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Vitse-Admiral Popov - Dino Dall'Asta




Andrei Alexandrovich Popov, ammiraglio della flotta imperiale russa negli anni ’70 dell’Ottocento, fu il progettista di questa insolita nave da guerra, una cannoniera corazzata circolare classe Popoffka, che da lui prese il nome.



Immagine d’epoca


Lo scafo, infatti, era circolare, con diametro di 36,60 m e stazza da 3550 t, il che permetteva un minor pescaggio, di 4,5 m, ma soprattutto una corazzatura ed un armamento ben più pesanti rispetto ad altre navi della stessa dimensione.
Infatti, presentava una corazzatura di 70 mm sul ponte, composta da tre strati di lastre d’acciaio dello spessore di 1 pollice, di 400 mm alla cintura ed era armata con due potenti cannoni binati da 305 mm e sei cannoni singoli da 37 mm.
I due cannoni a retrocarica e a canna rigata lunga 20 calibri, erano alloggiati in una barbetta centrale pesantemente corazzata e si elevavano sopra la protezione perimetrale all’atto dello sparo, scagliando proiettili da 290 kg con un tempo di ricarica di 14 minuti cadauno.



Immagine d’epoca



Schema illustrativo


Con un equipaggio di 19 ufficiali e 187 uomini, poteva raggiungere una velocità di navigazione pari a 8 nodi spinta da otto motori a vapore, quest’ultimo prodotto da 12 caldaie cilindriche alimentate a carbone, della potenza di 4500 hp che agivano su sei grandi eliche a quattro pale appaiate ad assi indipendenti.
Tuttavia, la propulsione si rivelò problematica, sia per i difetti di lavorazione che per l’impiego di materiali di scarsa qualità.



Immagine d’epoca


Progettata sempre dall’Ammiraglio Popov, un paio d’anni prima fu costruita la Novgorod, la "sorellina" più piccola dal diametro di 30 m e stazza da 2490 t, qui sotto fotografate insieme nel porto di Sevastopoli.



Immagine d’epoca


Nonostante i notevoli propositi battaglieri, nonché lo scoppio imminente della guerra russo-turca del 1877, le due navi non ebbero mai modo di scontrarsi con quelle nemiche, effettuando soltanto alcune crociere di pattugliamento.
Pertanto, riclassificate come corazzate per la difesa costiera, risultarono delle stabili piattaforme per grandi cannoni e impiegate lungo le coste del Mar Nero a difesa dei propri porti.
Radiate nel 1903, furono successivamente demolite nel 1912.



Il modello scala 1:192
Il modello è interamente in resina di color bianco, lo scafo si presenta ottimamente dettagliato, mentre i vari componenti della soprastruttura hanno avuto bisogno di maggior attenzione e non poche difficoltà ad assemblarli, sia per la cronica poca chiarezza delle "istruzioni", limitate in due scarni foglietti formato A4, sia per le imprecisioni dei pezzi stessi.

Il kit è della statunitense Iron Shipwrights, che ho scoperto nel mio girovagare nel web in cerca, come mia consuetudine, di modelli poco conosciuti e originali.
Ho eseguito la verniciatura usando acrilici di marche e tonalità diverse con il solo uso del pennello, dando "l’effetto legno" al ponte inferiore, alle passerelle, nonché alle scialuppe/lance.




Su due alti pali, non previsti nel kit, ho posizionato rispettivamente la bandiera dell’Impero russo Rossijskaja Imperija (evidentemente ispirata all’Union Jack britannico) e l’insegna della Marina militare, bianca con croce decussata azzurra (l’inverso della bandiera scozzese), che ho ricavato dalla consueta ricerca storica.

Ho aggiunto alcune finiture quali il cordame dei paranchi e degli ormeggi, le catene delle ancore e altri particolari anch’essi non presenti nella scatola di montaggio.










Il modello della nave, dal diametro di 20 cm, è inserito in una lastra in metacrilato effetto acqua della Essebiemme da 28x28 cm, preventivamente forata centralmente e dipinta a pennello dapprima con acrilici di tonalità diverse dal di sotto e rifinita poi in alcune zone della superficie usando del gel denso opaco dell’Abbiati Wargames per simulare sia la leggera increspatura delle onde che il movimento provocato dalle eliche e dalle scie.




