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Sono arrivato al terzo e quarto "Spillone"... chi lo avrebbe mai detto!!
Devo precisare che tutti e due i modelli sono della Eduard, acquistati insieme all’amico Ezio, ma lo stampo è il solito e bellissimo Hasegawa... come però tutti i kit Eduard, di un certo prestigio, all’interno abbiamo di tutto di più!!
F-104G
Nella scatola, con un coperchio molto accattivante, sono inclusi:
Dopo due F-104 questo è stato costruito quasi ad occhi chiusi... scherzo naturalmente ma sicuramente non ho fatto alcuni piccoli errori/imperfezioni fatti nei precedenti, dato ormai la mia "grande esperienza" con il 104 Hasegawa !! (non è per niente vero!).
Per il 104G ho preso spunto da quello dell’amico Ezio, apparso su questo sito; per non farlo proprio uguale ho deciso, però, di cambiare un pochino schema di camouflage e reparto operativo.
Pertanto, gli unici aftermarket acquistati sono stati i fogli decal della Tauro per riprodurre un velivolo italiano dell’A.M.I. e precisamente il Tauro Model 48-570 (insegne di nazionalità e di reparto), e 48-511 (numeri di codici di reparto), ah, dimenticavo il tubo di Pitot in ottone della Master art. 40044, troppo bello!
Tutti gli stencil sono stati invece reperiti dal foglio decal presente nel kit marca Cartograph, che solo bellissimi!!
Montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, usando le fotoincisioni inserite nella scatola riguardanti il cruscotto e le console laterali, migliorano di molto il realismo... brava Eduard!
I colori usati per la zona abitacolo sono stati i seguenti:
Il montaggio non ha richiesto particolari accorgimenti e una quantità minima di stucco; sono state aggiunte le strutture interne ai trasparenti principali ottenute con rod evergreen 220 con diametro di 0,88 mm, con l’aggiunta degli specchietti retrovisori e due maniglioni di recupero.
Per quanto riguarda il bellissimo seggiolino in resina tipo C2, la struttura è stata colorata in grigio chiaro, in verde oliva l’imbottitura del sedile, in rosso il poggia testa ed infine incollate tutte le varie cinture della lastrina inserita nel kit.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore sono stati dipinti in alluminio opaco usando lo smalto humbrol n. 56.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare aspetto al velivolo un aspetto vissuto.
Lo scarico dello J79 dopo averlo verniciato di nero opaco, l’ho "drybrushato" prima con l’H53, poi con passate leggere sempre a dry brush con l’H52 ed infine con l’H55, seguendo le indicazioni dei kit fatti precedentemente dall’amico Ezio.
Colorazione, camouflage e marking
Il modello rappresenta il velivolo con il numero individuale 51-08, in forza al 21º Gruppo della 51º Aerobrigata, contraddistinto dalla particolare verniciatura chiamata "antiradiazione" usata nei primi anni ’60.
Pertanto ho usato:
Come sapete, ormai, non posseggo un aerografo e pertanto per distinguere le parti in N.M. quelle soprattutto nella zona motore "cotte" dal calore ho agito nel seguente modo:
* prima di tutto ho usato un silver diverso da quello usato per l’intera fusoliera, poi ho definito i pannelli da "scurire" delimitandoli con del nastro adesivo di carta e poi evidenziandoli con la polvere di grafite. Infine tutti i rivetti sono stati ulteriormente "evidenziati", uno per uno, con il panel line accent black della Tamiya. Un altro piccolo pannello è stato colorato in grigio chiarissimo.
Dopo una mano di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco per le superfici superiori e del trasparente semilucido per le superfici inferiori.
Le decal derivano, come sopra citato, da diversi fogli Tauro Model come il 48-570 (insegne di nazionalità e di reparto), e il 48-511 (numeri di codici e reparto).
Una precisazione doverosa: le decal dei numeri di reparto sono state posizionate non come da istruzioni del foglio Tauro ma bensì tenendo conto della foto raffigurante proprio il velivolo reale dove si può notare che, i numeri stessi, sono posizionati leggermente avanzati rispetto al muso del velivolo, mentre nelle istruzioni Tauro sono invece più "arretrati".
