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9-35 della 609^ Squadriglia 9º Stormo 'F.Baracca', Grazzanise 1980
Il Lockheed T-33 nacque come versione da addestramento derivata dal P-80/F-80. Rispetto a quest’ultimo, il T-33 presentava un armamento ridotto da sei a due mitragliatrici, un secondo posto di pilotaggio e i caratteristici serbatoi alle estremità alari.
Grazie alle sue eccellenti qualità di volo e affidabilità, il T-33 divenne uno dei migliori velivoli da addestramento avanzato del dopoguerra. Utilizzato inizialmente dalla USAF, venne adottato anche da numerose aeronautiche di altri Paesi, con oltre 6.000 esemplari costruiti.
Il prototipo compì il primo volo il 22 marzo 1948, in Italia, l’Aeronautica Militare ricevette, a partire dall’ottobre 1952, 60 esemplari biposto T-33A e 15 monoposto RT-33A. Il T-33A fu impiegato nella formazione dei piloti destinati alle linee a reazione fino al 1965, quando venne sostituito dal Fiat G.91T. In seguito, il T-33A e l’RT-33A operarono nelle squadriglie di collegamento, nel traino bersagli e nel controllo delle radioassistenze.
L’ultimo T-33A fu radiato nel 1982, chiudendo una lunga e onorata carriera.
Il Kit della ditta Ceca Sword è composto da 65 pezzi in plastica grigia e relative parti trasparenti che consentono di realizzare con il taglio del musetto la versione fotografica dello RT 33A oggetto del nostro articolo; quello fornito riproduce quello di un T33 con una forma diversa.
Nota dolente del modello è la totale assenza dei perni di fissaggio sulla fusoliera e sulle ali tali da renderne difficile un perfetto allineamento dei pezzi se non si presta attenzione.
A completamento del modello sono state aggiunte una lastra in fotoincisione colorata degli interni dell'abitacolo e parti in resina grigia dei vani carrello, del seggiolino eiettabile e dell'impianto radio.
Corredano il tutto un foglio di decals che consente di realizzare a scelta la versione Americana, Olandese, Francese e Italiana del Lockheed RT 33.
Il primo passo da compiere è il taglio e del musetto in plastica grigia e l'installazione di quello trasparente della versione da ricognizione.
Una volta terminato il lavoro (a me è andata bene altrimenti buttavo tutto) per allineamento ho inserito dei pezzi di plastica bianca tra il musetto e la fusoliera e sempre con molta pazienza, ho provveduto a carteggiare il lati dell'abitacolo per una corretta chiusura delle due semifusoliere.
Procedendo nel lavoro di montaggio e avvalendomi della carta abrasiva ho eliminato i residui di resina grigia alla base dei pezzi presenti sul seggiolino e impianto radio.
Grazie all'ausilio delle foto presenti sul Web ho notato che tutti T 33 e RT 33 una volta parcheggiati a terra avevano gli aerofreni ventrali e alari in posizione abbassata e proprio per questi ultimi ho tagliato e riposizionato gli stessi con l'autocostruzione della struttura interna avvalendomi di sottili strisce di plasticard.
La Colorazione
La colorazione è stata lunga ed impegnativa in particolar modo per la realizzazione delle strisce inferiori a bande gialle e nere tipiche dei velivoli utilizzati come Traino Manica o come "Lepre" per il Bersaglio dei radar di bordo dei piloti degli F104 dell'Aeronautica Militare Italiana.
Meno tediosa è stata la verniciatura con colori acrilici delle superfici superiori in arancione mischiato con alcune parti di giallo.
Per quanto concerne l'applicazione delle Decals pur essendo numerose non ho avuto difficoltà per il loro posizionamento che mi hanno consentito di realizzare un RT 33A appartenuto al 9° Stormo il cui vero ed unico esemplare sopravvissuto, il 9-35, dopo la radiazione dal servizio in A.M. è conservato al Museo Storico di Vigna Di Valle in mostra permanente per la gioia dei visitatori.
La scaletta è autocostruita con lo sprue tirato a caldo e piegata per farla aderire alla paratia della fusoliera, il suo incollaggio con piccole goccie di colla cianoacrilica.
Buon Modellismo
Caro Angelo che dire... lavoro stupendo! Montaggio e verniciatura impeccabili che rendono il giusto merito ad un velivolo che è leggenda.
Saluti cari
Enrico
bellissimo !
Bravo Angelo.