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Cyrenaica 1942 – Giuseppe Giovenco

Tutto è cominciato con l’acquisizione delle immagini, rintracciate sul web, relative al casco coloniale inglese del Welch Regiment, il cui contrassegno, inequivocabile, è dato dal distintivo in stoffa tricolore posizionato sul lato sinistro.
A conferma di tale cimelio, mi sono documentato su un opuscolo reggimentale disegnato e redatto da Mike Chappell (una celebrità nel campo delle pubblicazioni Osprey).




Welch Regiment

Il tricolore altri non è che la rappresentazione della bandiera del Galles, la quale è formata da due bande orizzontali, di cui quella inferiore verde e quella superiore bianca, a rappresentazione dei colori del porro (ortaggio nazionale gallese e anche il simbolo delle Welsh Guards), mentre il dragone centrale ha origini che si perdono a cavallo tra l’invasione romana e i simboli delle tribù celtiche – non mancando anche di riferimenti leggendari a re Artù, ma, comunque, nulla a che vedere con eventuali campagne in Cina.




Non contento del particolare, ne ho ricercato un altro: la pistola lanciarazzi (flaregun in madrelingua), per poterla posizionare in mano al mio figurino, nell’atto di sparare un bengala di segnalazione – per caso, ma non è vero, rovistando nel vecchio materiale dei miei Gi Joe, ho scovato un esemplare che faceva al caso mio.




Naturalmente la pistola lanciarazzi del Gi Joe, ha dovuto subire opportune modifiche per renderla il più vicino possibile alla sua corrispettiva impiegata nella 2ª guerra mondiale ed in dotazione all’esercito di Sua Maestà – sinceramente un lavoraccio.
Per la precisone, trattasi di una Webley & Scott, il cui produttore fondò la casa nel 1834 a Birmingham, in Inghilterra.
Tale modello è servito sia nel primo conflitto mondiale, che nel secondo.




Fin qui la storia della ricerca per immagini – la parte più intrigante è stata la costruzione del figurino, per ovvi motivi di scelta per l’area di conflitto: è il primo in assoluto che configuro nel quadrante nord africano, dal momento che mi sono allenato ed allevato sul versante della Normandia.
I gradi da tenete ed il cappello coloniale provengono direttamente dal suolo britannico dall’ormai famoso Tony Barton, che affettuosamente chiamo il real forgiatore, mentre il manichino è un blue box, revisionato e corretto a suon di Milliput bianco, e la divisa è tutto materiale Dragon a parte gli scarponcini della DID.




Le controspalline, a supporto dei gradi, sono state ritagliate da un tessuto beige chiaro, ottenuto da un residuo di una delle prime sacche per caricatori Thompson americana, di marca Dragon.
L’abbronzatura (rigorosamente copiata da foto d’epoca), altri non è che l’applicazione materiale dei processi di brunitura della pelle, allo stesso modo di come la si prende in vacanza: cioè gradualmente.
Sulla base di una colorazione rosea in acrilici, simil-pelle anglosassone, ho passato ripetutamente il marrone fortemente diluito, a più strati, fino ad ottenere la famosa “bruciatura desertica“ della pelle, con tanto di macchie solari più chiare (vedasi la foto con i militari cotti dal sole nordafricano).




Il capitello in stile composito, del basamento, è un’eredità che avevo nei miei cassetti e che non sapevo come impiegare fino alla realizzazione di questo figurino (la Cirenaica è piena di ruderi di monumenti greco-romani), dandomi lo spunto per posizionarlo in mezzo alle sabbie del Sahara, adagiato a mo’ di supporto per i piedi dei nuovi conquistatori.








Le lettere che compongono la scritta CYRENAICA 1942, sono fotoincise e tagliate da una lastra in metacrilato da 3 mm. di spessore, con il laser, dopo di ché sono state cartavetrate sulla superfice a vista per poter applicare il color avorio, con gli acrilici, ad imitazione del marmo del capitello; indi applicazione e fissaggio sulla superfice laterale troncoconica, del basamento, a mezzo Attak.




La base è formata da un supporto circolare in legno dell’Amati, da 16 cm. di diametro, mentre il terreno sabbioso è realizzato da una sezione ritagliata da un pannello in polistirolo ad alta densità da 2,5 cm. di spessore (Brico), sul quale è stato applicato un velo di colla vinilica diluita per aggrappare la sabbia dell’Adriatico, per finirla, a sua volta, con la colorazione n. 78 opaca, della Tamiya.




Nello specifico, il mio figurino ambientato nel 1942, appartiene al 1° battaglione del Welch regiment, il quale dopo ardui combattimenti nella zona di Bengasi, è stato nuovamente impiegato contro l'Afrika Korps attraverso la Cirenaica, la Libia e nella prima battaglia di El Alamein, subendo pesanti perdite.


