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"R.I.P. Rust In Peace" - Alessandro Tulli




Per questo diorama mi sono ispirato guardando le foto delle innumerevoli basi militari abbandonate in giro per il mondo stracolme di mezzi ormai decrepiti e lasciati al loro destino.
Si tratta per la maggior parte di residuati post-bellici e di sbiaditi ricordi dell'era più calda della "cold war": l'America e la Russia ne sono piene.
Non solo mezzi terrestri ma anche velivoli navi e sommergibili e ho visto diorami che fanno accapponare la pelle per la bellezza.
Quindi data la mia passione nel provare a riprodurre ambientazioni e modelli in stile tipicamente americano "junkyard" la tentazione di sacrificare i tre ormai obsoleti kit Italeri è stata troppo forte ed ho interpretato cosi a modo mio uno scorcio nascosto di un vecchio deposito militare in disuso.
Dopo aver studiato le foto dei mezzi reali abbandonati nelle foreste e/o praterie e i tanti "barn find" presenti in rete ho deciso di creare l'ingresso di quello che per me è un rifugio nucleare abbandonato... una mia licenza poetica!!



La base è una cornice sulla quale ho incollato del materiale isolante da 2 cm, cosparso poi di stucco da cantiere a ricreare il terreno.
Il bunker è sempre in materiale isolante sul quale ho riprodotto la trama delle assi di legno usate per la gettata;sempre con lo stucco sulla sommità ho creato le rocce.
La porta in acciaio è di forex, ho aggiunto un paio di tubi e qualche avanzo di fotoincisione per ricreare il supporto delle luci esterne e un "passa-badge" o quello che ne resta.
Gli alberi sono creati con della asparagina pazientemente incollata in spiedini di legno (non usati purtroppo) ricoperti di das e testurizzati.
Dopo un po di training autogeno ho proceduto a ricreare l'erba alta con della canapa da idraulico:ciuffo dopo ciuffo e vinavil ho ricoperto le zone interessate. Un lavoro tedioso ma indispensabile.



A quel punto ho proceduto a colorare il tutto:colori molto diluiti per le rocce (sabbia, marrone e nero), vari grigi e verde per il cemento vari verdi random per l'erba e trasparente lucido per gli alberi previa colorazione del tronco.
Le rocce e il cemento hanno poi ricevuto un lavaggio di nero china abbastanza diluito.
Ritengo importante avere di fronte sempre le foto reali dell'ambientazione da riprodurre che, anche se difficile, fa da guida ad evitare distorsioni o contrasti troppo evidenti.



Soddisfatto dell'ambientazione mi sono dedicato ai mezzi iniziando dal CCKW Fuel Tanker.
In genere uso la lacca e il sale per riprodurre relitti ma questa volta ho deciso di provare a mano libera.
Ho testurizzato alcune parti con dello stucco Tamiya "puntinato" con un pennello a setole dure a simulare "le bolle" da ossidazione e poi sono partito da un red hull via via a schiarire in alcuni punti fino all'arancione.
Questa la base, poi con il ruggine diffusa Trueearth ho fatto quasi un filtro per uniformare i colori e poi ho usato le ruggini AK per variare il grado di usura.
Una leggera passata di pigmenti ruggine MIG ha completato il tutto.
Non avendo le stencil ho ritagliato le stelle in decals e le ho usate come dime.



Per le jeeps ho invece usato la tecnica della lacca e sale unita all'applicazione di lembi di Bare Metal Foil e ricreare cosi l'effetto della vernice scrostata che alzandosi lascia intravedere "lo stacco".
I colori usati sono praticamente gli stessi ma dosati in maniera diversa a seconda del modello e grado di abbandono, cosi come la polvere che uso in questo caso l'european dust della MIG.
Le ruote sgonfie della jeep davanti l'ingresso del rifugio essendo in plastica le ho realizzate tagliando un lembo dello pneumatico e aggiungendo dello stucco bicomponente per fare la ruota sgonfia.
Completano l'ambientazione vari pezzi raccapezzati qua e là, arruginiti, impolverati e sparsi intorno ai mezzi.



A prescindere se piace o meno per me è stato un bell'esercizio di pazienza, manualità e fantasia.



Ringrazio gli amici del sempre più agguerrito Gruppo Modellisti Reatini per i preziosi consigli e lo scambio di idee.




Alessandro Tulli

[Gallery]

18.12.2016



Commento di Giampaolo Bianchi [24/12/2016]:
CARO ALESSANDRO SEI PROPRIO IL MAESTRO "..DELL'INVECCHIAMENTO..". BRAVISSIMO. ANCHE IL TERRENO TRASMETTE LA SENSAZIONE DI ABBANDONO.
COMPLIMENTI E TANTI AUGURI.
GIAMPAOLO

Commento di Lauro Bonfà [26/12/2016]:
Complimenti Caro Alessandro, un lavoro veramente bello e originale, oltretutto molto interessante le tecniche che hai usato e che ci illustri dettagliatamente nel tuo Report interessantissimo e ricco di spunti da cui imparare molto.

Commento di ezio bottasini [27/12/2016]:
Ciao Alessandro grandissimo lavoro molto molto realistico. Grande risultato. Prova a fare delle foto con uno sfondo adeguato. Difficilmente si riconosce iracheno da un originale. Mi piace. Ezio

Commento di Luca Navoni [27/12/2016]:
Ciao Alessandro,

davvero molto particolare e interessante le tecniche che hai utilizzato.... ....crea davvero una situazione di silenzio e abbandono....

....davvero bello, complimenti.....!!!!

un saluto, Luca

Commento di Francesco Sasso [27/12/2016]:
Ciao Alessandro, mi unisco ai complimenti degli altri amici.. bello tutto e davvero originale e ben studiata la scenetta.
Ottimo lavoro!
Francesco

Commento di Enrico Calanchini [27/12/2016]:
un cumulo di ferraglia arruginita che si stenta credere sia una realizzazione modellistica.
Bravissimo davvero.

Ciao Enrico

Commento di giovenco giuseppe [28/12/2016]:
decisamente hai la ruggine nelle vene!!!! è una faccia del modellismo interessante e tu ce la stai portando alla luce - è bello vedere un modello nuovo fiammante con livree multicolori da sfoggiare, è bello vedere un modello infangato ed immerso in pieno conflitto, ma un modello smembrato ed arrugginito, nonché abbandonato, riporta i colori dell'autunno e dona un senso di tranquillità - grazie, Alessandro

Commento di Alessandro Tulli [28/12/2016]:
Vi ringrazio sinceramente a tutti e i vostri positivi commenti mi danno una grandissima soddisfazione. Colgo l'occasione per augurarVi un fantastico, felice e sereno 2017.


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