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Eurofighter 2000 Typhoon - Antonio Caramia



L’Eurofighter 2000 Typhoon è il caccia per superiorità aerea moderno al livello dei sui pari grado delle forze aeree sia sovietiche che statunitensi.
Il 4° stormo è stato il primo a ricevere la nuova cavalcatura dopo la messa a riposo del cacciatore di stelle.
Il 19 aprile 2005, iI col. pilota Vittorio lannotta, comandante del 4° Stormo "Amedeo d'Aosta", riaffermando una tradizione cara al Reparto del "Cavallino rampante" che vuole che ogni nuovo aeroplano venga ritirato presso la ditta produttrice dal comandante di Stormo.
Il 29 settembre 2009, per festeggiare il raggiungimento delle 10.000 ore di volo effettuate dagli Eurofighter dell’Aeronautica Militare in servizio da ormai 5 anni, si è svolta la cerimonia di presentazione della prima livrea special color per un EFA nuovo di fabbrica, non molto appariscente, solo la coda è stata decorata con un adesivo che ripropone i colori della bandiera italiana e il logo dello stormo (il famoso cavallino rampante).
Appassionato di aerei con i colori particolari (stufo di aerei completamente grigi), ho cominciato a cercare documentazione su questa particolare livrea “internet docet”e con l’ausilio di un socio del club (CMT), che ringrazio, che mi ha fornito alcune foto della coda decorata in alta definizione.
Ero deciso di costruire il modello in scala 1/72, ma facendo un giro dai miei puscher di modelli, ho trovato tra gli scaffali la bellissima scatola fresca di stampa della Revell in 1/144 (EFA 2000 monoposto tedesco o inglese).
Aprendo il contenitore mi sono trovato tra le mani tre stampate in stirene grigio e una per i trasparenti divisi in due pezzi.
Il dettaglio delle pannellature è finemente inciso (anche se per la scala non dovrebbe vedersi nulla) ed il dettaglio di tutto il modello è superlativo, i masteristi della Revell hanno fatto miracoli.
Ho cominciato la costruzione dalla vasca dell’abitacolo con una mano di light grey dato ad aerografo , un piccolo lavaggio con oli per evidenziare gli angoli e del drybrush con bianco per gli spigoli.
Dopo aver applicato il piccolissimo pannello strumenti così come la cloche ho dipinto il tutto in dipinto in nero opaco e dettagliato con delle stampe su carta in alta definizione della strumentazione comprese le consolle laterali.
Il seggiolino è stato dettagliato con tubature e la maniglia per l’espulsione (gialla) create con fili di rame da 0,1 mm di diametro, dipinto di nero opaco.
Per lo schienale ed il cuscino sono stati creati con un piccolo foglio di stucco bicomponente dell’ Andrea Miniature e dipinti in verde mimetico.
Le cinture sono in nastro Tamiya per mascherature dipinte in verde con fibbie in nero.
Tutto il complesso non è più grande di una moneta da un centesimo di Euro.








Dopo aver ridotto le pareti laterali delle due semifusoliere a livello della cabina e montato la vasca, le ho chiuse con un filo di colla ad ago per plastica.
Con del lamierino di ottone da 0,05 mm ho creato la palpebra del cruscotto.
Ho montato la spina dorsale, le ali e il radome,per dare un po’ di movimento al modello ho variato le posizione dei flap ed il timone, mascherato l’abitacolo con della carta Scottex inumidita e del mascol della Humbrol, dopo di che ho dipinto la zona abitacolo, palpebra e retro cabina in nero opaco e una lumeggia tura con del bianco per evidenziare i dettagli.




Il radome e le ali sono stati stuccati con stucco liquido Mistersurface, carteggiato con varie gradature di carta seppia, il tutto lucidato con pasta abrasiva tre millimetri e le pannellature perse ritracciate.
Ho montato la presa d’aria, i flabelli li ho tagliati e piegati verso il basso (come si vede sul’aereo a terra), il tutto dipinto con bianco spoco.
Per dare movimento al modello ho inciso e piegato sia il timone che i flap.
I vani carrello sono stati dipinti in bianco lucido, per dare profondità dei lavaggi ad olio grigio e lumeggiati con bianco opaco per far risaltare i rilievi.
Le luci sono state scavate e alla fine della verniciatura del modello le riempirò con del silverchrome della Modelmaster, colla bicomponenete trasparente, colorate in rosso cosi come le luci di via sulle tip alari di verde e di blu traslucido della Tamiya Dopo aver montato i piloni esterni dei missili sidewinder, le contromisure eletroniche sulle tip alari e modificato l’attacco del serbatoio supplementare sotto la pancia, ho applicato gli scarichi dei due motori e il parabrezza.
Rimascherato la zona abitacolo ho spruzzato il modello con del grigio chiaro opaco per evidenziari errori di carteggiatura ed eseguito del preshading con del grigio scuro su tutte le pannellature.
E’ il momento di costruire e dettagliare tutti i particolari, per cominciare ho applicato sulle gambe del carrello i tubi dei freni realizzati con del filo di rame finissimo e tutto dipinto con bianco lucido, estremità delle tubature in celeste ed ombreggiati ad olio.






