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Breda Ba.65 - A.80 "Nibbio" - Marco Vergani




Il Breda Ba.65 Nibbio era un monoplano monomotore d'assalto ad ala bassa prodotto dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda dal 1936 al 1939.
Prestò servizio nell'Aviazione Legionaria durante la guerra civile spagnola e, principalmente, nella Regia Aeronautica durante la prima fase della seconda guerra mondiale.
Cinquantacinque esemplari vennero venduti all'estero, e furono impiegati dalle aeronautiche di Iraq, Cile e Portogallo.
Il Ba.65 aveva una configurazione alare mono plana ad ala bassa a sbalzo, struttura a traliccio in tubi di acciaio saldati, con rivestimento in lamiere di duralluminio, tranne che per il bordo d'uscita alare rivestito in tela, mentre l'impennaggio era mono deriva Il carrello aveva le gambe anteriori retrattili in gondole sub-alari, mentre il ruotino posteriore era fisso.
Il pilota disponeva di un abitacolo chiuso, dotato di tettuccio vetrato scorrevole.
L'armamento era di 4 mitragliatrici installate nelle ali (notevole per gli standard italiani dell'epoca); disponeva di un vano bombe interno verticale e attacchi sub-alari.
Queste caratteristiche lo rendevano, al momento del primo volo nel 1935, un velivolo decisamente all'avanguardia.
La propulsione era affidata ad un motore radiale FIAT A.80 RC.41 che sviluppava 1.000 CV, posizionato sul muso e racchiuso da una cappottatura, accoppiato ad un'elica tripala.





Dati tecnici:

 costruttore :
Breda
 impiego bellico :
assaltatore monoposto
 lunghezza :
m. 9,30
 apertura alare :
m. 12,10
 motore :
un radiale Fiat A.80 RC.41 a 18 cilindri
 potenza :
1.000 CV
 velocità max:
430 km/h
 autonomia :
550 km (con serbatoi sganciabili)
 tangenza :
m. 8.300
 Armamento :
1 mitragliatrice Safat da 7,7 e 12,7 mm. per ala
 Bombe :
4 bombe (portata max. 300 kg)

Breda

Il kit
Nella scatola sono inclusi:

  • 3 stampi in plastica grigio chiaro per un totale di 103 pezzi;
  • 1 stampa di trasparenti per un totale di 9 parti (di cui due per il biposto);
  • 32 parti in resina molto belli in colore giallo paglierino (motore, eliche, bombe cappotta motore, presa d’aria e scarichi);
  • 1 latrina foto incisa formata da 47 pezzi per l’interno dell’abitacolo ed esterni;
  • 1 foglio decal per 3 marking;
  • 1 libretto istruzioni di 12 pagine (un po’ spartano).

Tenendo presente che si tratta di un kit short-run, lo stampo è abbastanza buono, con pochi flash.
Ci sono un paio di segni di perni d’espulsione sulle superfici interne ma poco visibili e di facile eliminazione.
La finitura esterna è molto piacevole, con linee di pannellatura finemente incise e le aree di tessuto sottilmente rappresentate.
Una misura di prova dei componenti principali è per lo più molto incoraggiante.
La fusoliera e le ali si allineano perfettamente.
Costruendo il modello, però, c'è un divario di 1mm fra fusoliera ed ali, perché quest’ultime tendono a flettere leggermente verso il basso.
Problema risolvibilissimo con una striscia di nastro adesivo fra ala e ala teso sopra la fusoliera che tende a volgere le ali verso l’alto!
L’abitacolo del pilota e lo stivaggio verticale delle bombe, dietro di esso, è formato da oltre 50 parti.
Come prevedibile con un kit tipo short-run è necessaria una bella pulizia di tutti i pezzi ed anche un aggiustamento per un montaggio pulito, ma il risultato è molto impressionante.
Questo non è certo un modello per principianti, l’imbracatura del pilota è composta da 7 pezzi foto incisi separati nonché il sedile stesso da un ulteriore sei pezzi!
Mi aspettavo un cruscotto foto-inciso, in realtà invece è un pezzo in plastica abbastanza dettagliato, ma certamente una versione foto incisa sarebbe stata più gradita.
Ironicamente, il pannello di plastica è impreziosito da una lastrina console sotto di esso con piccole leve, inserita nella lastrina di fotoincisione.
La costruzione del vano bombe comporta la piegatura circolare dei tubi forati e incisi intorno alle bombe stesse fatte in resina, certamente un procedimento non facilissimo; è vero che tutto questo sarà nascosto dietro il sedile del pilota, ma anche vero che l’alloggiamento delle bombe potrà essere visibile attraverso la vetratura posta nella parte inferiore della fusoliera e, pertanto, vale la pena di fare un lavoro pulito.
Le parti trasparenti sono di buona qualità però necessitano anche loro, come tutti gli altri pezzi in plastica del resto, di una buona e accurata pulizia dalle bave di stampa.
Il carrello d'atterraggio principale è abbastanza ben dettagliato, anche se poteva essere fatto di più!
Il punto di forza maggiore del kit sono le parti in resina del motore, formato da ben 18 cilindri ed il corpo centrale del motore stesso, le tre eliche con l’ogiva, la cappottatura del motore, la presa d’aria superiore e i due scarichi.
Un po' deludente è l’assenza di cablaggi e fili di accensione tra le parti foto incise.
Le istruzioni non mostrano alcun aste di spinta, ma ci sono fori per loro nel carter, quindi è stato abbastanza semplice aggiungere delle aste di plastica formate da tondini sottili di Evergreen.
La cappottatura in resina è veramente bella, permettendo di essere rappresentata senza scomode linee di incollaggio, nonché le prese e gli scarichi dove i fori sono ben rappresentati.
Tutta la parte motrice anteriore del kit finisce con una bella ogiva e le tre pale dell’elica anch’esse in resina.




Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Gli unici after market acquistati sono stati i seguenti articoli:

  • il foglio mask della Montex MON-SM48325, in quanto facilita moltissimo la mascheratura delle parti trasparenti;
  • il foglio decal della Tauro Model 464 (mimetica R.A.), in quanto sprovvisto di aerografo.

Ho dovuto prima assemblare l’intera struttura tubolare interna dove inserire poi nella parte anteriore tutta la struttura del seggiolino, al centro la struttura metallica delle bombe formata da quattro contenitori cilindrici e subito dietro il serbatoio.
Tutta a parte interna (pareti laterali, pavimento, struttura tubolare, ecc.) è stata colorata usando l’acrilico della Lifecolor UA116 (italian interior green), alcune strumentazioni foto incise e il cruscotto del pilota in nero opaco, mentre il seggiolino in alluminio.
I contenitori cilindrici forati delle bombe sono stati lasciati nel colore delle fotoincisioni cioè metallo naturale.
Per quanto riguarda le cinture di sicurezza sono state usate quelle della lastrina foto incisa inserite nel kit stesso debitamente colorate.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.




Anche gli interni dei pozzetti del carrello principale e della gondola motore sono stati dipinti usando sempre il Lifecolor UA116.
Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le strumentazioni stesse, l’interno dell’intero abitacolo e le nervature dei pozzetti carrello con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare al velivolo stesso un aspetto vissuto.




Colorazione e camouflage
I velivoli che si possono rappresentare sono tre, e precisamente:

  • Breda Ba.65 A-80, s/n MM.75244, 159-14, del Tenente Adriano Visconti, 159a Squadriglia, 12º Gruppo, 50º Stormo Assalto, Tobruk, novembre 1940.
  • Breda Ba.65 A-80, 159-12, 159a Squadriglia, 12º Gruppo, 50º Stormo Assalto, Tobruk, ottobre 1940.
  • Breda Ba.65 A-80, 159-4, 159a Squadriglia, 12º Gruppo, 50º Stormo Assalto, Benghazi-Berka, primavera 1940.

Il camouflage del Ba. 65 rispecchia quello classico usato nei primi due anni del conflitto (1940 / 1941) dalla Regia Aeronautica, e precisamente:

  • Giallo mimetico 3 come colore di fondo per le superfici superiori;
  • Verde mimetico 3 per le macchie rade e sfumate;
  • Bruno mimetico per le macchie rade e sfumate;
  • Grigio azzurro chiaro 1 per le superfici inferiori.

Pertanto, i colori usati per il camouflage sono stati i seguenti:

  • giallo mimetico 3 usato come colore di fondo per tutte le superfici superiori Lifecolor UA080 (FS33434);
  • grigio azzurro chiaro 1 per le superfici inferiori Lifecolor UA113 (FS 36307);
  • macchie in decal della Tauro Model.

Dopo il posizionamento delle decals ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, dovuto all’usura, al fumo dei gas di scarico, alle manutenzioni varie, cercando altresì di mettere in evidenza le linee delle pannellature con del nero opaco usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.




