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Era da qualche anno che non facevo un dioramino con carro e l’occasione si è presentata quando un mio amico negoziante me ne ha commissionato uno per un suo cliente.
Preso tutto il materiale, mi trovo con un Pz.IV ausf. H late production, della Dragon, uno Smart Kit, e un angolo di casa, Normandy village house, della Miniart, il tutto in scala 1:35.
Essendo io un dioramista incallito, subito mi preoccupo di chiedere al committente come volesse la scena e avute le debite informazioni, comincio subito a mettermi all’opera.
La costruzione del carro scorre abbastanza velocemente, tenuto anche conto della scomposizione e del numero di pezzi, il kit comprende delle fotoincisioni e i cingoli maglia a maglia e solo il treno di rotolamento ha una sessantina di pezzi, e le istruzioni a volte un po’ da... Dragon.
Il kit è stato montato integralmente da scatola ed avendo tanti pezzi, si presta ad eventuali migliorie/aggiunte.
La colorazione va via tranquilla usando i colori Tamiya, che io non amo, ma quelli avevo di pronta reperibilità e quindi...
Esso ne rappresenta uno della 2°Pz. Div. in Normandia nel 1944.
Ho fatto giusto un po’ di sporcature volendo valorizzare il contesto urbano usando smalti, oli, terre da colorificio a pennello e spugnetta, la parte verde di quelle per piatti.
Passo al kit Miniart e essendo per me il primo che mi ritrovo sottomano, rimango piacevolmente colpito: si tratta di un vacuformed ma con plastica più spessa di quelli classici di una volta, quindi più maneggiabile e solido.
Il kit si monta abbastanza bene anche se ha bisogno di stucco e la cosa che mi sento di raccomandare, è di mettere degli rinforzi negli angoli di giunzione in modo da renderli più spessi così che la colla, quella classica da modellismo, abbia più superfice di contatto, io ho usato la platica dello stampo del kit in eccesso messa a sandwich.
La licenza che mi son preso è stata quella di aggiungere il solaio di divisione tra piano terra e primo piano, usando dei listelli in legno, i vetri alle finestre e al lampione, usando della semplice plastica trasparente usata come divisorio di famosi cioccolatini pralinati, e della carta da parati al piano terra ottenuta scaricando dalla rete un campione d’epoca rimaneggiato poi con un programma di foto ritocco.
I mattoni sono stati colorati a gruppi, a volte anche mattone per mattone, con vari colori, rossi, marroni, aranci, nero, e poi lavorati con filtri e pennello asciutto.
La base è del polistirolo da edilizia che ha un ottimo rapporto solidità/peso tagliato in maniera tondeggiante perché, secondo me, così si dà una visione più ampia a chi guarda rispetto a quelli quadrangolari.
Su di esso ho fatto una colata di scagliola, usata anche per coprire i lati e testurizzata con le dita, miscelata con acqua e colla vinilica in modo da dare un minimo di elasticità che serve anche a non farla scheggiare troppo, il marciapiede è fatto con cartoncino da pizze rivestito con un vecchio cartonato della Verlinden, come anche il pavimento del piano terra.
Il pavé e stato inciso con un piccolo punteruolo sulla scagliola quasi asciutta, non sono stato preciso perché poi sarebbe stato ricoperto quasi del tutto dal carro.
La colorazione è avvenuta come per i mattoni della casa, cioè, dipingendo con colori diversi, grigi, blu e nero, il pavé a pezzi e poi lavorato con filtri di vari colori e pennello asciutto da grigi chiari a carnicino, così da dare "calore" al tutto.
Le macerie sono dei pezzi di scagliola a cui in fase di lavorazione è stato aggiunto del colore acrilico all’impasto, in modo da avere già una base colorata a cui dare luce e ombra, distribuite in base a foto d’epoca.
Alla fine anche lavorando da scatola ci si può divertire, il lavoro è piaciuto e spero piaccia anche a voi.
"Che la forza modellistica sia sempre con noi!"