A completamento ho dato una spruzzata di liquido effetto acqua della Toffano e inserita in un angolo una lancia a motore, in soprannumero nel kit.
A sua volta la lastra poggia su una base ricavata da un pannello di materiale isolante edile spesso 3 cm, dove ho posizionato sul bordo una targhetta in ottone da 15x3 cm con inciso il nome e applicato a un lato l’immagine dello stemma imperiale dello zar Alessandro II, che autorizzò e promosse la costruzione dei due monitor corazzati classe Popoffka.



Dino Dall'Asta

[Gallery]

03.04.2018

Bibliografia e immagini.





Commento di Francesco Sbarile [06/04/2018]:
Che ci fa un Asso di Picche in mezzo al mare? Scherzi a parte sempre cose inusuali e bellissime... Complimentoni
Francesco
PS avrei bisogno di una tua consulenza "navale" ti posso contattare?

Commento di Riccardo Casati [06/04/2018]:
Ciao Dino ...complimenti un altro dei tuoi gioiellini con una grande ricerca storica molto ben scritta ed interessante ...il modello è realizzato ottimamente e anche la basetta con un bel mare ...complimenti ancora avrai delle belle soddisfazioni anche con questa tua nuova creazione ...ciao un abbraccio e ci vediamo

Riccardo

Commento di giampaolo bianchi [06/04/2018]:
CARO DINO COMEAL SOLITO GRTANDE REALIZZAZIONE DI PEZZI RARI E SCONOSCIUTI CON LA SOLITA MAESTRIA DIDATTICA E MODELLISTICA.
GRAZIE
GIAMPAOLO

Commento di Alby Starkiller [06/04/2018]:
Caro nonno Dino,
Resto come sempre sbalordito da ciò che realizzi e proponi di volta in volta.
Un'accuratezza nei dettagli impressionante,
una ricercatezza nei modelli data da una passione profonda...
Che dire... se non un GRAZIE! grazie per essere un modellista da prendere come esempio! Personalmente penso che quello che fa di te un grandioso artista NON SIA SOLO LA TUA BRAVURA NELLA REALIZZAZIONE,CHE TOROVO Giá BEN CONSOLIDATA, MA SIA SOPRATTUTTO LA TUA UMILTÀ NEL RAPPORTARTI CON CHI TI CIRCONDA.
Un milione di complimenti dal tuo Fan n.1 ;-)
In attesa di vedere la tua prossima opera, ti mando un caloroso abbraccio.
Alby.

Commento di michelangelo galli [07/04/2018]:
di grande pregio e fattura! pezzo unico ed intrigante Bravissimo Dino!

Commento di Valter vaudagna [07/04/2018]:
Eccezionale forse è riduttivo.... molto interessante la spiegazione storica.... GREAT

Commento di Lauro Bonfà [07/04/2018]:
Caro Amico Mio, resto sempre affascinato, meravigliato e stupefatto ,ma dove vai a pescarli questi gioielli. Prima li peschi, poi li cucini e infine ce li presenti su un piatto d'argento. Complimenti stupendo lavoro corredato da un report interessantissimo.

Commento di Gerry [07/04/2018]:
Molto ma molto originale, complimenti, bella scelta del soggetto e bella esecuzione.

Commento di Enrico Calanchini [08/04/2018]:
Sei una fonte inasauribile di rarità realizzate ad arte, e di erudite informazioni storiche preziose e come in questo caso a me sconosciute delle quali anch'io ti ringrazio per la condivisione. Complimenti bravissimo
Ciao Enrico

Commento di ezio bottasini [09/04/2018]:
GRANDE NONNO DINO......stavolta hai superato te stesso, che altro aggiungere a quanto già detto finora...veramente unico, mai vista una cosa così.
Veramente ottima.
alla prossima Ezio

Commento di giovenco giuseppe [09/04/2018]:
.. ma chi ti ferma!!!!... ora ti stai ancorando alla Grande Madre Russia; ce l'hai un po' la fisionomia dei Romanov. Devo dirti che è bello? non so, .... certo sei diventato un'acquanauta, dalle coste dell'Atlantico al bacino del Mar Nero, c'è il Dino per intero! Con quest'ultimo modello, molto raro e anche bello, ci hai stupiti in verità, per passare, non si sa, dai navigli unionisti, agli scafi imperialisti.

....cuntent, Dino?

Commento di Dino Dall'Asta [09/04/2018]:
Che dire....ringrazio tutti per i vostri commenti!
Dino

Commento di Marco Vergani [10/04/2018]:
Quando vedo i tuoi modelli così originali e penso ai miei modelli invece così "tradizionali" mi viene un po' di invidia ..... scherzi a parte BELLISSIMO!!
Un caro saluto.
Marco V.



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