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Lost in Viet Nam (II) - Il Diorama

Diorama in scala 1/35

Italo Feregotto e Roberto Colaianni


Fondamentale per la realizzazione di ogni diorama, sono gli evoluti strumenti tecnologici a nostra disposizione, che ci permettono una realistica visione tridimensionale del progetto; sotto, una foto che illustra quanto detto.
Importantissimo documentarsi sull’aspetto del paesaggio.
Non necessariamente si deve rappresentare ciò che si vede in una sola foto, difficilmente infatti si troverebbe un angolo di natura che si adatta pari pari alla nostra idea di diorama.
Meglio comporre un puzzle di diversi particolari, tutti plausibili.
E’ bene tener conto che bisogna anche essere disposti a dei compromessi, qualche licenza può essere concessa al fine di contenere le dimensioni, o rendere armonico il tutto.




Come già scritto, il Buddha è una referenza Verlinden, e includeva il piccolo basamento a gradini.
La cripta e il resto delle opere in muratura, sono state invece auto-costruite con dei mattoncini ricavati colando del gesso ceramico, in sofisticatissimi stampi di legno, silicone e altri pregiati materiali.
La realizzazione di tali stampi è stata una delle parti più dure di tutto il progetto, qui il rischio di abbandono è stato alto, mangiarsi da solo un chilo di gelato, per procurarsi quanto necessario, non è cosa da poco, e solo modellisti dotati di grande fegato e con uno stomaco d’ acciaio, avrebbero potuto tentare una simile impresa!!!






Il gesso ceramico è ottimo per fare questo tipo di lavori, perché, quando ancora non ben asciutto, si scheggia in maniera molto convincente, rappresentando molto bene le pietre antiche.
Quando poi si indurisce è veramente... come la roccia.
Nella foto sotto, ha già subito un lavaggio preliminare con acrilici diluitissimi, tanto per capire, approssimativamente, l’aspetto che avrebbero avuto.




Il terreno è stato realizzato in DAS, piccole radici naturali e alcuni tronchi vi sono stati annegati prima che seccasse.
Una leggera passata di Vinavil ben diluito ha preceduto la posa del "cappuccino", ovvero un impasto di fondi di caffè, acqua e colla vinilica.
Piccole pietruzze di diversa granulometria vi sono state posate sopra prima che si asciugasse.
Italo si è occupato della colorazione delle opere in muratura e della statua, io, ad aerografo, ho colorato il terreno, usando colori Tamyia dai toni terrosi, seguiti da un lavaggio ad olio marrone scuro e un Dry-brush con smalto Humbrol color mattone.




Inizialmente avevo intenzione di piantare un bonsai, però rendendomi conto che sarebbe stato problematico richiedere agli organizzatori di concorsi, di annaffiarmi regolarmente il diorama, ho deciso di autocorstruirmi l’albero più grande con materiali inerti: pezzi di sprue, rivestiti in stucco bicomponente Milliput.
Le fronde in Zekum sono state spruzzate con un vecchio aerografo con colla vinilica ben diluita e coperte di foglioline Noch di due colori diversi, che sono servite anche per le liane, riprodotte con un prodotto, naturale direi, a giudicare dall’ odore di alga in putrefazione, della Joe Fix Studio, a partire dal tronco, a salire fino alle fronde più alte per ricadere libere verso il basso.



Anche la palma è un’autocostruzione integrale, foglie in carta con anima in filo di acciaio, incollato con la ciano, tronco in listello di balsa a sezione rigorosamente quadrata, evviva il masochismo, rivestito in DAS bianco.
Un po’ di canapa da idraulico per simulare la "peluria" tra le foglie.
Importante osservare foto di palme vere per poter riprodurre una convincente postura delle foglie, senza cadere nelle simmetrie tipiche degli aeroplanari, che vedono tutto perfettamente a squadra e a bolla!! Tutto colorato con acrilici Tamyia e Gunze.







Per gran parte della rimanente vegetazione, mi sono avvalso dei set in carta, tagliati ed incisi al laser della Kamizukuri.




Con i quali ho fatto le foglie dei Bamboo,










L’alberello piccolo:












La palmetta:




E un po’ di ortaggi qua e là, peccato che mi son scordato le zucche per Halloween ormai imminente.










L’acqua, profonda circa 1 cm è stata realizzata con resina Prochima, miscelata a Slate Gray (che poi è un verdastro) e Natural Wood, colata in tre strati a distanza di qualche giorno.
Per andare a colare resina anche tra le piantine, ho usato una siringa di plastica, rivelatasi adeguata allo scopo.
Purtroppo non sono riuscito ancora a capire se esiste un metodo per evitare che la resina venga attratta verso l’alto, per capillarità, tra i fili delle erbette acquatiche.










E finalmente arrivano tre dei quattro figurini, dipinti da Italo con tecniche a me ignote, due bianchi: il capo pattuglia e il radiofonista e un afro-americano: il mitragliere sul muretto.






Forse il nastro dell’ M-60 è un po’ sovradimensionato, ma quelli fotoincisi mi sembrano eccessivamente piatti.






Settembre 2012, finalmente finito, un lavoro durato 14 mesi.