Figurini
Per quanto riguarda il figurino ho utilizzato uno in resina della Italian Kits, gentilmente offerto dall’amico modellista Ezio, che ringrazio infinitamente!
E’ stato colorato come da istruzioni e poi schiarito ed ombreggiato con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
L’altro figurino con il casco coloniale è stato recuperato dalla scatola degli avanzi, mi sembra di ricordare che la marca fosse Reheat.




Ambientazione
Per la basetta, semplicissima in verità, ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 25x20, senza lastra di vetro. Ho solo incollato un pezzo di polistirolo di altezza 1 cm. ca. di dimensioni adeguate al fine di eliminare l’effetto "vasca", considerato che l’amico Roberto me lo aveva fatto notare in un mio precedente modello!
Per rappresentare la tipica colorazione di un terreno desertico ho utilizzando il prodotto della Tamiya fondo sabbia TAM87110.
Ho aggiunto anche dei piccoli sassi per simulare un terreno leggermente roccioso, qualche ciuffo d'erba secca, dei piccoli cespugli, una bella spruzzata di opaco trasparente e la basetta è terminata.
Ho trovato nella scatola degli avanzi un bidone e delle taniche, tanto per riempire gli spazi vuoti.


Marking del Breda Ba.65
Ho voluto rappresentare il velivolo del tenente Adriano Visconti (*), n. MM.75244, 159-14, 159a Squadriglia, 12º Gruppo, 50º Stormo d’Assalto, Tobruk, novembre 1940.




Il profilo del velivolo rappresentato è stato scaricato dal sito Wing Palette.


(*) Adriano Visconti di Lampugnano (Tripoli, 11 novembre 1915 – Milano, 29 aprile 1945) è stato un pilota italiano.
Durante la seconda guerra mondiale fu un asso dell'aviazione italiana e comandante del 1º Gruppo caccia "Asso di bastoni".
Gli sono state accreditate ufficialmente 10 vittorie aeree nella Regia Aeronautica (1940-1943), numero riportato da Visconti stesso nel suo libretto di volo.
Il 1º Gruppo caccia gliene riconobbe invece 14; secondo alcuni sarebbero invece 26 vittorie aeree: 19 ottenute combattendo nella Regia Aeronautica e 7 nell'Aeronautica Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana (1943-1945).




Conclusioni
Il kit del Breda Ba. 65 della Special Hobby è un kit, nell’insieme, piacevole; certamente non è un modello "facile", da prendere sotto gamba, quindi non proprio adatto a modellisti alle "prime armi" !


Marco Vergani

[Gallery]

13.05.2014

Il mio prossimo lavoro sarà il Panavia Tornado IDS in scala 1/48 della Hobby Boss... il mio primo modello di aereo moderno... con livrea e marking italiani della guerra del Golfo del 1991.






Commento di Dino Dall'Asta [16/05/2014]:
Ottimo modello, con la consueta precisione ed accuratezza.
Complimenti sinceri.

Commento di Alby Starkiller [18/05/2014]:
ciao Marco, da tempo seguo le tue realizzazioni, ed ogni volta è un'emozione in + nel visualizzarle. Sono bellissime tutte quante, fatte con la stessa identica precisione e passione. i miei migliori complimenti. a presto. Alby.

Commento di Gianni [18/05/2014]:
Bellissimo lavoro Marco , ho qualche kit della Special Hobby e mi sono sembrati da subito ottimi kit, poi chiaramente occorrono persone come te che con pazienza e grande abilità faccia uscire "il capolavoro".
Ciao
Gianni

Commento di marco vergani [19/05/2014]:
Per Dino, Alby e Gianni,
grazie di cuore per i Vs. commenti positivi ...!!
Anche Voi però non "scherzate" in fatto di modellismo ....
Per Dino ..... ci vediamo al Monza Model ??? ... come spettatore s'intende ...
un caro saluto a tutti, Marco

Commento di ezio bottasini [20/05/2014]:
Ciao Marco, io che ho la fortuna di vedere ogni tanto i tuoi modelli in fase di lavorazione, ne sono doppiamente compiaciuto quando li vedo finiti, ambientati e con i "complementi di arredo" al loro posto.
I velivoli italiano, pur essendo alcuni dei "cassoni" (non tutti però), per me hanno un fascino particolare in quanto mi ricordano mio papà, quando mi raccontava del tempo di guerra che ha fatto in tempo a vivere...
Bello, forse troppo nuovo, per il teatro operativo, ma indubbiamente un bel modello e ben realizzato. complimenti.
Al prossimo (caspita il Tornadone), questo non l'ho visto in lavorazione e lo aspetto con impazienza; ciao Ezio



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