Ho anche chiuso la "bocca" del cannone con un pezzo in resina della forma abbastanza corretta ma un pochino sovradimensionato in quanto, sempre dalla stessa fotografia, si vede chiaramente che la stessa è chiusa.
Spero dii avere fatto la cosa giusta!!
Figurini
Per quanto riguarda i figurini in resina usati in questo diorama sono:
I figurini sono stati dipinti tenendo conto delle uniformi dei piloti dell’AMI e schiarito ed ombreggiato con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dargli profondità.
Ho anche dipinto il triangolino tricolore sulla manica di sinistra.
Ambientazione dei modelli
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 30 x 40 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno di altezza 1 cm. di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei rettangoli di cartone, per imitare la pavimentazione in cemento.
E’ stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 " pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima e infine evidenziate le linee di unione tra un rettangolo e l’altro con del nero opaco diluitissimo.
La segnaletica orizzontale bianca e gialla che delimita la pista è stata eseguita a spruzzo previa mascheratura della zona interessata.
Ho voluto creare una piccola zona "a verde" con sassi e ciuffi d’erba sintetica, per dare un po’ di colore alla basetta stessa.
E’ stato opacizzato usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta e infine incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
Ho voluto inserire un’asta porta bandiera sulla cui cima sventola, orgogliosamente, il Tricolore!!
Il basamento è fatto con 4/5 quadratini, incollati insieme, di plastica foglio Evergreen di 2 mm; il pezzo è stato carteggiato per arrotondare i quattro spigoli, verniciato in grigio cemento e opportunamente "sporcato".
L’asta è sempre un tondino di Evergreen, a cui sono stati incollati due piccolissimi tondini rotondi che fanno da carrucole; a queste è stato incollato il "cavo" porta bandiera fatto con filo da cucire, "irrigidito" con la colla ciano.
La bandiera, incollata a sua volta sul cavo, è fatta di carta colorata con i pennarelli.
Marking dell’F-104G
Profilo dell’F-104G M.M. 6558/3-02 del 21º Gruppo, 51º Aerobrigata.
Il 21º Gruppo fu il secondo reparto italiano ad essere dotato del nuovo caccia e, per l’occasione venne rischierato fino all’aprile 1964 sull’aeroporto di Grosseto, prima di essere traferito in modo definitivo sulla base di Cameri (NO), dove si staccò dalla 51º Aerobrigata per operare come 21º Gruppo Autonomo CI.
Infine, il 1º aprile 1967 venne posto sotto il controllo del neocostituito 53º Stormo Caccia Intercettori.
Il camouflage adottato detto "antiradiazione" prevedeva parte della fusoliera superiore e le ali verniciate in bianco, per meglio disperdere una eventuale onda di luce e calore provocata dallo scoppio di un ordigno nucleare.
Lo schema venne poi modificato, come nel caso del modello rappresentato (vedi profilo sopra riportato) mantenendo la fusoliera in metallo naturale e verniciando di bianco solamente la parte superiore delle ali.
Nel corso degli anni gli Starfighter italiani sono stati riverniciati con uno schema mimetico a larghe bande in grigio mare e verde scuro con la parte inferiore della fusoliera grigio-argento, e solamente a partire da metà degli anni ’90 hanno adottato una colorazione grigio chiaro integrale.
F-104S
Anche questo kit è della Eduard, pertanto non mi dilungo sul montaggio del modello in quanto vale quello scritto per il G; descriverò invece meglio la colorazione eseguita.
Il modello rappresenta il velivolo con il numero individuale 50-03, in forza al 50º Stormo CB - 155º Gruppo "Pantere Nere"- con mimetizzazione NATO, verniciato in grigio mare scuro con bande trasversali in verde scuro sulle superfici superiori ed in grigio-argento su quelle inferiori.