Giuseppe Giovenco

[Gallery]

Gruppo Herring Mantova

15.06.2016




Commento di Stefano Deliperi [19/06/2016]:
bravissimo Giuseppe! Bella e dinamica la posa e particolare l'utilizzo del rudere, l'insieme è accattivante e la cura dei particolari rende la scenetta davvero molto ben riuscita.
I miei complimenti!

Commento di Lauro Bonfà [19/06/2016]:
Splendido figurino che ho avuto il piacere e il privilegio di ammirare step by step nella costrizione in Giuseppe Giovenco House. Interessante la parte didattica e fotografica del tuo report che come accade spesso nelle nostre ricerche torna sempre molto utile. Un altra chicca nel panorama che rappresenti con i tuoi lavori sui soldati e sui reparti di Sua Maestà Britannica, tua grande passione. Lauro

Commento di giampaolo bianchi [19/06/2016]:
che capolavoro Giuseppe..bellissimo l'incarnato "abbronzato"..mi hai fatto emozionare con la pistola lanciarazzi di G Joe che ancora dovrei avrere da qualche parte.complimentoni.
un abbraccio Giampaolo

Commento di Riccardo casati [20/06/2016]:
Bellissimo Giuseppe figurino ben curato nella ricostruzione ...molto bella la documentazione storica e e le foto ..

Un abbraccio Riccardo

Commento di Vito [20/06/2016]:
Ciao Giuseppe
Grande, grande realizzazione come sempre di un realismo impressionante!
Speriamo di poterlo presto ammirare dal vivo.
Vito

Commento di ezio bottasini [20/06/2016]:
Ciao Giuseppe, bellissimo questo figlio di Albione, in posizione plastica ed accattivante nell'intero contesto, abbronzatissimo.....il mio GI Joe, purtroppo si è perso negli eoni del tempo.....un'unica cosa, cambiare esercito ogni tanto.....anche l'amico Marco dalla sua Luftwaffe è passato gradatamente ad altro......
Complimentoni al prossimo Ezio

Commento di Luca Navoni [20/06/2016]:
Grande Giuseppe.....!!!!

...davvero complimenti, sempre attento a ogni dettaglio....

...un saluto, Luca

Commento di giovenco giuseppe [20/06/2016]:
Come si dice ........... qualcuno quaggiù mi ama!!!
Grazie a tutti per i commenti, ma soprattutto per aver visitato il mio nuovo soggetto; principalmente la piccola storia per inquadrare il soggetto è doverosa, poi il resto va da sé.
Sono contento che piaccia e concordo con Vito per allargare i miei orizzonti, ma quando ho cominciato con i figurini di Sua Maestà, sono stato colto da uno spirito ribelle per la difficoltà di inquadrare i vari reparti tramite i molteplici distintivi - pensate che fior di storiografi britannici hanno ancora oggi difficoltà nell'identificare i vari battaglioni di volontari formatisi durante i vari conflitti, i quali adottavano distintivi personali - poi c'è da dire che il modellismo verte per una grande percentuale sui soggetti tedeschi ed americani, mettendo in second'ordine gli altri eserciti, non ultimo quello Regio a noi tanto caro, per il quale il mercato dispone di scarsi soggetti e buffetterie annesse - purtroppo a me è toccata la vena britannica!!! ..... abbiate pazienza!!!

Commento di Francesco Sasso [20/06/2016]:
Ecco un'altra delle tue chicche Giuseppe! Bellissimo lavoro come sempre.. ricco di Storia!
Dopo aver ammirato le tue opere dal vivo e averti conosciuto a Verona, mi auguro di incontrarci presto in altre occasioni!
Ancora complimenti, un salutone.
Francesco

Commento di giovenco giuseppe [21/06/2016]:
olà, Franceschino - mi fa piacere sentirti - hai visto che questa volta mi sono lasciato trasportare dalla tua stessa malattia per il deserto? certo che ci si rivedrà, prima o poi capiterà un'altra mostra e lì ti dovrò pagare da bere!! buon modellismo a te!!! Giuseppe

Commento di maurizio ugo [26/06/2016]:
.....ciao Beppe, ottima rappresentazione sia storica che reale, sempre piacevole ammirare i tuoi "bambini"...grazie per avermeli fatti conoscere ed apprezzare!!
un abbraccio maurizio

Commento di Alberto [21/10/2016]:
Giuseppe, ancora una volta sono ad ammirare una tua splendida "creatura". Non vuoi smettere di stupire per la maniera inconfondibile in cui presenti i tuoi figurini: realizzazione accurata e perfetta, realistica, pose plastiche dei soggetti e ambientazione da consumato regista. Preciso ed esaustivo il report che accompagna il manufatto, sia per l'aspetto storico che fotografico.
Ancora complimenti e ... avanti così!!!



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