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Ci perdonerete certamente quest'altra incursione fra le 'piccole scale', ma l'occasione è troppo ghiotta!
 
Dopo anni, nel settore die mezzi italiani c'è fermento e tra le penultime uscite più interessanti c'è la più famosa blindo italiana del secondo conflitto mondiale.
Si deve alla ormai ben conosciuta Doc Models, che da tanti anni si è quasi interamente votata ai nostri mezzi del periodo.
 
É un kit di seconda generazione, composto da due stampate, la sovrastruttura e la parte superiore della torretta e le ruote in gomma.
 Di esse, osservandole con una lente si può apprezzare la rimarchevole scultura del battistrada.
 Il foglio decals è più che sufficiente ma si può al limite integrare con altri fogli pur se in questa scala la scelta è un pò limitata, stante la difficile reperibilità delle decals AWD.
 
I meno esperti saranno aiutati dalle chiare istruzioni e dalle illustrazioni sul retro, comprensive delle sigle dei colori consigliati.
 


   Prima d'iniziare studiando la più che ricca documentazione al riguardo e comparando le stampate, saremo colpiti dalla bullonatura e dai dettagli che sono molto curati, con un realismo ottimo considerata la scala.
 
Si può scrivere tranquillamente che siamo di fronte ad un ottimo lavoro di ricerca e dettaglio, uno dei migliori prodotti del catalogo.
 Tuttavia, cercare spunti per migliorare le nostre realizzazioni, anche in presenza di kit ottimi come questo, senz'altro ci porterà più avanti.
 
Tenendo alle dimensioni, è meglio prevedere già di sostituire l'antenna ed i limitatori d'ingombro.
 
Per il telaio, useremo carta vetrata e cutter solo per levare qualche piccola bava e pulire le molle degli ammortizzatori dei pezzi n. 8, dagli assali n. 36 con pazienza toglieremo con cura i lievi segni di stampo, anche se poi si vedrà ben poco.
 
L'assemblaggio è veloce essendo sufficienti solo qualche minima stuccatura, a parte qualche piccolo problema con le maniglie n. 16 D, per le quali è meglio ridurre i fori per un migliore fissaggio.
 Si può anche diminuire ulteriormente lo spessore dei parafanghi sempre scartavetrando, la marmitta andrà lavorata con una fresa e forandola all'uscita come del resto le canne dell'armamento.
 
La torretta ha bisogno di un pò più di cura, per prima cosa muniamo il pezzo n. 24 del grosso dado del freno del cannone usando un dado preso dalla nostra banca dei pezzi, poi assottiglieremo il contrappeso posteriore, con l'aiuto di una limetta quadra, togliendo plastica sino a che la torretta giri bene sulla sovrastruttura.
 


L'antenna è stata sostituita, tagliando il pezzo ed inserendo dello sprue filato - ma va bene anche del filo di rame teso, ma tenendo le parti finali.
 Ora che il modello è quasi finito, leviamo con molta cura i pezzi n. 18 - il gancio di traino ed i due ganci a corna di bue n. 27 andranno lavorati eliminando i segni dello stampo, qui ci vuole un pò di stucco per rendere più omogenea la loro unione alle piastre.
 
Per i due limitatori d'ingombro è meglio incollare i pezzi, levare poi le due aste sostituendole con due pezzetti di sprue filato di dimensioni adeguate, le due palline sono due gocce di colla per plastica.
 
É preferibile montare le ruote solo dopo la verniciatura, la si prepara meglio passando un pò su tutte le piastre una fresetta montata su trapanino, a bassa velocità per rendere leggermente ruvida la plastica, ne risulterà un buon 'effetto metallò per le corazze.
 
 
 
Unica preparazione pre-verniciatura può essere un lavaggio con un pò d'acquaragia, che oltre a pulire le superfici da ogni qualsiasi residuo di lavori, ne migliorerà la resa finale.
 Abbiamo usato il pennello, e ciò significa che si dovrà usare un colore molto diluito, in questo caso Humbrol Matt 81 al 20 %, il resto è acquaragia.
 
Data la scala, è meglio applicare più mani, con calma e dopo aver lasciato asciugare molto bene la precedente.
 
Per le ruote, può essere che ci sia da togliere un pò di materiale in più dall'interno mentre una leggera passata di carta vetrata migliorerà le loro superfici.
 Per l'invecchiamento, per non correre il rischio d'esagerare abbiamo optato per un lavaggio di colori ad olio - Nero per le griglie del motore ed il 'Bitume di Giudea' per lo scafo, diluiti col petrolio.
 
La marmitta invece è stata trattata con acquerelli nero e marrone nonché Terra di Siena bruciata.
 
Si torna agli acquerelli, con una miscela di bianco, marrone ed ocra ed una punta di rosa, che applicata a pennello secco permette d'evidenziare la sagoma spigolosa della AB.
 Per comodità di trasporto abbiamo adattato una vetrinetta da collezione della Dragon e per renderla diversa abbiamo steso un nuovo terreno su quello già presente, usando del Das.
 
Prima però, direttamente sul terreno stampato va steso del Bostik mescolato a pietrisco e sabbia, perché il Das faccia più presa.
 
Stenderemo poi una miscela di colla vinilica, sabbia fine, giallo ocra e marrone ad acquerello, dopo due giorni si può lumeggiare a pennello secco il terreno con una miscela - sempre ad acquerello - più chiara.
 
Un ultimo lavaggio, leggero, col petrolio ed una punta di color seppia ad olio e l'inserimento di un vecchio cartello stradale, e tutto è pronto.
 Il soggetto tra l'altro è tra quelli italiani più interessanti anche per gli appassionati stranieri e non resta che augurare alla Doc Models il successo che giustamente merita.

Bibliografia:
