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Centurione 20° Legione Valeria Victrix

Cristiano Montagnani




Il figurino in 54 mm della Soldiers è stato scolpito da A. Laruccia; per l'incarnato ho sperimentato una nuova mescola diversa da quella composta da 4-5 colori usata nei miei figurini precedenti.
Ho utilizzato come base orange brown 30% e carne mate 70%; per i punti luci ho schiarito gradualmente aggiungendo carne mate e bianco, ed infine, solo bianco molto diluito.
Per quanto riguarda le ombre ho utilizzato inizialmente rosso, sempre molto diluito ed infine ho aggiunto terra d'ombra bruciata per le ombreggiature più marcate.
Alla fine sul viso, compresa la zona degli occhi ho ripetuto lavaggi con rosso, mentre sulle braccia e sulle gambe ho fatto alcuni passaggio con la mescola base diluitissima, che omogeneizza il tutto e evidenzia le luci e le ombre.
Per il resto, le tecniche sono simili alle mie precedenti realizzazioni.






La 20° Legione Valeria Victrix fu una legione, probabilmente arruolata da Augusto dopo il 31 A.C..
Servì in Spagna, Dalmazia e Germania prima di partecipare all'invasione della Britannia nel 43 D.C., dove rimase e fu attiva fino almeno all'inizio del IV secolo.
L'emblema della Legione era un cinghiale.
Il nome Valeria gli fu dato in seguito alle vittorie riportate a Valeria che era una regione della dalmazia.
Il centurione (in latino centurio) era uno dei gradi della catena di comando nell'Esercito Romano, tuttavia, per le notizie conosciute, non è possibile definire i centurioni degli "ufficiali" nel senso moderno del termine.
Ogni centurione comandava l'unità di base della legione, la centuria (gruppo di uomini che andava da 80 a 100).
Le centurie erano associate per tradizione a due a due per formare i manipoli.
Il grado più elevato fra i centurioni di una legione era tenuto dal centurione del primo manipolo della prima coorte, che era detto Primus Pilus che aveva compiti paragonabili al moderno grado di colonnello.
I centurioni romani erano sempre posizionati in prima linea, per dare dimostrazione del proprio coraggio ed impeto ai propri soldati, ai fini del buon esito della battaglia, posizione certamente assai rischiosa, non a caso spesso al termine di aspri scontri, numerosi erano i centurioni caduti al termine della battaglia.
Sebbene sia errato applicare il concetto di "uniformità" tipico della marzialità moderna, il centurione si distingueva da alcuni elementi caratteristici, uno in particolare: la cresta posta sul suo elmo era disposta trasversalmente (Crista Transversa), ossia da sinistra a destra, contrariamente ai normali soldati che potevano indossarla in senso longitudinale, affinché nella mischia della battaglia i suoi legionari lo potessero individuare più facilmente.
Altri elementi erano li schinieri e la lorica squamata o muscolata.
Un altro elemento che si evidenzia dalla scultura, è che molto spesso il centurione portava il gladio a sinistra invece che a destra come i normali legionari, questo potrebbe indicare che di norma i centurioni fossero sprovvisti di scudo.
L'indubbio segno di comando del centurione, è il Vitis, simbolo dell'autorità, ma soprattutto strumento punitivo, costituito da un bastone di legno di vite, elastico e nodoso per infliggere più sofferenza.
Un centurione venne soprannominato dai suoi legionari cedo alteram ("Datemene un'altra") per il fatto che, quando bastonava un soldato, il Vitis si spezzava ed era costretto a urlare: "Datemene un'altra!".





NOTA: la breve descrizione del personaggio è tratta da Wikipedia.

Cristiano Montagnani
[Gallery]
25.11.2011



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