Al serbatoio supplementare mancava di un pinna realizzata con plasticard, e stato dipinto con del grigio (FS36270), le linee di pannellatura evidenziate con grigio ad olio, spruzzato del lucido e aspettata l’asciugatura è arrivato il momento di applicare le decal.
Ai due missili sono stati scavate le due ogive per simulare il sensore, dipinti in bianco lucido e blu, lumeggiati in bianco e ombreggiati con grigio ad olio, dopo l’asciugatura del colore ho applicato sul fondo delle ogive il solito silverchrome e simulato le lenti con una goccia di colla bicomponente trasparente.
Per il tettuccio il dettaglio è stata l’applicazione della tubatura interna e degli specchietti realizzati con delle striscioline di carta stagnola dipinta nella parte posteriore in nero.
I trasparenti sono stati lucidati con pasta tre millimetri e pasta abrasiva Tamiya.
I portelli dei carrelli hanno ricevuto soltanto la verniciatura nella parte interna in bianco lucido ed all’esterno in grigio (FS36270), lumeggiati e ombreggiati.
Per le due alette canard ho utilizzato lo stesso grigio del serbatoio, ma con l’aggiunta di lucido, pannellature grigio ad olio.
Ad asciugatura avvenuta ho applicato gli stencil Nostep (che in questa scala non si vedrebbero nemmeno, ma che danno un bel colpo d’occhio).
Ruote in tire black per il battistrada, i cerchioni con nero opaco e bianco.




Il radome è stato dipinto il light gray così come la presa d’aria.
La decorazione della carlinga è cominciata con una mano di grigio chiaro seguita da un preshading in grigio molto scuro dato a pressione molto bassa e diluitissimo.
Per la colorazione ho usato lo stesso grigio utilizzato per le alette canard e serbatoio, in mani molto diluite per non coprire totalmente il lavoro precedente, i pannelli sono stati schiariti al centro con lo stesso grigio miscelato con del bianco, con delle maschere realizzate con nastro Tamiya ho creato il bianco delle coccarde, ad asciugatura avvenuta ho spruzzato una mano di lucido Humbrol su tutto il modello.




Le decal sono state tratte da alcune foto, ridotte in scala e stampate con una stampante laser a colori sul foglio trasparente della Tauromodel, altre ricavate dal foglio allegato alla scatola, ma essendo del velivolo Tedesco e Inglese corrispondevano poco alla versione Italiana; cosi armato di pazienza ho cercato su internet foto degli stencil Italiani e con mia somma fortuna ho trovato un foglio in alta definizione creato da un modellista dinamico per l’EFA.
Per creare il bianco delle insegne della coda ho applicato della decal bianca tagliata a misura con la dimensione giusta della deriva e della presa d’aria alla base della stessa.
Alla fine dell’applicazione delle insegne ho eseguito un lavaggio ad olio grigio scuro per evidenziare le pannellature e con polvere di matita nera i fumi dell’APU sul dorso alare sinistro, con l’applicazione di una mano di vernice opaca a sigillare il tutto.
Si montano tutti i particolari e in ultimo con del silver ho simulato il fondo delle luci anticollisione e di via, con una goccia infinitesimale di colla bicomponente ho simulato il vetro e colorato con verde rosso trasparente.
Ho creato con Photoshop la pista in cemento e stampata su un foglio di cartoncino ruvido da disegno, con la lama di un bisturi girata dalla parte non tagliente ho rifinito le fughe tra un lastrone e l’altro, con una matita a mina grassa le ho rifilate e simulato crepe e sbeccature del cemento.
Per la scala cosi piccola la Revell ha fatto un capolavoro.




















Su una basetta così il mio EFA si sente solo e perciò è in cantiere il suo contraltare d’oltralpe: il “Rafale M”.






Ciao, alle prossime.

Antonio Caramia
[Gallery]
C.M.T. Torino
06.03.2011



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