Ringrazio innanzi tutto mia moglie Jana, che, se aveva una remota possibilità di vedersi comprare una casettina col giardino, è definitivamente svanita: ne ho avuto abbastanza di giardinaggio.
Poi Italo Feregotto per i consigli su luci e le ombre, per aver colorato i figurini ( Italo, non ti scordar che ne manca ancora uno me lo fai tu, o devo farmelo portare da babbo Natale?)
Tutti coloro i quali riusciranno a leggersi tutto sto mattone arrivando alla fine senza addormentarsi.
Me stesso, che con la scusa degli stampi per l’arco, mi son regalato un barattolino intero di gelato.
Giaba, il webmaster che mi permette di rendere visibili i miei lavori.










Buon modellismo a tutti


Roberto "Target" Colaianni
e-mail roberto.colaianni@alice.it
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Commento di Dino Dall'Asta [12/10/2013]:
No words!!
Non ci sono parole...solo tantissimi e sinceri complimenti.
Dino

Commento di ezio bottasini [14/10/2013]:
Ciao Roberto, è oltremodo spettacolare, sembra una foto in 3D; per fortuna è un soggetto che non rientra nei miei interessi.....

Grandissimi complimenti a presto, salutoni

Ezio

Commento di Max "Pitchup" [14/10/2013]:
Ciao
Fantastico!!! L'ambientazione è strepitosamente realistica, mi sembra di sentire il caldo umido e gli insetti guardando il diorama... un vero 4D oserei dire vista la sensazione che mi procura!!!
Dire eccezionale è riduttivo.
Max "Pitchup"

Commento di Marco Manzo [14/10/2013]:
Ho aspettato la parte seconda del progetto per commentare questo tuo capolavoro...e devo dire che è tra i più bei diorami che io abbia mai visto!!
Altri commenti non mi vengono perchè mi hai, anzi mi avete, lasciato completamente a bocca aperta.
Complimentoni

Commento di Roberto [17/10/2013]:
Grazie a tutti voi per i complimenti, è stato un lavoro decisamente impegnativo in termini di tempo, e ricevere tanti apprezzamenti è decisamente gratificante.

Commento di Fabrizio [16/01/2014]:
Dopo aver visto questo capolavoro ho capito che posso dedicarmi all'ippica.

Commento di Roberto [19/01/2014]:
Fabrizio,

fino a qualche anno fa, andavo a sciare, poi ho cominciato con lo Snow board.

La distanza media che percorrevo prima di ruzzolare era 100m. La mia tecnica era distante anni luce anche dai mediocri frequentatori delle piste. Però mi sono sempre divertito.

Se avesssi misurato il divario tra me e i più bravi in pista, mi sarei solo scoraggiato.

Invece lo stimolo el la soddisfazione mi arrivavano dal fatto di aver fatto un po' meglio rispetto alla volta prima.

Il messaggio è che l' obbiettivo da raggiungere non è il miglior modello che riesci a trovare in rete,magari fatto da un professionista talentuoaso, ma l' ultimo modello da te fatto.
Se riesci a migliorare rispetto ad essso, sei sulla strada giusta.

Un consiglio che poi ho già dato ad altri è di leggere, oggi si trovano un mondo di informazioni su tecniche e prodotti, non serve inventare niente.

Però a volte troppe informazioni tendono a confondere. Quindi se trovi una tecnica che reputi interessante e applicabile ai tui soggetti, studiatela e applica per prova fino a quando la padroneggi.

Ciao

Roberto.

Commento di giuseppe [06/09/2014]:
Chiuso nella sua bacheca a San Daniele, per ovvi motivi, questo diorama mi aveva colpito, solo oggi mi rendo conto di quanto poco avessi visto quella volta mi era parso eccezzionale, ma il rivederlo mi ha fatto capire cosa può essere la perfezione, un solo aggettivo spettacolare.... , il diorama esprime tutta la drammaticità di quel conflitto in tutte le sue caratteristiche, clima,ambiente, il sentimento dei compagni veramente emozionante, ti auguro di fare ancora meglio, perchè dopo un diorama così secondo me è veramente difficile.

Commento di Roberto [06/09/2014]:
Ciao Giuseppe,
tutti quei complimenti mi lusingano.
Mi fa piacere che ti sia piacuto, comunque qualche cosa a San Daniele mancava: i figurini; Italo non era ancora riusciti a colorarmeli, per cui l'avevo portato senza, sono cose che non si dovrebbero fare, ma gli amici del GMSD avevano organizzato un contest sulla guerra del Viet Nam, e non ho potuto farne a meno.

Roberto

Commento di Alessandro [05/12/2014]:
ciao, bel lavoro! solo una domanda, dove avete trovato le foglie fotoincise della Kaimizukuri?? conoscete qualche negozio on-line che vende in Italia? le sto cercando da parecchio ma non le trovo da nessuna parte.
grazie mille e ancora complimenti!!!

Commento di Roberto [21/12/2014]:
Un amico che fa il pilota di linea va in Giappone ogni tanto, è lui il mio Pusher di fiducia.

Prova qua: http://www.hlj.com è un negozio in Giappone, Hobby Link Japan, forse potresti trovarle sotto il marchio WAKO.

Ciao Roberto

Commento di Giancarlo [24/02/2016]:
Salve vorrei cortesemente sapere dove ha trovato tutti i pezzi per la costruzione della turbina e della scatola del rotore. Chiedo ancora dove è possibile trovare i documenti dettagliati per cui la costruzione del motore, castello e impianti. Grazie e saluti.



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