfresca è della Hornet mentre il soldato che fuma sugli scalini è della Criel Model.
I due graduati sono praticamente da scatola, con l'aggiunta, per il tenente, di un paio di occhiali autocostruiti con del filo di rame e la modifica del braccio destro del sergente, l'attendente sulle scale è stato modificato con il cambio di un braccio (quello della sigaretta fatta con plasticard) e la modifica della posizione dell'altro con l'aggiunta di un fucile.
Al figurino Hornet ho sostituito la testa con un'altra della stessa marca, ho cambiato la posizione del braccio destro sostituendo anche la mano e aggiungendo un pezzo di carta che fa le veci del fazzoletto che serve per detergere il sudore.
Al marconista ho sostituito la testa utilizzandone una della Historica, il braccio e la mano sinistra, aggiungendo poi un elmetto della ditta Italeri da me riprodotto in resina.
All'alpino in piedi vicino al marconista, ho sostituito la testa con un'altra della Model Victoria modificando anche l'espressione e ho aggiunto il cappello riprodotto in resina.
Il mulo è senza sostanziali modifiche, mentre ai due figurini dello stesso blocco ho modificato le teste con altre della Verlinden riprodotte in resina e le braccia e mani sinistre per adattarle alla scena.
Le armi provengono dalla Model Victoria, gli zaini sono riproduzioni in resina di uno solo, relativo al figurino della Hornet, il resto degli accessori sono in parte autocostruiti e in parte provenienti da varie scatole di montaggio mentre elmetti e cappelli sono riproduzioni in resina degli originali.
La colorazione è stata fatta con tecnica mista, smalti, acrilici e olio; gli incarnati sono stati prima trattati con smalti e poi schiariti ad olio.
Gli occhi, i capelli e le sopracciglia sono fatti con acrilici, così come le mostrine sulle divise.
Le divise, le armi e gli accessori sono stati dipinti con smalti, il mulo con acrilici e olio, mentre il terreno, il sottofondo dell'acqua, il caseggiato, gli infissi e l'albero, con acrilici.
Sugli elmetti ho trasferito le decals con i fregi provenienti da un set specifico della Model Victoria.
Il tutto, figurini accessori e ambientazioni è stato sottoposto a dei lavaggi con china color seppia e successivamente lumeggiato con gli stessi colori di base leggermente schiariti.
Spero che il mio lavoro, durato due anni a causa del poco tempo (purtroppo) che posso dedicare al modellismo, sia gradito e spinga chi non avesse mai visto il film a vederlo perché, anche se ambientato in un periodo di guerra (molto dolorosa per il nostro Paese), se ne ricava un messaggio di amicizia, pace e serenità alle quali non dovremmo mai rinunciare...
Luca Spinelli
30.11.2008