Il figurino, una ben nota produzione della Pegaso egregiamente scolpito da Luca Marchetti, è stato uno dei primi pezzi che ho acquistato, quando non sapevo ancora che prima di dipingere è buona norma assicurare il pezzo con un robusto perno.

Infatti, il figurino, rappresentato mentre corre e che quindi poggia su una sola gamba, a causa del peso mi si ruppe regolarmente al livello della caviglia.

Dopo averlo accantonato per un po’ di anni, qualche tempo fa l’ho ripreso, sverniciato con l’ausilio della soda caustica, stavolta imperniato, e per nascondere la riparazione che ha inevitabilmente rovinato la cotta di maglia, ho modellato con lo stucco degli stivali in sostituzione alle calzature in dotazione al soldatino. Altra piccola modifica che ho apportato è stata quella di aggiungere, legata al cinturone, una svolazzante crocetta.
Ho dipinto il pezzo interamente ad acrilico, riproducendo sullo scudo le armi della famiglia Hohestaufen (D’oro ai tre leoni neri).

Ho pensato il soldato impegnato in una delle battaglie che l’esercito del Barbarossa combatté durante la marcia per la Terra Santa (per esempio la Battaglia di Konya sull’altopiano centrale dell’Anatolia, combattuta nel maggio 1190), pertanto ho costruito l’ambientazione rappresentando una selciato sul quale ho collocato dei detriti e una sezione di un infisso di un ricco palazzo.