Pertanto ho usato:
Prima della colorazione ho spruzzato su tutto il modello una mano di primer grigio fine Tamiya; per quanto riguarda la verniciatura delle superfici superiori ho prima steso il grigio mare, poi con opportuna mascheratura usando del nastro apposito, ho creato le bande trasversali per il verde scuro.
Per quanto riguarda il bellissimo seggiolino in resina, in questo caso il M.B. CQ.7, la struttura è stata colorata in grigio chiaro, in verde oliva l’imbottitura del sedile e dello schienale, infine incollate tutte le varie cinture della lastrina inserita nel kit.
Dopo una mano di cera, la posa delle decal e la mano finale di cera, prima di dare il trasparente opaco per le superfici superiori e del trasparente semilucido per quelle inferiori ho invecchiato l’intero modello, accentuando tutte le pannellature con il prodotto panel line accent black della Tamiya.
Per quanto riguarda le decal delle insegne di reparto mi sono stati gentilmente offerti dall’amico Ezio, i numeri dei codici individuali ed alcuni stencil "tipicamente italiani" provengono dal bellissimo foglio decal della Sky 48-031, mentre gli altri stencil provengono dal solito foglio inserito nel kit stesso, marca Cartograph, a mio parere bellissime.
Una particolarità del modello S sono le due pinne ventrali laterali, oltre a quella centrale, inserite nel kit Eduard... meno male che Eduard ci ha pensato!
L’altra, più ostica, sono le pannellature della presa d’aria differenti per forma da quelle trapezoidali del modello G. Queste sono infatti rettangolari e nel kit sono presenti solo le prese d’aria per il modello G... non si può avere tutto dalla vita!
Volevo provare a modificarle carteggiando quelle errate e incidendo i due pezzi delle prese con le pannellature rettangolari corrette ed in effetti ci ho provato... a Voi l’ardua sentenza!!
Marking dell’F-104S
Profilo dell’F-104S M.M. 6875/50-03 del 50ºStormo CB – 155º Gruppo "Pantere Nere" nonché una rara immagine dello stesso velivolo sulla base di Piacenza San Damiano.
Il 50º Stormo tuttavia ebbe vita breve con lo Starfighter, poiché nel 1973 venne sciolto con la chiusura della base e il suo trasferimento al 51º Stormo di Istrana (TV).
Il camouflage adottato detto "NATO" prevedeva le superfici superiori della fusoliera e delle ali verniciate in grigio mare scuro con bande trasversali in verde scuro, mentre in grigio-argento quelle inferiori.
Solamente a partire da metà degli anni ’90 è stata adottata una colorazione grigio chiaro integrale "bassa visibilità".
Particolare della coda dell’F-104S 50-03
la realtà
il modello
Conclusioni
E sono arrivato al terzo e quarto "Spillone"...
Certo che con gli F-104 italiani c’è da sbizzarrirsi... camouflage "NATO" con i numeri neri, con i numeri bianchi e le insegne alta visibilità, con i numeri e le insegne "low visibility", per non parlare poi del camouflage grigio chiaro sempre a bassa visibilità, nonché i reparti operativi che per quasi quarant’anni hanno volato sullo "Spillone".
Un grazie di cuore all’amico Ezio che mi ha fatto conoscere e amare lo "Spillone"!
P.S. Come mi ha fatto notare Massimo "Pitchup" avevo sbagliato nel montare le alette dei serbatoi alari nei primi due F-104, sbagliando anche su questi due modelli.
Mi sono "armato" di santa pazienza e ho deciso, nonostante anche questi due ultimi modelli fossero già completati, di riparare all’errore... un po’ "grossolano" in verità!!
Ho anche colorato le luci di navigazione sulla fusoliera e sui serbatoi alari come mi aveva fatto notare Vito... grazie per le Vs. osservazioni utili per migliorare i modelli futuri...
Buon modellismo a tutti !!
I due prossimi "Spilloni", il quinto e sesto (gli ultimi della serie, promesso) riguarderanno un F-104S ASA-M del 5º Stormo, 23º Gruppo in camo "low visibility" mentre il sesto sarà un altro TF-104G, questa volta in camo "Nato" con insegne ad alta visibilità del 4º Stormo.