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Honda RC 211V (2003) - Mario Galimberti




Nel 2002 vi fu una svolta molto importante per quanto riguarda il regolamento delle gare motociclistiche.
Venne introdotta una nuova categoria, la GP1, che prevedeva dei propulsori a quattro tempi per una cilindrata non superiore ai 1000cc.
Ovviamente per non sfavorire quei team privati già in possesso delle vecchie 500 a due tempi venne concesso ad ogni team di scegliere con quale moto poter disputare il mondiale.
Le prestazioni su pista risultarono poi nettamente in favore delle nuove GP1, così dall’anno seguente tutti i teams schierarono le GP1.




La moto più competitiva per quanto riguarda le prime stagioni della GP1 fu la Honda RC 211V (2003).
Tamiya ha dedicato a questa GP1 diversi kit in scala 1/12, e la mia scelta si è orientata sulla moto schierata nel 2003 dal Team Pons.
La base di partenza è stato il kit Tamiya 14095, che riproduce il modello in questione con l’aggiunta del foglio decal Studio 27 DC653C che permette di riprodurre le versioni schierate nel 2003 ad Assen e Brno dal suddetto team, e la scelta finale è caduta sulla versione utilizzata da Max Biaggi nel GP d’Olanda dove il pilota italiano ha ottenuto un ottimo secondo posto.




L’assemblaggio è stato rigorosamente da scatola, molto bella e dettagliata è la riproduzione del motore a cinque cilindri nipponico purtroppo destinato a scomparire una volta chiusa la carenatura.
La colorazione è stata effettuata ad aerografo con Giallo Lucido Testor 1514 e successivamente con una mano di trasparente lucido per aumentarne la lucentezza.
Personalmente preferisco dare il trasparente prima della posa delle decals.
Il foglio in questione, prodotto dalla Cartograf, è veramente notevole, le decals sono molto morbide ed aderiscono molto bene.




L’unico accorgimento è stato quello di verniciare la decal gialla da posizionare alla base del parabrezza in modo da avere la stessa tonalità di colore del cupolino.
L’unico neo del kit è dato dal fatto che una volta posizionata la carenatura del serbatoio, questa non combacia perfettamente con le due carenature laterali.




Per il resto il modello è decisamente bello, poi il fatto di avere la carenatura scomposta in cinque parti farà felici quei modellisti che vorranno riprodurre il modello con le parti meccaniche a vista.



Mario Galimberti

16.01.2007

Mediolanum Modelling Club

[Gallery]


Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel sito superEva.




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